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Le protagoniste di Singapore: Simona Halep e Maria Sharapova

Domenica 25 ottobre cominciano le WTA Finals di Singapore. Vi presentiamo le protagoniste, oggi è il turno di Maria Sharapova e Simona Halep

Last updated: 12/11/2015 10:23
By Raffaello Esposito Published 23/10/2015
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8 Min Read


📣 Guarda il torneo ATP di Shanghai in streaming su NOW! 

Simona Halep (27/09/1991, Romania)
Rank WTA: 2
Rank Road to Singapore: 1

La ventiquattrenne di Costanza ha già undici titoli all’attivo in carriera ed è alla sua seconda partecipazione alle WTA finals. L’anno scorso, alla sua prima apparizione, sconfisse Serena nel round robin salvo poi subire dalla stessa avversaria una dura lezione in finale, persa col punteggio di 6-0 6-3. Maria Sharapova non l’aveva ancora avvisata dei pericoli che corre chi osa solleticare oltremodo l’orgoglio della più giovane delle Williams…

La tennista romena è esplosa proprio lo scorso anno, quando ha raggiunto per un periodo anche la seconda posizione mondiale nel corso di una stagione travolgente che l’ha vista trionfare a Doha e Bucarest ma anche giungere in finale a Madrid e al Roland Garros, in semifinale a Wimbledon e Indian Wells e nei quarti agli Australian Open e a Pechino.

Quest’anno Simona ha confermato la sua ascesa vincendo a Shenzen e Dubai prima di trionfare nel “quinto Slam” di Indian Wells, dove ha approfittato del ritiro della solita Williams in semifinale e ha poi sconfitto Jelena Jankovic  per il suo primo, e per ora unico, Premier Mandatory in carriera. Simona ha avuto per tutto l’anno una grande continuità di risultati e le flessioni di Parigi e Wimbledon, dove ha perso subito o quasi, non le hanno impedito di consolidare una seconda posizione mondiale meritatissima. Ma nelle ultime settimane, a partire dalla debacle contro Flavia Pennetta nella semifinale di New York, il suo rendimento è calato. Le premature sconfitte contro Allertova nei quarti a Guangzhou e Konta negli ottavi a Wuhan hanno fatto suonare un primo campanello d’allarme ma è stato il ritiro al primo turno di Pechino a destare una certa preoccupazione. Simona si è fermata verso la fine del primo set contro la qualificata Laura Arruabarrena lamentando un infortunio alla caviglia sinistra e questo alla vigilia delle Finals pone un grosso interrogativo sulle sue possibilità di vittoria sul cemento di Singapore.

Halep è alta 1,68, ha un fisico compatto e basando il suo stile sull’anticipo ha bisogno di gambe esplosive per arrivare bene sulla palla e spingere come piace a lei. Simona imposta gli scambi sul ritmo e solo raramente sull’uno-due quindi eventuali problemi di mobilità possono essere molto dannosi per il suo gioco, limitandone per di più le ottime doti difensive. Considerando le non perfette condizioni fisiche sue e di Sharapova, unite alla rinuncia di Serena, l’incertezza regna sovrana sulle Finals e anche i testa a testa confermano questa sensazione. La romena è sotto con Sharapova, Muguruza e Pennetta, pari sia con Aga (vincendo però quattro delle ultime cinque sfide) che con Suarez-Navarro e in vantaggio con le altre.

Quindi… forza Flavia! Piccola Penna andrà a Singapore avanti negli scontri diretti contro le due prime della classe e con la testa libera di chi ha ancora poco da chiedere. Non c’è due senza tre e stai a vedere che dopo Indian Wells e New York…

Precedenti con le altre finaliste

Halep – Sharapova 0-5
Halep – Muguruza 1-2
Halep – Kvitova 2-0
Halep – Radwanska 4-4
Halep – Kerber 3-0
Halep – Safarova 3-1
Halep – Pennetta 1-4

Maria Sharapova (19/04/1987, Russia)
Rank WTA: 3
Rank Road to Singapore: 3

A ventott’anni compiuti Masha la siberiana è al suo quattordicesimo anno da professionista, metà della vita passata a calcare i campi di tutto il mondo e a vincere. Già, vincere. Maria ha conquistato allori prestigiosi, trentacinque tornei totali, cinque Majors (impreziositi dal Career Grand Slam), tre Premier Mandatory (Indian Wells 2013, Madrid e Pechino 2014) e il Masters WTA 2004. Un palmares prestigioso che avrebbe potuto essere sicuramente più ricco se non ci fosse stata una certa Serena Williams, o quantomeno se l’americana fosse calata come natura prevede dopo i trent’anni invece di crescere ancora. Quando nel 2004 una diciassettenne Sharapova sconfisse Serena sia nella finale di Wimbledon che al Masters di fine anno erano in molti a pregustare una rivalità che poi nella realtà non c’è stata.

Di fatto Maria da allora è stata la prima delle seconde, pagando un parziale di 2-18 contro la vendicativa statunitense che le ha negato in finale, spesso con severe lezioni, tre Slam (Australian Open 2007 e 2015, Roland Garros 2013) e come se non bastasse, nel solo 2012,  il WTA Masters e il titolo olimpico a Londra. A Singapore però la sua nemesi non ci sarà, vittima a sua volta della sindrome da Vinci – Roberta, non Leonardo – e quindi Masha potrebbe avere la sua chance, considerando il fatto che vanta parziali positivi contro gran parte delle qualificate certe ad oggi. Le due tenniste del lotto che vantano i migliori precedenti contro la russa sono Flavia Pennetta (3v, 2p) e Angelique Kerber (3v, 4p). Alla sua ottava partecipazione alle finali Sharapova potrà quindi cercare di ripetersi dopo il suo unico titolo conquistato undici anni fa, giunto inaspettato e sorprendentemente mai replicato.

Quest’anno le vittorie di Brisbane e Roma, la finale agli Australian Open e la semi di Wimbledon, entrambe le volte giustiziata da Serena, sono servite per andare al Masters ma non hanno certo soddisfatto una vincente come lei. Dovrà guardarsi dalle giovani leonesse Halep e Muguruza, in grande crescita ma per ora sotto 0-8 nei precedenti con la zarina di tutte le Russie e da Petra Kvitova, in grado di sovrastare chiunque nei giorni di vena mentre una Agnieszka Radwanska in gran forma appare sempre troppo leggera per contrastare il gioco di Masha, come testimoniano sia il parziale fra loro (12-2) che la netta sconfitta subìta dalla polacca a febbraio in Fed Cup sul campo amico di Cracovia.

Se la condizione fisica la assiste Maria possiede colpi, mentalità e concentrazione adatti per cogliere l’occasione al volo, se si presenterà, ma la russa viene da una stagione difficile da questo punto di vista. Dopo la semifinale di Wimbledon Maria ha saltato tutta l’estate, US Open compresi, per un infortunio alla gamba destra ed è rientrata solo a Wuhan, dove ha perso subito per ritiro contro Strycova, stavolta a causa di un dolore al polso. Al termine dell’incontro è apparsa tranquilla, attribuendo quanto accaduto semplicemente alla lunga inattività, ma sarà davvero così? Masha è russa, sa tenere i segreti ma fra pochi giorni sapremo…

Precedenti con le altre finaliste

Sharapova – Halep 5-0
Sharapova – Muguruza 3-0
Sharapova – Kvitova 6-3
Sharapova – Radwanska 12-2
Sharapova – Kerber 4-3
Sharapova – Safarova 4-2
Sharapova – Pennetta 2-3


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TAGGED:Maria SharapovaSimona HalepWTA Finals 2015
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