UbitennisUbitennisUbitennis
Notification Show More
Font ResizerAa
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area test
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Reading: “Red Rocket” Rod Laver: storia di un Grande Slam e di un tennista da leggenda
Font ResizerAa
UbitennisUbitennis
Search
  • HOME
  • ULTIME
  • SCANAGATTA
  • RUBRICHE
    • Pronostici
    • Ranking
    • (S)punti Tecnici
    • Area test
    • Al femminile
    • Nei dintorni di Djokovic
    • Pagelle
    • Tennis e TV
    • Circoli in vista
    • INTERVISTE
  • ATP
  • WTA
  • SLAM
    • Australian Open
    • Roland Garros
    • Wimbledon
    • US Open
  • VIDEO
  • PODCAST
    • DIRETTE LUCA & VANNI
    • Il DIRETTORE
  • UBIGAMES
    • UBICONTEST
    • UBIVERBA
Follow US
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST
Rubriche

“Red Rocket” Rod Laver: storia di un Grande Slam e di un tennista da leggenda

Ripercorriamo la storia dell'unico Grande Slam maschile dell'Era Open e dell'uomo che lo ha realizzato: "Red Rocket" Rod Laver

Last updated: 21/08/2015 10:48
By Raffaello Esposito Published 20/08/2015
Share
24 Min Read

“Congratulations, do it again”.
Charlie

Una smorfia di esasperazione subito spenta da un sorriso apparve sul volto di Rod leggendo le scarne parole su un telegramma all’indomani della vittoria a Forest Hills nel 1969 che decretava la conquista del suo secondo Grande Slam, dopo quello amatoriale del 1962.

Niente era mai abbastanza per Charlie Hollis, il suo allenatore.

Grande Slam dunque, chi era costui? Si potrebbe dire con il Don Abbondio di manzoniana memoria. Il termine era apparso una prima volta sui giornali nel 1930 quando il leggendario golfista Bobby Jones aveva trionfato sia fra i dilettanti che fra i professionisti nei master inglese e americano. L’utilizzo relativamente al tennis è comunemente attribuito al columnist del New York Times John Kieran in un articolo del 2 settembre 1933, nel quale il giornalista affermava che l’australiano Jack Crawford, vincendo a Forest Hills, avrebbe potuto realizzare qualcosa di simile al grande slam nel bridge, che consiste nel vincere tutte e tredici le prese possibili in una singola mano. In realtà il collega Alan Gould del “Reading Eagle”, un quotidiano della Pennsylvania, lo aveva anticipato di due mesi scrivendo dello stesso argomento il 18 luglio precedente.

Sia come sia quell’anno “Gentleman Jack” aveva già conquistato i Campionati d’Australia, il Roland Garros e Wimbledon dove aveva sconfitto al quinto in una delle finali più appassionanti della storia il detentore del titolo Ellsworth Vines. Purtroppo per lui nella finale di New York Fred Perry e l’asma frustrarono il suo sogno sul filo di lana. Si racconta infatti che Jack, afflitto per tutta la carriera da problemi respiratori abbia cercato conforto in un paio di bicchieri di brandy nella pausa al termine del terzo mentre era avanti due set a uno. Con effetti deleteri considerando che perderà quarto e quinto per 6-0 6-1.

All’epoca inoltre, e fino al 1974, le uniche nazioni ad aver vinto la Coppa Davis erano state Australia, Inghilterra, Stati Uniti e Francia e sembrò quindi appropriato che la conquista nello stesso anno solare dei maggiori tornei che lì avevano sede costituisse la massima impresa possibile per un tennista.

Sarà l’americano Don Budge a completare per primo lo slam nel 1938 sconfiggendo a Forest Hills il compagno di doppio e di baldorie Gene Mako. Il tennis dell’epoca però è ancora uno sport elitario e non totalizzante, iniziava la divisione fra amatori e professionisti con questi ultimi banditi dai grandi tornei, censurati dalla stampa e relegati nel dimenticatoio. Sarà così fino al torneo inglese di Bournemouth del 1968 ma questa è un’altra storia. Inoltre fino all’avvento dei voli transcontinentali chiunque avesse voluto cimentarsi nel certamen dello Slam avrebbe dovuto sorbirsi quasi un mese di nave per arrivare in Australia, cosa che Don fece insieme all’amico Mako e con l’aiuto di innumerevoli dischi di jazz e qualche bottiglia di Wisky, le sue due vere passioni.

Il 24 settembre 1938, mentre il rosso di Oakland chiude lo Slam nella Grande Mela dall’altra parte del mondo, lungo il tropico del Capricorno, il suo unico erede ha poco più di un mese di vita e dorme tranquillo nella casa di Rockhampton, Queensland, Australia Nord-Orientale.

CONTINUA A PAGINA 2 

123Next Page

Tabelloni ATP / WTA | RASSEGNA STAMPA FREE | ⚠️ Iscriviti alla newsletter


✍️ PUOI COMMENTARE GLI ARTICOLI SCORRENDO LA PAGINA DOPO I BANNER

Grazie per la comprensione, la pubblicità ci aiuta a sopravvivere ⤵️
TAGGED:Rod Laver
Leave a comment

Ultimi articoli

WTA Seoul, Swiatek: “Felice di tornare in Asia dopo lo stop dello scorso anno. Ho imparato la lezione”
Interviste
WTA Guadalajara: Iva Jovic, 17 anni e non sentirli. Domina Arango e vince il primo titolo in carriera
WTA
Tartarini sul derby tra Musetti e Sinner: “Lorenzo era completamente bloccato mentalmente. Con Jannik non c’è rivalità”
Interviste
WTA San Paolo: Rakotomanga Rajaonah supera Tjen e festeggia il primo titolo della carriera
WTA
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Newsletter
  • Cookie policy
  • Privacy Policy
  • Servizi Vincenti
  • Il Grande Slam
  • UBICONTEST

“la migliore lettura sul tennis”

Così dicono i fan di Warning, ma ci sono anche i detrattori. La nostra newsletter arriva una volta la settimana, ci sono oltre 9000 iscritti.

Stay Connected

FacebookLike
TwitterFollow
InstagramFollow
YoutubeSubscribe
TiktokFollow
LinkedInFollow
TwitchFollow
UbitennisUbitennis
© Ubitennis, dal 2012 il posto del tennis.
  • ENGLISH
  • ESPANOL
Welcome Back!

Sign in to your account

Lost your password?