Signori fate il vostro gioco: Djokovic o Federer? O la sorpresa?

US Open

Signori fate il vostro gioco: Djokovic o Federer? O la sorpresa?

Parte l’ultimo slam del 2015. Djokovic e Federer i soliti favoriti, ma sono tanti i motivi di interesse. Da Murray a Nishikori, dai giovani Kyrgios e Rublev. Tra questi purtroppo non ci sono gli italiani, ma sarà divertente lo stesso

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I trofei dello US Open, sullo sfondo il Brooklyn Bridge
 

Lunedì 31 Agosto alle ore 11 – in Italia saranno le 17 – Dominica Cibulkova e Ana Ivanovic apriranno l’edizione numero 48 degli US “Open” cioè aperta ai professionisti. Il torneo si disputa dal 1881 ma a differenza del più celebre fratello maggiore – Wimbledon – ha cambiato superficie varie volte. Questa del 2015 è la 38ma sul cemento. La prima, nel 1978, la vinse Jimmy Connors che lasciò appena otto games a Bjorn Borg; l’ultima – e in molti si chiedono ancora come – Marin Cilic che in finale ha lasciato un game in più a Nishikori di quanto Connors ne avesse lasciati a Borg.

È l’unico torneo, dei 4 dello Slam, ad aver avuto 2 vincitori diversi dai Fab Four dal 2006 a oggi, Del Potro e Cilic. Il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, lo ha vinto una sola volta, nel suo anno di grazia 2011, ma anche allora andò vicinissimo a perderlo, quando si trovò a rispondere sotto 40-15 e 3-5 nel quinto set in semifinale contro Federer. Qui Andy Murray ha vinto il suo primo Slam e questo è lo Slam che dopo essere stato dominato in lungo e in largo da Federer è diventato tabù per lo svizzero, che non arriva in finale dal 2009. In nessun altro slam ha un’astinenza maggiore.

È un torneo che parte con un gran numero di giovani promesse: Rublev, Zverev, Coric, Ymer (Elias, che ha anche un fratello più piccolo, Mikael nato nel 1998), Chung, Tiafoe, oltre ai più celebri Kyrgios e Kokkinakis e a Domic Thiem che sembra già un veterano ma in fondo compirà 22 anni durante il torneo. Insieme a loro delle vecchie glorie, come Hewitt, Baghdatis, Stepanek, Tommy Haas e Mardy Fish che quest’anno ci saluta, a questo punto speriamo faccia un regalo a Cecchinato. Tanto giovani non sono neanche Karlovic e ovviamente il buon Federer che però pare azzardato inserire in elenco.

Alcune partite del primo turno sono più che interessanti. Su tutte naturalmente quella tra Kyrgios e Murray, anche se lo scozzese appare troppo solido perché ci possa davvero essere partita. I due si sono già incontrati sia a Melbourne che a Parigi e Nick ha perso 6 set, arrivando una sola volta al tiebreak. Difficilmente riuscirà a fare tanto meglio.
Ma anche Kokkinakis poteva avere un sorteggio migliore. Il Gasquet di questi tempi non vincerà né Slam né “1000” ma a primo turno non perderà.
Borna Coric ci dirà probabilmente per quanto tempo ancora vedremo in campo Nadal. Difficile pensare ad una sconfitta del maiorchino ma il dubbio che possa essere un Nadal sempre più sfiduciato serpeggia tra addetti ai lavori e semplici spettatori. E non è impossibile che l’abbia lo stesso Nadal che quest’anno non è mai andato oltre ai quarti di uno slam.
Oltre ai giovani un’occhiata sarà il caso di darla a Dolgopolov. Il “guru” può perdere netto oppure arrivare in rotta di collisione con Nishikori. Nei panni del giapponese forse preferiremmo evitarlo.
Meglio invece avere poche aspettative sull’incredibile Gulbis, capacissimo di rischiare qualcosa persino con Bedene. Qualcuna in più magari su Dimitrov, che ha avuto un tabellone come meglio non si poteva e che ai quarti dovrebbe arrivarci senza particolari problemi.

Prima di passare ai big la solita triste panoramica su casa nostra. Seppi ha un primo turno agevole ma già al secondo cominceranno i guai. Arrivare da Djokovic sarebbe già qualcosa.
Per Bolelli sarebbe già tanto invece arrivare da Berankis a secondo turno, ma con Goffin sarà molto dura.
Cecchinato avrà Fish, come detto sopra. Lo statunitense ci terrà a far bella figura e purtroppo l’italiano finirà con l’essere la vittima predestinata. Ci aspettavamo uno dei campi principali ma evidentemente dalle parti di New York sono ottimisti e sperano di rinviare la festa.
Su Fognini non c’è più niente da dire, in tutta franchezza una sua vittoria contro Johnsson sarebbe sorprendente.
Infine Lorenzi. a cui è toccato Veselj, non proprio un big match.

