WTA Seoul: la Sasnovich non si ferma più! Sarà finale con la Begu

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WTA Seoul: la Sasnovich non si ferma più! Sarà finale con la Begu

Ennesima impresa della ventunenne di Minsk che supera in rimonta anche la seconda testa di serie Schmiedlova e giunge in finale dalle qualificazioni. Nell’altra semifinale non c’è partita e la rumena Irina Camelia Begu annulla in poco più di un’ora la belga Van Uytvanck (6-0 6-2).

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[Q] A. Sasnovich b [2] A. K. Schmiedlova 3-6 6-3 6-3

Semifinale apparentemente squilibrata al WTA International di Seoul, Corea del Sud.
Apparentemente, si è detto, perché il treno della ventunenne bielorussa Aliaksandra Sasnovich non si ferma più e stende anche la tds n° 2, la coetanea slovacca Schmiedlova, contro la quale peraltro si era aggiudicata l’unico precedente nel 2014.
Sui campi che videro il trionfo olimpico di Steffi Graf nel 1988 il pubblico appare schierato fin da subito con Aliaksandra, che proviene dalle qualificazioni e domani affronterà la vincente della seconda semifinale fra Begu e Van Uytvanck. Partita dal punteggio periodico.

Il primo set è caratterizzato da numerosi break, le giocatrici commettono molti errori ma lo strappo decisivo è della seconda favorita del torneo che si stacca sul 4-2 per poi incamerare il primo set con due turni di battuta tranquilli.
Sasnovich potrebbe crollare ma mostra gran carattere e rimane in partita. E’ lei a picchiare di più la palla, si avverte anche dal rumore dei colpi che escono dalla sua racchetta e così un break nel quarto game del secondo set difeso poi col servizio pareggia i conti.
Schmiedlova appare scossa e perde subito la battuta in apertura del parziale decisivo ma è brava e attenta nel recuperare immediatamente lo svantaggio. Però la bielorussa adesso ci crede, sente la spinta dagli spalti e gioca un grande quinto game in risposta. Una deliziosa smorzata la porta sul 15-30 e il resto lo fa l’avversaria ormai in confusione che con un doppio fallo seguito da un rovescio lungo le consegna il vantaggio che risulterà decisivo. Aliaksandra è fredda e concentrata, sale 5-3 annullando una palla break pesantissima e piega definitivamente la volontà della slovacca che nel game seguente va 15-40 con il quinto doppio fallo e non ha più la forza di riprendersi.

 

[1] I. C. Begu b [8] A. Van Uytvanck 6-0 6-2

Scontro fra teste di serie nella seconda semifinale in terra di Corea. La numero uno romena Irina Camelia Begu affronta la numero otto Alison Van Uytvanck, che ha raggiunto a sorpresa ma con merito i quarti di finale all’ultimo Roland Garros e ha vinto l’unico precedente a Florianopolis 2014 su una superficie simile.

Inaspettatamente il primo set non esiste. Begu ha maggiore esperienza ed è spietata nello sfruttare un avvio stentato dell’avversaria,  che soffre soprattutto al servizio. La ventunenne belga realizza il 20% con la prima e il 33% con la seconda palla e in queste condizioni non può difendersi. La tennista romena concretizza tre delle sei opportunità che le vengono concesse e chiude il set con un bagel in ventiquattro minuti. Sarebbero stati venti se nell’ultimo gioco del set Irina non si fosse distratta concedendo palla break dopo essersi mangiata due set-point sul 40-15, ma comunque chiude il set ai vantaggi.
La crisi della belga prosegue nel secondo parziale aperto alla battuta, quando un doppio fallo e poche prime palle in campo offrono subito quattro opportunità di break a Begu che non si fa pregare e scappa subito sul 2-0 e poi sul 4-2 senza concedere aperture sui propri turni. Alison forse non sta bene perché continua ad essere un corpo estraneo al match, non riesce a tenere lo scambio e le percentuali al servizio rimangono insufficienti. In queste condizioni è solo questione di tempo ed infatti un secondo break subìto a zero porta la romena a servire per il match sul 5-2. Begu si distrae un attimo e va 30-40 ma la belga proprio non c’è e un perentorio 6-2 chiude i conti mandandola in finale contro la sorpresa Sasnovich.

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