ATP Cincinnati interviste, Djokovic: "Non sono contento del mio gioco, Roger è stato migliore di me"

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ATP Cincinnati interviste, Djokovic: “Non sono contento del mio gioco, Roger è stato migliore di me”

ATP Cincinnati, finale: R. Federer b. N. Djokovic 7-6(1) 6-3. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Hai notato la ritrovata aggressività nel tennis di Federer? Come l’hai gestita e come la affronterai in vista di New York?
Penso che sia più aggressivo qui che in qualsiasi altro torneo perché la superficie e le condizioni gli permettono di giocare in maniera molto rapida. In genere si trova molto bene con i campi veloci e le palle veloci. Gli piace quel ritmo. A me non molto. È stata la tattica giusta per lui. Sapevo che sarebbe stato aggressivo. Nessun dubbio. Ho provato a contenerlo. Ci sono riuscito bene fino al tiebreak del primo set; dopo lui è stato semplicemente il giocatore migliore in campo. Ho commesso alcuni doppi falli e ceduto il servizio. Considerato come ho giocato durante questa settimana, essere riuscito ad arrivare in finale è un ottimo risultato.

Il match è stato molto combattuto fino al tiebreak, che lui poi ha vinto. Nel game successivo hai commesso 3 doppi falli. Forse stavi ancora pensando un po’ al tiebreak perso?
Non particolarmente. Lui ti mette molta pressione sulla seconda di servizio e viene avanti. Ho completamente perso il ritmo al servizio nel secondo set. Non sono riuscito a capitalizzare le opportunità che ho avuto. Non ho avuto palla break, ma un paio di volte siamo andati ai vantaggi o sul 30-30. In quei momenti sono stato sfortunato.

Quanto è difficile giocare l’ennesima finale a Cincinnati e uscire nuovamente sconfitto?
Beh, questo è lo sport. Non puoi vincere sempre. Ho vinto molti match in questa stagione. Ovviamente a questo punto è molto frustrante riflettere sull’andamento del match. Avrei potuto fare meglio alcune cose, ma ho perso contro un giocatore migliore, su questo non c’è alcun dubbio. Devo accettare la cosa. New York è dietro l’angolo e io ho già voltato pagina. Spero di poter fare bene là.

Mi dispiace chiedertelo nuovamente, ma quanto era importante per te vincere questo torneo visto che è l’unico Masters 1000 che ti manca?
Ovviamente ha giocato un ruolo importante nell’approccio al torneo. È così ogni anno da diversi anni a questa parte ormai. Ho giocato la finale, mi sono avvicinato. Continuerò a provarci, a lottare per fare la storia. È un grande incentivo, un’ispirazione che mi motiva a tornare e giocare il mio miglio tennis.

In vista di New York, come ti senti dopo aver raggiunto queste due finali e aver giocato molte partite?
Molte partite e questo è positivo. Ho giocato qualche incontro bene, e altri meno bene. Non sono molto felice della mia forma e del mio gioco, ma ho una settimana di tempo per lavorare. Le condizioni di New York sono un po’ più adatte al mio gioco, per cui non vedo l’ora di iniziare.

Che ci dici del gomito? Tutto a posto?
Fortunatamente è tutto risolto.

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