Tante parole per arrivare ai favoriti. Togliamo di mezzo la questione Cilic anche a Međugorje non sarà il caso di esagerare con i miracoli. Il croato dopo un anno di gita in Top10 potrà almeno evitare di giocare con la pressione di chi è il detentore di un torneo della Slam. Il sorteggio non è stato malvagio ma tra lui e Nishikori c’è Dimitrov, forse troppo per il buon Marin.

In qualche modo si è parlato già del giapponese, che si trova in una strana situazione. Ormai stabile in Top5 Kei pare non riuscire a fare quell’ultimo passettino in grado di trascinarlo a vincere almeno un “1000” se non proprio uno Slam. Il fatto che abbia saltato Cincinnati è un segnale che gli avversari non dovrebbero sottovalutare, perché è evidente che Chang punta al bersaglio grosso. Si è detto che meglio lui che Murray per Djokovic ma non ne siamo così convinti. In ogni caso sarà dura.

E a proposito di Murray, se mai dovesse vincere questo torneo sarà forse il più meritato degli ultimi anni. Allo scozzese è toccato un tabellone da brividi. Abbiamo detto di Kyrgios, dopo un paio di turni agevoli dagli ottavi dovrebbe vedersela con uno tra Thiem, Anderson e Rublev e va ancora bene. Poi la triade Wawrinka-Federer-Djokovic. Sarebbe meno faticoso un giro in Amazzonia.

Sul fatto che Wawrinka sarà presente all’appuntamento ci sono pochi dubbi. Il vincitore del Roland Garros, sembra che abbia deciso, come Nishikori, di puntare sugli slam a costo di prendere delle severe scoppole anche in tornei prestigiosi come Cincinnati. Del resto a 30 anni meglio dosare le risorse e il tabellone piuttosto agevole, quel matto di Gulbis permettendo, è un vantaggio in più. Poi vale quello già detto per Murray: sarà in grado di fare le tre partite della vita? Nei due slam vinti una mano l’aveva avuto dagli avversari che dopo il gran quarto di finale (Djokovic a Melbourne e Federer a Parigi) gli avevano consentito di rifiatare un po’ in semi e farsi trovare pronto all’ultimo atto. Ma il Federer di questi tempi ha fatto una capatina alla fonte della gioventù e non sarà Berdych a fermarlo.

A proposito di Federer sembra di nuovo l’anno buono. Il monumento svizzero pare persino più rapido del solito e per quanto la cattiva giornata è uno spettro più spaventoso di un tempo Roger sembra aver di nuovo un ampio margine sul resto della compagnia. Almeno fino alla semi dovrebbe bastare, soprattutto se continauerà a servire in questo modo pazzesco: dopo i 117 turni di fila interrotti da Simon e Wimbledon, con l’eccezione della finale contro Djokovic, Federer ha concesso in tutto quattro palle break: una a Murray a Londra e 3 a Feliciano Lopez a Cincinnati. Poi stop. Semifinali e finali di Cincinnati sono a loro modo storici: contro i primi due del mondo e i migliori ribattitori forse mai visti su un campo da tennis Federer solo una volta è arrivato a 40 sul proprio servizio. Sembra incredibile a scriversi non immaginiamo a farsi.

Gran finale con il favorito degli ultimi 5 anni, Novak Djokovic. Solo la prima volta il serbo è riuscito a confermare i pronostici, poi è riuscito a regalare un paio di titoli a Murray e Nadal e a farsi travolgere da Nishikori. L’impressione è che Nole faccia una gran fatica a tenere alta la concentrazione per tutto l’anno, e che per via di Parigi finisca con lo spendere enormi risorse, mentali prima ancora che fisiche, che poi fatica a recuperare. Quest’anno i concorrenti sembrano agguerriti ma il sorteggio l’ha trattato bene, se si considera che il suo problema più grosso prima di Nishikori potrebbe essere addirittura Nadal. Può provare a rifiatare ma deve stare attento perché se non è al massimo i suoi margini si riducono, anche se Goffin non arriverà certo ad avere deu break di vantaggio nel set decisivo.

Insomma questo è quello che ci aspetta, ma altro è rimasto fuori. L’orgoglio di Ferrer, la mina vagante Isner, il declinante Tsonga.

Il nostro pronostico? Ve lo diciamo dopo, buon tennis a tutti.

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