Wimbledon: è o non è una sorpresa? Nadal ancora fuori al 2° turno, Brown firma la sua vittoria più bella

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Wimbledon: è o non è una sorpresa? Nadal ancora fuori al 2° turno, Brown firma la sua vittoria più bella

Per la quarta volta in carriera, Rafael Nadal non supera il secondo turno a Wimbledon: Dustin Brown lo estromette dal torneo con una prestazione esemplare. Per lui è la vittoria più importante in carriera in uno Slam, dove non aveva mai battuto un avversario tra i primi sessanta del mondo. Nadal, invece, cade contro un tennista dal ranking a tre cifre per il quarto anno consecutivo: Rosol (n.100), Darcis (135), Kyrgios (144) e Brown (102)

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Guarda il commento di Ubaldo al Day 4 di Wimbledon

Guarda il commento di Ubaldo e Ben Rothenberg al Day 4 di Wimbledon (in inglese)

[Q] D. Brown b. [10] R. Nadal 7-5 3-6 6-4 6-4

L’espressione con cui Rafael Nadal esce dal campo centrale di Wimbledon non è solo quella di un giocatore che lascia anzitempo il torneo, ma quella di un campione che forse ha la consapevolezza che probabilmente i tempi d’oro sono finiti. Lo spagnolo testa di serie n°10 cade per il quarto anno consecutivo a Wimbledon contro un giocatore con un ranking a tre cifre: dopo Rosol (100) nel 2012, Darcis (135) nel 2013 e Kyrgios (144) nel 2014 è la volta del tedesco di origine giamaicana Dustin Brown, n°102 del ranking mondiale, interrompere la corsa dell’ex n°1 del mondo a Church Road. Brown che con questa vittoria diventa anche l’unico giocatore in attività ad avere un record immacolato contro Nadal avendoci giocato più di una volta, avendo già sconfitto il maiorchino l’anno scorso al torneo di Halle.
Il tedesco ha meritato in pieno la vittoria, facendo l’unica cosa che poteva fare per contrastare lo spagnolo: non dargli ritmo. Brown ha letteralmente fatto impazzire Nadal con un gioco da “tutto o niente” fatto di smorzate, stop-volley e risposte al fulmicotone, scendendo a rete ben 85 volte in 4 set, ricavandone il 58% dei punti. Nadal ha mostrato ancora una volta troppe incertezze, il suo dritto non riesce più a fare male e persino un suo marchio di fabbrica come il passante lo ha spesso tradito. Ma soprattutto il 9 volte vincitore del Roland Garros sembra aver perso quegli occhi da tigre che hanno intimorito gli avversari per quasi un decennio.

Dopo aver ceduto il primo set 7-5 sprecando un vantaggio di 3-1, lo spagnolo aveva pareggiato i conti nel secondo, alzando il livello di gioco e volgendo, apparentemente, l’inerzia della partita dalla sua parte. Sorprendentemente invece è stato Brown a prendere il sopravvento all’inizio del terzo set, non concedendo più nessuna palla break fino alla fine del match e brekkando lo spagnolo nel quinto game del terzo e in apertura di quarto set. Chi si aspettava una reazione da parte di Nadal è rimasto deluso: lo spagnolo non ha avuto chance sul servizio di Brown e ha dovuto annullare due match point sul 3-5. Sul primo Brown ha implorato che la il passante di Nadal finisse fuori; sul secondo Rafa ha piazzato un ace. E quando il tedesco ha aperto il decimo game con un doppio fallo un brivido è passato per il centre court, schierato quasi per intero dalla parte del tedesco. In molti hanno pensato che un ribaltone fosse ancora possibile ma Brown non ha tremato, e con il 13° ace del suo incontro ha creato la più grande sorpresa di questi primi quattro giorni londinesi.

Inutile sottolineare la mestizia di Rafa in conferenza stampa. Forse il problema del maiorchino rimane il fatto che non sembra avere molto chiaro cos’è che non funziona. Per quanto Brown possa aver giocato un gran match è sempre il numero 102 del mondo, difficile che potesse davvero impensierire Nadal se lui non ci avesse messo del suo. Purtroppo Rafa continua a dire che questo è lo sport, si vince e si perde. Anche se ormai i dubbi assalgono anche lui, quando dice che non sa se risucirà a tornare ai livelli del quinquennio 2006-10. Ha risposto ad una domanda dicendo che in fondo lui è un buon perdente. Speriamo non si abitui.

(ha collaborato Roberto Salerno)

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