Chi mancherà, chi ritornerà e chi esordirà – L’unica tra le teste di serie che ha dato forfait è Shuai Peng (n° 26 WTA), che soffre di un problema alla schiena, che l’ha costretta al ritiro dopo solo 33 minuti del suo primo match al Roland Garros, e probabilmente affronterà un’operazione. Al posto della cinese entra nel conto delle teste di serie Caroline Garcia. È cancellata dall’entry list anche Kateryna Kozlova (ora n° 149 WTA), come del resto è già mancata per i primi due Slam dell’anno, ma ora perché trovata positiva ad un test dell’antidoping. Per quanto riguarda i ritorni, quello più atteso è sicuramente quello di Laura Robson, un po’ perché è di nazionalità britannica, ma soprattutto perché è stata assente per 17 mesi per un infortunio al polso ed è riuscita a rientrare nel circuito soltanto una settimana prima di Wimbledon, al torneo di Eastbourne, dove ha perso 6-0 6-1 da Daria Gavrilova. Quest’anno Robson è una delle wildcard insieme a Naomi Broady, Johanna Konta, Anett Kontaveit, Jeļena Ostapenko. Gli organizzatori hanno rinunciato ad assegnare altre tre wildcard, in considerazione anche dei nuovi criteri di assegnazione, che ora non prevedono soltanto la posizione nel ranking. Tra i vari esordi, quello che più ci interessa da vicino, è quello da testa di serie in uno Slam di Camila Giorgi, che occupa la posizione numero 31 del seeding. Esordiscono anche Katerina Siniakova (1996) e Qiang Wang (1992), che a Wimbledon non hanno mai giocato, ma hanno partecipato a Roland Garros e Australian Open, e Lin Zhu (1994, che voi ricorderete per questo spiacevole episodio) e Elizaveta Kulichkova (1996), che invece debuttano in un torneo dello Slam. Infine, uno degli esordi sul quale puntare l’attenzione, è quello di Daria Gavrilova (1994), che è esplosa giusto un mese fa.
Le teste di serie – Tra le donne, a differenza di quello che accade tra gli uomini, viene rispettata la classifica WTA e non si applica l’algoritmo che tiene conto anche dei risultati sull’erba. Così le teste di serie rimangono queste:
1-2: S. Williams, Kvitova
3-4: Halep, Sharapova
5-8: Wozniacki, Safarova, Ivanovic, Makarova
9-12: Suarez Navarro, Kerber, Pliskova, Bouchard
13-16: Radwanska, Petkovic, Bacsinszky, V. Williams
17-24: Svitolina, Lisicki, Errani, Muguruza, Keys, Stosur, Azarenka, Pennetta
25-32: Cornet, Kuznetsova, Strycova, Jankovic, Begu, Bencic, Giorgi, Garcia
Le teste di serie non si possono incrociare tra di loro prima del terzo turno. Il regolamento prevede che al terzo turno le prime otto teste di serie non possano incontrare le tenniste comprese tra la diciassettesima e la ventiquattresima posizione. Inoltre, le prime quattro del tabellone non possono essere sorteggiate agli ottavi contro le tenniste compresi tra la nona e la dodicesima posizione (che invece pescano quelle tra la quinta e l’ottava posizione). Questo significa che le prime quattro, agli ottavi, pescano tra la tredicesima e la sedicesima testa di serie.
Così le prime otto teste di serie al terzo turno dovrebbero incontrare le ultime otto. Da evitare le mine vaganti Giorgi e Garcia, ma anche le esperte della superficie, come Strycova, e se si tratta di Serena Williams, meglio scansare Cornet, che è quella da cui poi ha perso l’anno scorso. Agli ottavi, le prime quattro tenniste del seeding potranno incontrare quelle dalla tredicesima alla sedicesima posizione: Venus Williams è il nemico numero uno, ma è troppo confidare in una rinascita sui prati di Agniezska Radwanska? Così invece le teste di serie dalla numero 5 alla 8 potrebbero incontrare quelle dalla 9 alla 12, dando vita agli incroci più interessanti del torneo. Safarova e Kerber sono le giocatrici più in forma, Pliskova ha un gioco da attaccante pura, Bouchard l’anno scorso ha fatto finale, Makarova è disegnata per i prati. Tra le prime 4 teste di serie solo Simona Halep ha disputato un torneo di preparazione in vista di Wimbledon.
