US Open interviste, N. Djokovic: "Faccio il mio lavoro a prescindere dal tifo, in campo vado da solo"

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US Open interviste, N. Djokovic: “Faccio il mio lavoro a prescindere dal tifo, in campo vado da solo”

US Open interviste, ottavi di finale, N. Djokovic b. R. Bautista Agut 6-3 4-6 6-4 6-3. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Ti abbiamo visto arrabbiato in alcuni momenti del match. Non capisco se la tua rabbia era per il pubblico che sosteneva Bautista Agut, o se fossi arrabbiato contro il tuo avversario o con te stesso.
Perché avrei dovuto essere arrabbiato con Bautista Agut? Stava giocando benissimo. Era concentrato e meritava di vincere il secondo set. Ero arrabbiato con me stesso, frustrato dal fatto che da 4-2, 15-40, non sia riuscito a capitalizzare quel vantaggio e per aver perso cinque game di seguito. Non me lo posso permettere. Ma succede, sono un tennista che mostra le proprie emozioni. Ovviamente non è stato un momento facile, ma sono riuscito a ricompormi e ad usare l’esperienza di aver già affrontato certe situazioni nella mia vita, e sapevo cosa fare dopo. Quindi la cosa importante è che io sia riuscito a trovare il modo di vincere.

Credi che nel secondo set sia stato lui ad alzare il livello, o che il tuo sia calato?
Credo entrambe le cose. Gli ho permesso di controllare lo scambio. Non sono più riuscito a fare le stesse cose del primo set e mezzo. Se gli dai questa opportunità, è il tipo di tennista, come David Ferrer, che riesce a prendere il sopravvento, che è quello che ha fatto.

Serena ha detto che quest’anno tutto il pubblico la sta spingendo verso questo Grande Slam, quando era invece abituata al pubblico che faceva il tifo per chi è sfavorito nel match. Tu non lo sei stato quasi mai. È dura avere il pubblico che fa il tifo affinché le partite siano più combattute?
Dipende. Capisco il pubblico che sostiene chi è sfavorito. Vogliono vedere un bel match. Ma dipende da te concentrarti sul supporto che ti danno i tifosi. Alla fine sei da solo in campo. E devi fare il tuo lavoro a prescindere da chi fa il tifo per te o meno.

Non perdi nei quarti di uno Slam dal 2009. Non ti sembra folle?
Beh, sono orgoglioso di quello che sono riuscito a raggiungere nella mia carriera e di essere riuscito a dare il meglio negli Slam, che è ciò a cui ho sempre mirato. Cerco sempre di essere in forma per questi eventi, è qui che voglio raggiungere il top. Sono stato in grado di giocare in modo continuo negli anni e sono stato fortunato ad aver vinto nove Slam. Cercherò di andare avanti finché non avrò questa capacità.

Proprio oggi le sorelle Williams hanno raggiunto entrambe i quarti di finale, dove si incontreranno. Quando pensi alla loro rivalità e a queste due sorelle che scendono in campo per affrontarsi, a cosa pensi?
La prima cosa che mi viene in mente è a come mi sentirei ad affrontare mio fratello, e onestamente non credo che sarebbe possibile. In un certo modo ammiro il fatto che riescano da tanti anni ad affrontarsi ad alti livelli. È strano, sono sorelle, vivono insieme. Sono cresciute insieme giocando a tennis. Ovviamente si amano ma poi devono scendere in campo da professioniste e lo hanno fatto in così tante finali. Entrambe sono state n.1 del mondo. Ed è una gran cosa, ma non so se sarei in grado di affrontare mio fratello, non credo sarebbe possibile, non potrei gestirlo.

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