Wimbledon, uomini: Federer spettacolare, Murray passeggia. Avanti Berdych e Tsonga

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Wimbledon, uomini: Federer spettacolare, Murray passeggia. Avanti Berdych e Tsonga

Andy Murray supera agevolmente in tre set Robin Haase, e aspetta il vincente tra Seppi e Coric. Fognini si arrende al quarto a Pospisil, Lopez fuori al quinto. Show di Federer, in tre set su Querrey. Avanzano Berdych, Tsonga e Monfils

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Guarda il commento di Ubaldo e Ben Rothenberg al Day 4 di Wimbledon (in inglese)

[2] R. Federer b. S. Querrey 6-4 6-2 6-2 (Ferruccio Roberti )

Per Roger Federer, il primo turno di martedì scorso vinto agevolmente contro il bosniaco Dzumhur non poteva essere un test attendibile per valutare realmente il suo stato di forma e la portata delle sue velleità di vittoria. Per il sette volte campione di Wimbledon, l’incontro odierno,  che lo vedeva opposto a Sam Querrey, aveva ben altro coefficiente di difficoltà: il ventisettenne californiano, attualmente al 36esimo posto del ranking ATP, è giocatore dal potente servizio e dritto, si esprime molto bene sui campi in erba, come testimonia soprattutto il successo al Queen’s nel 2010 e versa in un ottimo stato di forma, confermato dalla finale sui prati di Nottingham conquistata appena la scorsa settimana. Ebbene, la partita è stata tale solo nei primi otto game, nei quali Querrey, grazie a servizio e dritto, riesce a tenere testa al numero 2 del mondo (conquistando anche una palla break nel secondo gioco). Roger però, dal nono game, ingrana una marcia in più, ottenendo il break che lo porta a servire con successo per il primo set. La partita termina in pratica lì ed inizia uno show di infinita classe di Federer, che delizia il pubblico con diversi colpi vincenti molto spettacolari: nel secondo parziale i break arrivano al primo e settimo game, circostanza che si ripete nella medesima maniera nel terzo set. Così, in meno di novanta minuti, Federer conquista l’accesso al terzo turno, dove affronterà l’australiano Sam Groth, n.68 ATP, e tranquillizza la moltitudine dei suoi fan sull’eccellente stato di forma in cui versa.

 

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[23] I. Karlovic b. A. Dolgopolov 5-7 6-3 6-4 6-7(4) 13-11 (Alberto Prestileo)

Forse gli organizzatori hanno programmato la partita nel campo numero 18 per cercare di battere il record di Isner e Mahut. Si sono fermati molto prima Ivo Karlovic e Alezandr Dolgopolov, grazie ad un break nel 24° gioco del croato, che si è guadagnato il diritto di terrorizzare con il suo servizio Jo Wilfred Tsonga, un altro che non è proprio un fuscello. Oggi Karlovic ha ceduto per ben due volte la battuta, ed è senz’altro positivo per lui aver portato la partita a casa.
Primo set molto equilibrato: entrambi sono molto efficaci al servizio, concedendo dunque molto poco nei turni di battuta. Le percentuali di punti ottenuti in risposta sono infatti bassissime, 27% e 17% rispettivamente per l’ucraino ed il croato. Il set scivola via quindi senza troppi sussulti, fino all’ultima palla break che capita sulla racchetta di Dolgopolov, bravissimo a sfruttarla.
Chiuso il primo parziale però, il “guru” esce mentalmente dalla partita e gioca secondo e terzo set con sufficienza. Karlovic ne approfitta, brekkando per due volte, una per set, l’avversario e facendo suoi i due parziali.
Anche nel quarto, le cose non cambiano. Dolgopolov sembra assopito e gioca con poca voglia, tanto da farsi strappare immediatamente il servizio. Il gigante 36enne al contrario è in fiducia, gioca bene i suoi turni di battuta, concedendo sempre molto poco. All’ottavo gioco però, il buon Ivo ha un passaggio a vuoto che gli costa il break di vantaggio. Ristabilitasi la parità, l’ucraino torna a giocare in maniera più oculata, senza prendere troppi rischi e facendo muovere il gigante avversario. Si arriva così al più classifico degli epiloghi: al tiebreak, Karlovic prende nuovamente un vantaggio con un mini break. I due turni di battuta seguenti sono però disastrosi, Dolgopolov gli strappa il servizio e porta a casa inaspettatamente il quarto set, rimettendo le cose in parità.
Il quinto set è uno stillicidio, Karlovic serve per primo e quindi dal 5-4 in poi per Dolgopolov è un supplizio perché ogni palla break è un match point. L’ucraino tiene i nervi saldi fino al ventesimo gioco, quando Karlovic si procura due match point consecutivi. Dolgo si salva, tiene bene il turno di battuta dell’11 pari, ma finisce per capitolare sul 12-11.