Le italiane – La composizione della spedizione azzurra è la solita: Sara Errani, Flavia Pennetta, Camila Giorgi, Roberta Vinci, Karin Knapp e Francesca Schiavone. Alberta Brianti, l’unica presente nel tabellone di qualificazione, è stata eliminata al primo turno. Tutte le speranze sono concentrate su Giorgi, che ha vinto pochi giorni fa il suo primo torneo WTA a s’Hertogenbosh, e a Wimbledon ha già fatto bene nel 2012, quando raggiunse gli ottavi partendo dalle qualificazioni. Per il resto, le italiane non avranno così tanti punti da difendere: nell’edizione 2014 solo Flavia Pennetta e Camila Giorgi sono riuscite ad approdare al secondo turno, tutte le altre si sono fermate al primo incontro.
Il programma – Si inizia ufficialmente lunedì 29 giugno, ma questa settimana sono già iniziati i tabelloni di qualificazioni. Il sorteggio del tabellone principale si terrà venerdì 26 giugno alle ore 10 locali (le 11 italiane). Il programma, che prevede la tradizionale prima domenica di riposo, per il torneo femminile è il seguente:
Primo turno: lunedì 29 e martedì 30 giugno
Secondo turno: mercoledì 1 e giovedì 2 luglio
Terzo turno: venerdì 3 e sabato 4 luglio
Ottavi di finale: lunedì 6 luglio
Quarti di finale: martedì 7 luglio
Semifinali: giovedì 9 luglio
Finale: sabato 11 luglio dalle 14:00
I record – È un record ma non è più una novità: ogni anno viene ritoccato il montepremi del torneo, e quest’anno ammonta a 26.750.000 sterline (oltre 37 milioni di euro) con un incremento del 7% rispetto all’edizione del 2014. Finirà mai la corsa al rialzo? Tornando alle giocatrici, Serena Williams insegue il traguardo dei 21 Slam, a solo una lunghezze dalla regina dell’Era Open, Steffi Graf. Sarebbe per lei il sesto Wimbledon (dopo quelli del 2002, 2003, 2009, 2010, 2012), come Billie-Jean King, Blanche Bingley e la divina Suzanne Lenglen, nomi che hanno tutti vinto più di un titolo prima dell’era Open. Serena eguaglierebbe il suo record di Slam in successione, che risale alle stagioni 2002-2003, quando vinse Roland Garros-Wimbledon-US Open ’02 e Australian Open ’03. Sarebbe poi la sola tennista nella storia ad avere almeno 6 successi in tre titoli dello Slam (Australian Open, US Open e Wimbledon). Maria Sharapova potrebbe tornare a vincere Wimbledon dopo 11 anni dall’ultima volta: era il 2004 e la russa faceva il suo ingresso trionfale nel tennis che conta. Da lì ha conquistato altri titoli dello Slam ma mai più Wimbledon. Non sarebbe comunque il lasso di tempo più lungo tra il primo e l’ultimo Wimbledon conquistati: tale record spetta a Martina Navratilova che vinse il suo ultimo titolo a SW19 a ben dodici anni dal primo nel 1978. Petra Kvitova continua ad essere l’unica tennista nata negli anni ’90 ad aver vinto un titolo dello Slam; è a caccia del terzo titolo a Wimbledon (dopo il 2011 e quello dell’anno scorso), e si appaierebbe a leggende del tennis quali Margaret Court e Chris Evert; inoltre da 4 anni una giocatrice non riesce a confermare il titolo. Simona Halep sarebbe la prima romena a vincere lo Slam londinese, ma non la prima a vincere uno Slam in assoluto (record che spetta a Virginia Ruzici). Caroline Wozniacki e Viktoria Azarenka invece non avrebbero bisogno di consultare un albo d’oro per sapere di essere la prima danese e la prima bielorussa a fregiarsi di questo titolo, nel caso in cui trionfassero. Francesca Schiavone, che ha di recente compiuto 35 anni, è alla partecipazione consecutiva negli Slam numero 60, a solo 2 lunghezze di distacco dal record di Ai Sugiyama, a quota 62.