ATP Parigi-Bercy: non basta uno splendido Gasquet, Murray in semifinale. Ferrer supera Isner

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ATP Parigi-Bercy: non basta uno splendido Gasquet, Murray in semifinale. Ferrer supera Isner

Andy Murray supera in tre set di qualità e pathos un indomito Richard Gasquet, a cui non basta forse la miglior prestazione dell’anno e il calore del pubblico di casa. Isner porta Ferrer al terzo ma non basta. Lo spagnolo è per la terza volta in semifinale a Bercy

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[8] D. Ferrer b. [13] J. Isner 6-3 6-7(6) 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Dopo lo schoc provocato ieri con l’eliminazione di Roger Federer, John Isner comincia in sordina il match contro David Ferrer. Lo spagnolo mette in campo il suo solito tennis da rullo compressore e maratoneta impedendo a John di esprimere il suo gioco bum bum. Si impone così per 6-3.

Ed ecco che sul 6-3 5-3 l’americano sembra ricordarsi di aver battuto il fuoriclasse svizzero il giorno prima; annulla così due matchpoint “facendo l’Isner di ieri contro Federer” dice il mio collega Roberto seduto accanto a me. Ed è vero. Il gigante americano ricomincia a lanciare servizi degni del suo tennis e ad essere aggressivo, portandosi rapidamente in parità sul 5-5. David sale ancora 6-5 ma John lo raggiunge nuovamente sul 6-6.

Nel tie-break Isner continua a bombardare Ferrer; è a 225 k/h la battuta che gli procura il 5-3; nonostante ciò, i due arrivano sul 6-6. Un’ingenuità di Ferrer a rete decreta il primo setpoint tutto americano. Il primo sfuma, ma ce n’è un secondo. Con un ace scaraventato a 226 k/h John Isner va a prendersi il secondo parziali per 8 punti a 6.

Ora il tennista originario della Carolina del Nord sembra aver ritrovato i meccanismi e la precisione del giorno prima. Dal canto suo Ferrer appare alquanto nervoso, tant’è che a una chiamata del giudice di linea corretta dall’arbitro, lo spagnolo dimostra una certa stizza verso il giudice. E, avendo perso il punto ripetuto, questa volta inveisce apertamente verso il malcapitato arbitro di linea, procurandosi un warning da parte dell’arbitro di sedia.

Comunque il tennista di Valencia non si scompone più di tanto e, anche grazie a un repentino calo fisico dell’avversario (che chiama il fisio all’inizio del terzo set), riesce ad allungare il passo sul 3-1 per poi prendere il largo sul 5-1 e chiudere definitivamente l’incontro con lo score di 6-3 7-6(6) 6-2 in 2 ore e 26 minuti. Salgono così a 6 i match vinti da Ferrer contro lo statunitense su 7 incontri. L’unica partita conquistata da John opposto a David è stata proprio quella dei quarti di finali disputati qui a Bercy nel 2011. Per David Ferrer quella di domani con Andy Murray sarà la terza semifinale a Parigi-Bercy.

 

[2] A. Murray b. [10] R. Gasquet 7-6(7) 3-6 6-3 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)

Murray in  semifinale per la prima volta a Bercy: dopo essersi fermato ai quarti per ben sei volte, Andy riesce a sconfiggere Gasquet in due ore e trentotto minuti. Un match molto sofferto, in cui il francese ha fatto correre in lungo ed in largo il britannico, dando l’impressione di potercela fare. Avanti 2-1 con break a favore nel set decisivo, giocando un ottimo tennis, Richard non è però riuscito a chiudere. “Dommage – esclamerà un tifoso d’eccezione, Mansur Bahrami, compagno di mille esibizione di Yannick Noah– Gasquet  ha  giocato davvero molto bene e meritava di vincere. L’aveva messa sul piano fisico e stava stancando Murray. Peccato non aver tenuto nel finale del terzo”.

Un tennis a tratti di altissimo livello con i rovesci tipici del francese a deliziare il pubblico. Murray, si sa, è un autentico guerriero ed aveva già  polverizzato nei primi turni Coric (6-1, 6-2) e Goffin (6-1, 6-0) e nel primo set con Gasquet ha avuto anche la palla del 5-1. Lo schema è chiaro: si gioca sul colpo più forte del francese (rovescio), per poi chiudere il punto sul diritto di Gasquet. Funziona, anche perché il transalpino, lontano dalla linea di fondo campo, non riesce ad essere incisivo. Almeno fino al 4-1, palla break per Murray.  Un passo in avanti è sufficiente per iniziare a giocare d’anticipo, come contro Nishikori e il match cambia. C’è anche la banda di “We are tennis.com” ora dalla parte del francese e complice nell’infiammare tutta l’Accorhotels Arena. Richard recupera il break , cerca in modo maniacale di giocare sempre con la stessa pallina, che gli ha fatto vincere l’azione precedente e la scaramanzia funziona.  Si va al tie break.  3-1 ancora per Murray,  ma Gasquet continua a crederci, si procura un set point, prima di cedere 9-7. Ci si può aspettare un crollo mentale del galletto,  che però non c’è. Anzi il francese si fa forte del suo gioco e porta l’incontro al terzo set.  Il momento più intenso del match. Murray salva subito una palla break. Gasquet esce poi a sua volta da una situazione difficile, grazie al suo rovescio, ma anche ad un braccio che non trema mai al servizio.  Ma una volta breakato lo scozzese, non tiene il proprio turno di battuta. Vince i punti più spettacolari (come il doppio rovescio prima in lungo linea e poi quasi in demi volèe nell’altro angolo) ma Murray si supera a sua volta e riesce alla fine a salire 5-3 e chiudere di lì a poco questo primo quarto di finale di Bercy.

Gasquet esce comunque sotto gli applausi del pubblico: “Mi sono mosso bene in campo, oggi stavo bene fisicamente e  sono contento di aver giocato alla pari con un grande giocatore come Murray. Peccato aver perso, ma va bene così; ho fatto una grande stagione ed ora spero comunque di andare a Londra per il master, anche se solo come riserva”.

 

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