[13] J.W. Tsonga b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-4 6-4 (Raffaello Esposito)

Secondo turno agevole per la tds 13 Tsonga contro lo spagnolo terricolo Ramos Vinolas, n. 65 ATP, sul prestigioso court 1. Jo ha un feeling particolare con Wimbledon e il pubblico di Londra ama il suo cuore e il suo senso dello spettacolo. Spettacolo che oggi non c’è, troppo superiore il colpo piatto del francese, la sua velocità di palla non dà tempo a Ramos di gestire lo scambio con i suoi ritmi e le sue ampie aperture. In meno di un’ora Tsonga vola due set a zero, distraendosi solo in apertura quando concede un break immediatamente recuperato. Da quel momento il n. 12 del mondo è padrone completo del prato e della partita, brekka chirurgicamente nel sesto game del primo set e nel settimo del secondo dominando al contempo i suoi turni di battuta. La palla di Ramos e’ lenta e Jo ha gioco facile nel girarle intorno ed esplodere il dritto in entrambe le direzioni. Lo scorrere troppo veloce dei punti confonde lo spagnolo che in apertura di terzo set si auto strappa il servizio. Va 40-0 e incredibilmente commette tre doppi falli e un errore non forzato, concedendo un’occasione che Tsonga trasforma subito. Ma si diceva del senso dello spettacolo di Ali’… ed ecco che nel sesto game serve, commette due errori, spara un dritto in tribuna e va 0-40. Due prime solide e un vincente lungolinea lo cavano d’impaccio per la delizia degli spettatori. E’ il colpo di grazia per l’iberico che ormai non ci crede più e nel game seguente concede un’altra palla break prima di salvare il game e l’onore. Tsonga, diciotto aces nel match, non concede più nulla, chiude sei quattro e avanza nella parte bassa del tabellone presidiata da Re Roger. Intervistato nel dopo match il francese si è detto felice del suo livello di concentrazione in campo e in effetti ha giocato con una costanza che da tempo gli mancava.

[3] A. Murray b. R. Haase 6-1 6-1 6-4 (Giovanni Vianello)

Prova debordante nel secondo turno di questo Wimbledon per Andy Murray, tds 3 e n.3 del ranking, in un incontro che lo vedeva opposto a Robin Haase, ventottenne ex promessa olandese che ora occupa la posizione 73 del ranking. La partita non è mai stata in discussione, Murray si è portato avanti di un break già sull’1-1 del primo set, e non ha poi concesso alcun game nel prosieguo della frazione, vincendo 6-1 strappando altre due volte la battuta all’avversario. Nel secondo set stesso risultato, Haase non ha trovato alcun modo per impensierire lo scozzese. Nel terzo set esito leggermente più incerto, ma sul 3-3 Murray ha per l’ennesima volta breakkato l’avversario ed ha poi mantenuto il vantaggio fino al termine del match. L’olandese ha mostrato un buon repertorio di colpi, riuscendo sporadicamente a mettere a segno qualche bel vincente, ma nel complesso Murray ha dominato il match, come il punteggio lascia ben vedere, soprattutto grazie alla sua miglior mobilità, che gli ha consentito di vincere molti degli scambi da fondo, e ai suoi passanti e ai suoi lob, che gli hanno permesso di non farsi mettere in difficoltà nelle numerose occasioni in cui Haase ha cercato la rete, nel disperato tentativo di trovare un’alternativa allo scambio da fondo.

 

 

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[18] G. Monfils b. A Mannarino 7-6(5) 6-3 7-5 (Stefano Beata)

Autoritario. È l’aggettivo più consono a descrivere la prova di forza del francese numero 18 del seeding, Gael Monfils, vincitore dell’incontro contro il connazionale Adrian Mannarino in tre set. Ci si poteva aspettare un match complicato per Gael dato che più volte in passato (ma anche quest’anno) ha ricordato a tutti di non trovarsi bene su questa superficie “perché non mi diverto”. Inoltre Mannarino si è sempre trovato bene su questi campi e nel primo turno aveva sconfitto Berrer (un giocatore che con il servizio che si ritrova, è sempre meglio non affrontare). In realtà le cose sono andate in modo completamente diverso dalle attese della vigilia.

La partita è stata tutto sommato gradevole con i due tennisti che hanno proposto un tennis aggressivo premiato dal numero dei vincenti decisamente superiore a quello degli errori non forzati. La superiorità di Monfils è stata comunque evidente con il francese di colore che ha concesso una sola palla break (che ha causato il break nel terzo set, unico suo momento di distrazione), ma per il resto non ha mai fatto andare ai vantaggi il suo avversario.

Quello che si può desumere da questo incontro è un Monfils sicuramente in palla, che ha trovato degli ottimi appoggi sull’erba e si riesce a muovere molto bene e, anche costretto dalla superficie, riesce a mettere in mostra un tennis aggressivo cosa che, sulle altre superfici, ben di rado si riesce a vedere da parte sua. In estrema sintesi: Monfils sarà sicuramente un avversario duro da affrontare in questa edizione di Wimbledon.

[Q] N. Basilashvili b. [15] F. Lopez 7-5 3-6 6-3 2-6 6-4 (Giovanni Vianello)

Impresa sorprendente sul campo 16 nel match tra il qualificato georgiano Nikoloz Basilashvili, n.153 del mondo, e Feliciano Lopez, tds 15 e n. 16 del mondo. A prevalere è stato infatti il georgiano, in un match che ha visto il nativo di Tbilisi sfruttare ogni passaggio a vuoto dello spagnolo, passaggi a vuoto che sono stati abbastanza frequenti. Il match ha mostrato un Basilashvili capace di imporre il proprio ritmo da fondo, sfruttando in particolare le lacune del rovescio di Feliciano, con lo spagnolo che non ha saputo cambiare ritmo agli scambi e sfruttare al meglio le proprie ottime capacità offensive. Il primo set si è concluso 7-5 per il georgiano. Nel secondo set Feliciano è stato più attento ed ha sfruttato l’unico calo di tensione di Basilashvili, breakkandolo nell’unica occasione in cui il qualificato ha concesso palle break. Nel terzo set copione simile ma a parti invertite, il georgiano ha sfruttato al meglio la sola defaillance al servizio di Feliciano. Nel quarto set Lopez si è imposto nettamente e sembrava aver fatto girare dalla sua parte l’inerzia del match essendo anche il primo giocatore ad andare a palla break nel quinto set, ma Basilashvili ha salvato tre palle break nel suo primo turno di servizio del set decisivo e poi si è portato avanti di due break, raggiungendo il 5-2 in suo favore. A questo punto il georgiano ha avvertito la pressione di servire per il match ed ha perso la battuta, ma sul 5-4 Basilashvili è riuscito a concretizzare la seconda occasione in cui serviva per l’incontro ed ha portato a termine un’impresa raramente accaduta ai Championships.

 

Risultati:

[2] R. Federer b.  S. Querrey 6-4 6-2 6-2
[Q] D. Brown b. [10] R. Nadal 7-5 3-6 6-4 6-4
[3] A. Murray b. R. Haase 6-1 6-1 6-4
[13] J.W. Tsonga b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-4 6-4
[WC] J. Ward b.  J. Vesely 6-2 7-6(4) 3-6 6-3
[6] T. Berdych b. [WC] N. Mahut 6-1 6-4 6-4
[12] G. Simon b. B. Kavcic 6-1 6-1 6-7(5) 6-1
[18] G. Monfils b. A. Mannarino 7-6(5) 6-3 7-5
V. Pospisil b. [30] F. Fognini 6-3 6-4 1-6 6-3
[22] V. Troicki b. A. Bedene 6-4 3-6 6-2 6-4
[23] I. Karlovic b. A. Dolgopolov 5-7 6-3 6-4 6-7(4) 13-11
[25] A. Seppi b. B. Coric 4-6 6-4 6-7(3) 6-1 6-1
[20] R. Bautista Agut b. B. Paire 2-6 4-6 6-3 6-3 6-3
P. Andujar b. L. Rosol 6-4 1-6 4-6 7-6(4) 6-4
[Q] N. Basilashvili b. [15] F. Lopez 7-5 3-6 6-3 2-6 6-4
S. Groth b.  J. Duckworth 7-5 6-4 7-6(6)

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