Jean-Julien Rojer, il doppista venuto da lontano

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Jean-Julien Rojer, il doppista venuto da lontano

Con 8 titoli (più il Roland Garros in doppio misto), Rojer, è stato al terzo posto nella classifica dei giocatori più vincenti del circuito ATP nel 2014, dopo i fratelli Bryan. Eppure in pochi conoscono la storia di questo giocatore dalle origini esotiche. E tantomeno il suo paese d’origine: le Antille Olandesi

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Anno d’oro il 2014 per Jean-Julien Rojer, con il suo abituale compagno di doppio, il rumeno Horia Tecău vince ben 8 titoli ATP tra cui 3 tornei 500 e 5 tornei 250, conquistandosi così il diritto di partecipare alle Finals di Londra sempre in coppia con il suo fedele compagno. Rojer, inoltre, trionfa anche in uno Slam: il Roland Garros, nel doppio misto, in coppia con la tedesca Anna-Lena Grönefeld. Non male neanche il 2015 se si pensa che l’attuale numero 6 della categoria, vanta due titoli all’attivo, tra cui il freschissimo successo a Wimbledon, primo titolo dello Slam da lui ottenuto nel doppio maschile. Risultati clamorosi se consideriamo il luogo di nascita di Rojer, le Antille Olandesi, non proprio conosciute come un serbatoio di grandi tennisti. Se, però, cercate Juls (questo è il suo soprannome) in un qualsiasi motore di ricerca troverete il suo nome affiancato da una bandiera olandese, infatti, nel 2012 Rojer chiede ed ottiene tale nazionalità.

Jean-Julien nasce nel 1981 a Curaçao, che con Bonaire, Saba, Sint Eustatius e Sint Maarten erano originariamente la dipendenza della piccola colonia caraibica sotto il dominio del Regno dei Paesi Bassi. Il 10 ottobre 2010 ha avuto luogo la dissoluzione delle Antille Olandesi, che hanno cessato di esistere come entità unitaria: le isole di Bonaire, Saba e Sint Eustatius sono diventati comuni a statuto speciale dei Paesi Bassi, mentre Curaçao e Sint Maarten hanno ottenuto lo status di nazioni costitutive del Regno dei Paesi Bassi. In considerazione del clima e dei paesaggi che caratterizzano certi luoghi possiamo tranquillamente constatare che qui a Nostro Signore è scappata la mano.

In tutto questo “ben di Dio” paesaggistico, climatico…ed economico (le Antille sono state per anni nella lista nera dello Stato Italiano essendo considerate un paradiso fiscale) il nostro Rojer inizia a giocare a tennis all’età di 6 anni seguendo le orme del fratello maggiore Jamil. La famiglia Rojer si potrebbe definire benestante. Il padre Randall è un dentista e la madre Nazira un’insegnante di scuola materna. In Juls la passione per il tennis cresce sempre di più, avendo la possibilità di viaggiare e, complice la vicinanza, si trasferisce a Miami per qualche tempo prendendo parte ad alcuni tornei under 12. Un allenatore locale vede in lui del potenziale quindi all’età di 13 anni decide di trasferirsi a Miami per potersi allenare con continuità. È a quel punto che Rojer decide che il tennis sarebbe parte integrante della sua vita. Studia al college, dopo aver imparato inglese e un po’ di spagnolo all’età di 18 anni si trasferisce a Los Angeles per studiare presso la prestigiosa UCLA. Dopo 3 anni di studio decide di trasformare il tennis nella sua vita professionale “Avevo 21 anni. Sentivo che ero abbastanza grande per cercare di vivere di tennis” alcuni suoi coetanei classe ’81, a quel tempo, hanno già ottenuto diversi risultati nel circuito quando Rojer decide di giocare con continuità “Mi ci è voluto più tempo e l’ho fatto in modo diverso” disse. Dopo una lunga serie di futures e challenger, Rojer decide che la sua strada è il doppio. Comincia a giocare per la nazionale di Coppa Davis delle Antille Olandesi dove ottiene discreti risultati arrivando sino al Gruppo II della zona americana. Da un campo di cemento crepato dalle radici delle piante in una piccola colonia d’oltreoceano, Jean-Julien, può adesso cimentarsi al Westergasfabriek di Amsterdam davanti a 6000 olandesi urlanti. Infatti, dopo aver rapresentato le Antille per 9 anni, dal 1998 al 2007, Rojer nel 2012 ottiene la nazionalità olandese per poter rappresentare gli Orange con cui esordisce, in doppio ovviamente, in coppia con Robin Haase battendo la Finlandia nel primo turno del Gruppo I il 10-12 febbraio 2012. Attualmente numero 6 del ranking di doppio (eguagliato il best ranking ottenuto nel 2013), Rojer, difende ancora i colori olandesi in Davis, nel prossimo week-end di Davis lo attenderà l’Austria per poi coltivare il sogno (proibitivo) di entrare a far parte del gruppo mondiale. In bocca al lupo Juls, doppista venuto da lontano.

Simone Stefani

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