Umago, i giocatori si lamentano per il caldo e l’umidità: “Sembra di essere a "Survivor"”

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Umago, i giocatori si lamentano per il caldo e l’umidità: “Sembra di essere a “Survivor””

All’ATP 250 di Umago il caldo e l’ umidità eccezionali di quest’anno la stanno facendo da padrone, rendendo difficile giocare in simili condizioni. Nemmeno lo spostamento dell’orario di inizio è servito a molto, dato che c’è tra i giocatori chi non sa se è peggio stare sotto il sole del pomeriggio oppure sotto i riflettori la sera

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Una questione all’ordine del giorno ad Umago sin dal primo giorno del torneo – e che è inevitabilmente è stata toccata in quasi tutte le interviste – sono le condizioni meterologiche. Mentre lo scorso anno è stata la pioggia a farla da padrone, ritardando l’inizio di molte partite e interrompendo anche il programma, quest’anno nella cittadina istriana c’è un caldo che organizzatori e giocatori (e anche gli inviati) non ricordano di aver mai visto nelle passate edizioni del torneo.
Posticipare l’inizio delle partite pomeridiane di mezz’ora, dalle 17 alle 17.30 non è praticamente servito, dato che i giocatori dopo le partite sembrano limoni spremuti. Soprattutto per chi ha giocato in Coppa Davis nel weekend, magari indoor, il passaggio a Umago è stato pesantissimo. L’ultima vittima del caldo umaghese è stato Lajovic, che arrivava dall’inverno argentino, ritiratosi a metà del secondo set del match di secondo turno con Thiem.

Quando un mese fa a Wimbledon si è registrata la temperatura più alta nella storia del torneo, più di 35 gradi, molti si sono lamentati che in condizioni simili non riuscivano a compensare i liquidi persi, che avevano difficoltà a dormire e a prepararsi adeguatamente, e a causa delle condizioni eccezionali erano state autorizzate pause più lunghe alla fine di ogni set.
E qualcosa di simile si sta verificando anche questa settimana sui campi dell’impianto “Stella Maris” della cittadina istriana, dove gli asciugamani freddi e le magliette di ricambio sono le prime cose di cui si preoccupano i giocatori nel preparare il borsone per scendere in campo.

Non ho mai giocato con questo caldo. L’umidità è insopportabile, quando si respira, si sente solo aria calda, è difficile riprendere fiato.
Non lo so se è peggio giocare nel pomeriggio quando il sole è alto o più tardi sotto i riflettori. Questo non è normale, non riusciamo a reintegrare tutti i liquidi persi. Le condizioni sono disumane, e spero sinceramente che non capiti niente di grave a nessun giocatore.”
Dopo un paio di game ero già stanco morto, non riuscivo a giocare scambi prolungati.”
Quest’anno il torneo è una combinazione tra tennis e “Survivor””.
Non si può immaginare come ci si sente quando si è in campo. Umago è noto per condizioni difficili, ma non ricordo ci sia mai stata un’umidità simile. È impossibile da descrivere, si deve provare per capire.
Dopo un’ora che tieni la racchetta il sudore comincia a gocciolare dal manico.
Un caldo simile, questa umidità, ti consumano, ma non solo il fisico, ti entrano nella testa.”
“Dopo alcuni scambi ci sono stati momenti in cui ero convinto di svenire.”

Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dai giocatori, tra i quali anche gli azzurri Seppi e Fognini, che di conseguenza hanno tutti lo stesso obiettivo: giocare scambi il più brevi possibili e trascorrere il minor tempo possibile in campo per risparmiare le energie. Anche gli allenamenti, di conseguenza, sono stati ridotti al minimo indispensabile.

Le previsioni del tempo qui ad Umago dicono che il caldo non darà tregua fino a domenica: forse la temperatura potrebbe scendere di un paio di gradi, ma niente di più.
In queste condizioni diventa anche difficile indicare i favoriti sulla base delle classiche considerazioni tecniche (colpi, gioco, stato di forma), dato che probabilmente il fattore più importante sarà la capacità di adattamento al caldo e all’umidità di questi giorni.

A causa delle elevate temperature, un'addetta al torneo applica il ghiaccio a Paolo Lorenzi durante il match contro Trevisan (foto di Laura Guidobaldi)

A causa delle elevate temperature, un’addetta al torneo applica il ghiaccio a Paolo Lorenzi durante il match contro Trevisan (foto di Laura Guidobaldi)

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