Djokovic e i suoi fratelli: "Il mio successo li ha sottoposti a pressioni enormi"

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Djokovic e i suoi fratelli: “Il mio successo li ha sottoposti a pressioni enormi”

A Pechino, al termine del match di doppio vinto in coppia col fratello Djordje, Novak Djokovic ha commentato le difficoltà avute dai due fratelli nell’affrontare la carriera professionistica a causa dei suoi grandi successi. Ma non hanno rovinato il rapporto tra loro

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Dopo la netta vittoria in singolare contro Bolelli nel primo turno del “China Open” di Pechino, il n. 1 del tennis mondiale Novak Djokovic ha potuto esultare anche in doppio, per la vittoria al primo turno in coppia con il fratello Djordje.

“Nel torneo di singolare sono partito bene e sono molto contento, dato che era la mia prima partita ufficiale dagli US Open. Ho giocato bene, sul campo mi riusciva tutto. Per quanto riguarda il doppio, è stata una cosa molto speciale per me. È stata la prima volta che ho giocato assieme a mio fratello minore e ringrazio ancora gli organizzatori per averci dato una wild card. La partita è stata lunga, giocavamo contro un giocatore cinese (Mao-Xin Gong, che giocava in coppia con il neozelandese Michael Venus, ndr) e perciò anche il pubblico era coinvolto. È stato davvero emozionante, ma sono soprattutto felice per Djordje, che ha avuto l’occasione di vivere un’atmosfera simile. Non aveva mai avuto la possibilità di giocare in un grande stadio come questo e si è divertito. Ci siamo incitati a vicenda e siamo riusciti a vincere” ha detto il 28enne fuoriclasse serbo, a cui è stato poi chiesto quale influenza abbia avuto sulla carriera dei due fratelli, Marko e Djordje.
“Sapete, Marko ha 24 anni e ha smesso di giocare a tennis (ultimo match disputato nel settembre 2014, ndr), mentre Djordje sta ancora valutando se continuare a giocare o meno. Sono contento che abbia avuto la possibilità di giocare qui prima di prendere una decisione definitiva. È ovvio che il successo che ho avuto nella mia carriera abbia creato ulteriori pressioni e aspettative ancora più elevate nei loro confronti e tutto questo è stato molto difficile da gestire per entrambi. È molto difficile affrontare un confronto di questo genere, soprattutto sul piano mentale” ha dichiarato il campione in carica dei “China Open”, torneo che ha vinto per ben cinque volte negli ultimi sei anni.

È stato fatto notare a Novak che talvolta il fatto di portare il cognome Djokovic può essere stato un aiuto per loro. “Il fatto di essere i miei fratelli li ha agevolati nell’ottenere qualche wild card nei tornei o cose simili, ma hanno dovuto lottare più di tanti altri della loro generazione. Per questo ho sempre cercato di supportarli nella loro carriera, per quanto mi è stato possibile” ha risposto il tennista di Belgrado, che tuttavia ha voluto sottolineare come la cosa più importante sia il rapporto tra loro, tra fratelli. “Mi ero reso conto che se stavo sempre a parlare di tennis e se costantemente dispensavo consigli su come poter migliorare il loro gioco, su cosa dover fare e cose simili, questo avrebbe potuto alla lunga compromettere il nostro rapporto. Ed è il nostro rapporto la cosa più importante, quello che voglio mantenere tra di noi. Voglio poter parlare assieme a loro liberamente di tutto, non solo di tennis. E che ogni volta che hanno voglia e necessità di parlare con me, lo possano fare. Posso dire che abbiamo un grande rapporto” ha concluso Djokovic.

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