Alison Van Uytvanck: meteora o nuova stella a Parigi?

Personaggi

Alison Van Uytvanck: meteora o nuova stella a Parigi?

La presenza della belga Alison Van Uytvanck, n.93 del ranking WTA, rappresenta una vera sorpresa nei quarti del torneo femminile del Roland Garros. Un colpo di fortuna o una nuova Kim Clijsters?

Pubblicato

il

 

Si può legittimamente affermare che la belga classe 1994 Alison Van Uytvanck sia la vera sorpresa di questo Roland Garros e non solo al femminile. Non capita spesso che la n.93 del ranking WTA arrivi ai quarti sulla magica terra rossa di Parigi. Capita ancora meno di frequente che ci giunga alla sesta partecipazione in un Grande Slam con una sola vittoria a Wimbledon l’anno scorso e dopo un inizio di stagione passato per lo più tra tabelloni di qualificazione e sconfitte nei primi turni, escludendo la semifinale di Katowice, un torneo non proprio di primo piano.

I maligni diranno che è stata tutta fortuna. In effetti la giovane Van Uytvanck qualche aiutino dal tabellone l’ha indubbiamente ricevuto: nessuna Halep, Sharapova o Kvitova (oops, sono state tutte eliminate in questa folle edizione femminile del Roland Garros) sulla sua strada. Bensì, in ordine cronologico, Schmiedlova, Diyas, Mladenovic e Mitu. Un’occasione che tante top 100 si sognano la notte. Ma, d’altra parte, banalmente, carpe diem: le occasioni migliori vanno colte al volo. E la fiamminga di Vilvoorde, piccolo comune a nord della capitale Bruxelles, ci è riuscita, imponendosi su avversarie che, fatta eccezione per la rumena Mitu, erano comunque tutte più avanti di lei in classifica, con relativa facilità.

Merito di un tennis potente ed aggressivo. Tecnicamente infatti la Van Uytvanck è una tennista moderna, di spinta da fondocampo ma che non disdegna la verticalizzazione del gioco. In particolare riesce ad essere efficace con il dritto, di gran lunga il suo fondamentale di riferimento. Un colpo piatto e secco che può fare davvero male a chi sta dall’altra parte della rete. Il rovescio invece è abbastanza rivedibile. Poco affidabile e giocato talvolta in back ad una mano, cosa che potrebbe rivelarsi estremamente produttiva in un tennis femminile composto prevalentemente da giocatrici poco abituate a gestire certe rotazioni, ma che in realtà appare come una necessità messa in pratica per mascherare una debolezza. Il servizio funziona sia per quanto riguarda la prima che la seconda, sfruttando una possente muscolatura, piuttosto che delle leve non troppo lunghe. Inoltre si registra nel suo tennis una discreta propensione offensiva verso la rete, una dote comune a poche sue colleghe purtroppo. Una tennista quindi che per caratteristiche si adatterebbe forse meglio alle superfici più rapide. Per questo motivo le sue affermazioni in questo Roland Garros 2015 risultano ancora più sorprendenti.

Insomma del potenziale c’è ed esistono ampi margini di miglioramento, soprattutto dalla parte sinistra come già sottolineato. Nonostante i capelli rossi e le lentiggini possano ingannare, la Van Uytvanck però non è più di primissimo pelo per i parametri del circuito WTA. La belga è nata infatti nello stesso anno di Eugenie Bouchard, che può già vantare due semifinali e una finale slam nel suo palmares e di Elina Svitolina, che ha alle spalle molte più partite ad alto livello, tanto per fare due nomi. Di certo dunque non abbiamo di fronte una campionessa di precocità.

Nemmeno di talento probabilmente. Ci vuole tanta immaginazione per pensare che questa ragazza possa entrare nelle top 10 o addirittura emulare le gesta del suo idolo, la connazionale Kim Clijsters, vincitrice di tre US Open e un Australian Open, la quale si è già complimentata su Twitter con la Van Uytvanck per il raggiungimento della seconda settimana. Tanto meno della straordinaria Justin Henin, ultima belga a spingersi così avanti a Parigi, con il suo quarto trionfo nel 2007. Più probabilmente il florido movimento tennistico del Belgio ha trovato una solida giocatrice per i prossimi anni, che va ad affiancare le più esperte Kristen Flipkens e Yanina Wickmayer. Anzi a superarle dato che, da lunedì, Alison diventerà la n.1 del suo paese.

Nell’immediato però la 21enne venuta dalle fiandre vuole continuare a sognare nel match contro la svizzera Timea Bacsinszky, n.24 del mondo, tennista in eccellente stato di forma e dalla storia personale incredibile. In ballo c’è la semifinale. I pronostici danno la Van Uytvanck ancora per sfavorita, come dall’inizio della competizione d’altronde. Ma lei li ha sempre ribaltati e non solo grazie alla fortuna.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement