In questo atipico venerdì di semifinali, l’ATP 250 di Nottingham riesce a dare volti e nomi per l’ultimo atto che si giocherà domani alle ore 15 (ora italiana): Denis Istomin e Sam Querrey hanno avuto la meglio, rispettivamente, su Marcos Baghdatis, ritiratosi a causa un problema muscolare dopo soli tre giochi, e Alexander Dolgopolov, rimontando un set di svantaggio, e si sfideranno domani per la settima volta (4-2 in favore dell’americano, che ha vinto gli ultimi due incontri, e 1-1 sul verde).
Nel primo match in programma, come detto, il cipriota Marcos Baghdatis, attuale No.59 del mondo, è stato costretto ad alzare bandiera bianca, sul punteggio di 2-1 (con break di vantaggio) in suo favore e vantaggio Istomin, a causa di un problema di carattere muscolare al polpaccio sinistro, occorso durante un serve&volley dopo una seconda palla, dopo il quale Baghdatis si è subito fermato, chiamando il MTO e subendo il trattamento del fisioterapista, a seguito del quale tornerà in campo ma si ritirerà dopo un punto giocato, una smorzata di rovescio fuori di poco, rendendosi conto dell’impossibilità di continuare e di non pregiudicare la partecipazione a Wimbledon fra tre giorni, anche se appare difficile riesca a recuperare in così poco tempo. Lo sfortunato cipriota, curiosamente, esce dal torneo senza aver mai perduto il servizio, avendo mantenuto 37 turni di battuta consecutivamente e concedendo solo 7 palle break in totale.
L’uzbeko Denis Istomin raggiunge così la terza finale in carriera (prima su erba) dove andrà alla ricerca del primo titolo, dopo New Heaven 2010 (con Stakhovsky) e San José 2012 (con Raonic), entrambe sul cemento ed entrambe perse.
Nella semifinale della parte bassa del tabellone, andata in scena circa mezz’ora dopo la fine della prima, Sam Querrey ha battuto per la seconda volta in carriera Alex Dolgopolov, dal quale aveva perso tre volte, indicando una certa sofferenza dell’americano nell’affrontare “Dolgo”: nella prima parte di match questa tendenza si manifesta prepotentemente, con l’ucraino in grado di sparigliare follemente le carte come solo lui sa fare, modificando tagli, effetti e ritmo con grande abilità, togliendo fiducia allo statunitense. Fino al settimo game Querrey tiene con la battuta, ma il No.75 del mondo, nel suddetto game, estrae due perle incredibili con il dritto in corsa incrociato, andandosi a prendere il break alla seconda occasione utile. Il 27enne di San Francisco non riesce a reagire, incartandosi e perdendo aggressività: non riuscirà a impensierire mai l’ucraino alla risposta, il quale finirà per portare a casa il parziale al decimo gioco.
Il secondo set parte sulla falsariga dell’epilogo del primo: male Querrey, il quale non riesce ad uscire dalla morsa di chop, risposte bloccate e accelerazioni improvvise di Dolgopolov, e cede immediatamente la battuta, con quest’ultimo in controllo totale del match, in apparenza. E l’ucraino ha anche una possibilità del 3-0 pesante, che avrebbe ucciso il match, annullata da un servizio implacabile di Sam, e questo punto risulterà essere la chiave di volta del match: come molto (troppo) spesso accade a Dolgo, arriva il blackout e i conseguenti errori, Querrey ne approfitta e pareggia prima i conti controbreakkandolo ai vantaggi con due grandi dritti inside-out, per poi operare anche il sorpasso, issandosi sul 5-2 (con cinque giochi consecutivi ottenuti dalla sopracitata palla del 3-0 Dolgopolov). Il 26enne di Kiev interrompe l’emorragia vincendo l’ottavo gioco, ma Querrey chiude con il servizio, portando il match al terzo.
Dolgopolov, dopo il disastroso finale della frazione precedente, sembra riprendersi, tornando incisivo quantomeno con il servizio, però l’americano è entrato decisamente in partita, ora aggressivo e propositivo con servizio e dritto: entrambi manterranno i proprio turni di battuta agevolmente fino al fatidico settimo gioco, dove l’ucraino si ritrova sotto 15-40 dopo un paio di errori dell’ucraino e un bel lob di Querrey seguito da un passante agevole di rovescio. Bravissimo però a salvarle con la prima, cancellandone una terza ai vantaggi sempre con il servizio. Nel turno successivo è Querrey a concedere break point, due, ma abile anche lui a portare comunque a casa il game: sul primo ace esterno ma sul successivo ha responsabilità Dolgo, mettendo malamente in rete un dritto inside-out.
Dopo due game interlocutori, sul 5-5 servizio Dolgopolov si decide il match: sul 15-30, dopo un servizio vincente per l’ucraino, un vincente col dritto e un passante di rovescio per lo statunitense, arriva un clamoroso nastro in favore di quest’ultimo, con la palla che, beffardamente, ricade sul campo del vincitore di Washington 2012, dopo un tentativo di risposta vincente con il dritto su una seconda. Ne risente pesantemente Alexander, mandando lunghissimo il dritto successivo e consegnando la partita nelle mani di Querrey, il quale chiuderà con un game perfetto (4 aces, il 22° in totale).
Si tratta della 14° finale raggiunta in carriera per l’americano (terza su erba, la prima da Los Angeles 2012), e cercherà di portare a casa l’ottavo titolo (secondo su erba, dopo Queen’s 2010 vinto ai danni di Mardy Fish).
Le parole di Sam Querrey subito dopo la fine della partita: “E’ stato un bel match, sono molto felice di averlo vinto. Mi sono detto “lancia in alto la palla e spingi al massimo” e, per fortuna, sono entrate. Difficile esprimere preferenze fra cemento ed erba, adoro il primo ma mi piace moltissimo anche la seconda. Un grazie va anche al pubblico, mi hanno aiutato durante tutto l’arco della settimana. In vista di domani cercherò di riposarmi, prendendomela comoda, per affrontare al meglio questa finale.”
Michele Gasperini
Risultati:
D. Istomin b. M. Baghdatis 1-2 rit.
[12] S. Querrey b. A. Dolgopolov 4-6 6-3 7-5