La WTA porta le statistiche del tennis ad un nuovo livello

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La WTA porta le statistiche del tennis ad un nuovo livello

Tom Perrotta ha raccontato su The Wall Street Journal l’introduzione di un nuovo sistema di raccolta dati in uso nel circuito femminile. Un iPad raccoglierà ogni dato, colpo, posizione delle tenniste, e potrà essere utilizzato in campo dagli allenatori durante le pause per coaching

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Quando Christopher Kas, coach della tennista tedesca Sabine Lisicki, osservava Lisicki competere questa settimana a Stanford aveva con sé, a sua disposizione, un elemento tecnologico talmente rivoluzionario che fans e commentatori di tennis potevano andare in delirio e chiedersi se potesse essere vietato: un iPad.

Il tour femminile sta sperimentando un nuovo metodo di coaching in campo, che permette già alle tenniste di chiamare l’allenatore a bordo campo una sola volta per set e per 90 secondi; un discorso di incoraggiamento (microfonato) che viene trasmesso ai telespettatori. Al Bank of the West Classic di Stanford, in corso di svolgimento, i coach posso portare con loro un iPad, su cui sono caricati dei dati. Il tablet è dotato di un software creato da SAP, partner tecnologico del circuito dal 2013, che raccoglie dati live durante le partite.
Ci sono statistiche standard nel tennis, come gli aces o la percentuale della prima di servzio, fornite dal sistema elettronico di punteggio del giudice di sedia. Per i match giocati sui campi dotati di Hawk- Eye, la tecnologia utilizzata per richiedere il challenge, c’è molto di più, inclusa una grafica che mostra la posizione in campo di ogni colpo, in che punto si serve e altre attitudini della tennista. Un coach dovrebbe concentrarsi su alcuni punti importanti, ad esempio quando ci si trova spesso 40-15, per mostrare alla tennista che non gioca in posizione aggressiva nei momenti chiave. “È la stessa idea presente nel football”, ha dichiarato Kas. “Ciò può cambiare del tutto l’arte di allenare”.

Gli iPad, che verranno forniti agli allenatori durante i tornei e poi restituiti, avranno degli schermi adatti sia al sole che all’ombra, e delle cover che SAP produce con una stampante 3-D per evitarne il surriscaldamento. Gli allenatori potranno utilizzarli in altri sei tornei per questa stagione e in molti altri il prossimo anno, secondo quanto dichiarato da Stacey Allaster, CEO della WTA, il circuito professionistico femminile. “Fondamentalmente tutto ciò serve a migliorare le performance delle nostre atlete e per fornire dati sempre più ricchi ai media”, ha detto Allaster. “Questo riguarda il business dello sport e dell’intrattenimento, non si tratta solo di colpire dritti e rovesci”.

Mentre negli altri sport vengono fornite statistiche in abbondanza a spettatori ed allenatori, il tennis è rimasto ampiamente in un’era oscura per quanto riguarda i dati. Ed inoltre ha un rapporto poco facile con il coaching. Agli allenatori non è permesso dare dei consigli dai box, e nel momento in cui lo fanno, gli arbitri possono sanzionarli, dare dei punti di penalità ed anche delle sanzioni in denaro. I tradizionalisti vedono nel coaching in campo una violazione della sacra norma del gioco in solitaria, anche se un gran numero di altri sport, incluse delle discipline individuali, hanno allenatori che danno consigli o fanno dei cenni, che prendono delle pause o che gridano da bordo campo.

Gli esperti sono parte del problema: sono spesso scettici sul coaching in campo, che venne introdotto nel 2008. A Brisbane, nel 2001, Jarmila Gajdosova chiamò in campo Sam Groth, suo marito a quei tempi e collega, per dei consigli del corso di un match estremamente duro. Non le piacque ciò che sentì.
“Non parlarmi come se fossi una f****ta turista”, gli disse. Lindsay Davenport, ex numero uno del mondo, allena attualmente la 20enne Madison Keys, che ha perso parte al torneo di Stanford questa settimana (è stata eliminata al secondo turno). Davenport ha detto che questi dati possono servire ad eliminare la tensione che può aumentare nei momenti critici. “ Sarebbe fantastico essere in grado di andare in campo e dire ‘Hai messo ogni singolo servizio in questo punto; potresti ascoltare per favore?’” ha aggiunto Davenport. “I fatti sono questi”.

La spinta che questa raccolta dati della Wta sta dando va ben oltre il coaching in campo. Una volta fuori, tenniste e allenatori possono collegarsi al database che raccoglie i dati dei match, inclusi quelli dell’Hawk-Eye quando disponibili. Il circuito non ha pianificato nell’immediato di rendere pubblici tutti i dati ai media e ai fans, ma Allaster ha detto che questo è l’obiettivo a lungo termine che si sono prefissati. “Molti altri sport forniscono un sistema ricco di dati ai media e ai sostenitori”, ha aggiunto. “Per essere competitivi abbiamo bisogno di fare lo stesso”.

Il circuito maschile tuttavia, non permette il coaching in campo e non ha in programma di introdurlo. Inoltre non raccoglie dati su Hawk-Eye per fornirli ai tennisti e agli allenatori, o per renderli facilmente accessibili ai media. Simon Higson, portavoce del circuito maschile, ha dichiarato che il circuito sta riesaminando il modo di utilizzare i dati forniti da Hawk-Eye.
Nick Saviano, allenatore di lunga data che attualmente lavora con la 22enne americana Sloane Stephens, ha detto che la raccolta sempre più ricca di dati ha cambiato il suo modo di lavorare e lo ha aiutato a preparare gli schemi di gioco, specialmente con quelle avversarie che non ha modo di osservare spesso in campo. Ma ha anche aggiunto che non vuole avere dati a disposizione mentre parla in campo con la sua giocatrice. “Vorrei raccogliere informazioni dall’iPad” ha detto, “ma non vorrei portarlo con me in campo, è una distrazione”.

Frankie Brennan III, allenatore capo dell’Università di Stanford per la squadra femminile di tennis, è stato uno dei primi allenatori ad utilizzare questo tipo di tecnologia in campo durante lo scorso week end, quando ha fatto visita a Taylor Davidson, tennista junior di Stanford che stava disputando un torneo pro. Brennan ha detto a Davidson che stava mancando troppe prime di servizio e che aveva bisogno di colpire con molto più spin per aumentarne la percentuale. “È stato fantastico poter portare questi dati in campo ed avere le prove di ciò di cui stavo parlando”, ha dichiarato.
Brennan tuttavia ha avuto dei problemi con il suo iPad, mentre era seduto nei box: nonostante la speciale cover di cui è fornito, non ha resistito al sole della California. “Ero così felice di utilizzarlo che si è surriscaldato, ed è venuto fuori il messaggio di allarme”, ha detto. “Ho dovuto metterlo all’ombra”.

 

Traduzione di Chiara Bracco

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