ATP Ranking: Fritz e Tiafoe entrano in top 200, il punto sui giovani

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ATP Ranking: Fritz e Tiafoe entrano in top 200, il punto sui giovani

Con le finali conquistate nei Challenger di Champaign e Knoxville, i giovani statunitense Taylor Fritz e Frances Tiafoe entrano in top-200 del ranking ATP. Tiafoe è il primo giocatore classe 1998 a centrare l’obiettivo. Tra i nati dopo il 1996 soltanto Zverev, Coric e Rublev hanno fatto prima

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Le Finals di Londra hanno chiuso il sipario della stagione per quanto riguarda i tornei del circuito maggiore e non hanno determinato alcuna variazione in classifica per i Maestri. Restano in programma per le prossime due settimane soltanto tornei minori che però possono essere di grande aiuto a migliorare la classifica in vista della prossima stagione, soprattutto per i più giovani. Come è accaduto negli ultimi quindici giorni a Taylor Fritz e Francis Tiafoe, le promesse a stelle strisce sulle quali l’USTA pone le più concrete speranze per portare nuovamente qualche suo giocatore al vertice, che hanno fatto il loro ingresso in top-200. Fresco di settimana l’ingresso di Taylor Fritz che, dopo le due vittorie consecutive ad ottobre nei Challenger di Fairfield (50,000 $) e Sacramento (100,000 $), questa settimana è arrivato in finale anche in Illinois nel Challenger di Champaign (50,000 $). Fritz, attualmente numero 1 del ranking junior, partiva dalla posizione nr. 1151 ad inizio di stagione ed era ancora n. 694 ad inizio ottobre; con i 48 punti di questa settimana fa un balzo in avanti di 31 posizioni e si assesta al numero 176. Lo ha preceduto di una settimana Frances Tiafoe, tre mesi più giovane del suo compagno, che con la finale raggiunta nel Challenger di Knoxville, in Tennessee, con montepremi da 50.000 $, ha varcato la soglia della top-200 in classifica a 17 anni e 300 giorni. Tiafoe è il  primo giocatore tra quelli nati a partire dal 1998 a raggiungere questo traguardo, migliorando la sua classifica di circa 1000 posizioni da inizio stagione (era nr. 1145). Nel frattempo a Champaign, il giovane afro-americano aveva frantumato una racchetta nell’incontro di secondo turno perso, salvo poi scusarsi pubblicamente sui social network con il suo avversario.

Essendo in chiusura di stagione, ne approfittiamo per dare un po’ di numeri, tirare qualche bilancio e magari immaginare qualche scenario futuro sui giocatori più giovani. Limitando l’analisi del ranking ai nati a partire dal 1996, soltanto 10 giocatori rientrano nelle prime 200 posizioni:

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Il più giovane ad entrare nei 200 è stato Alexander Zverev a 17 anni e 3 mesi circa, superando di quasi 6 mesi Borna Coric ed Andrey Rublev. Subito dietro si piazzano Tiafoe  e Fritz (gli ultimi americani dai tempi di Roddick a raggiungere questo traguardo poco più che 18enni sono stati Donald Young e Ryan Harrison che hanno però poi tradito le speranze del movimento tennistico statunitense). Di questi 11 giocatori, 4 sono ad oggi entrati nella top-100

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Soltanto Borna Coric è riuscito ad entrare in top-100 prima di aver compiuto i 18 anni e, insieme a Zverev, ha fatto prima (seppur di poco) di Djokovic, Murray e Federer. Il giovane croato, grazie alle semifinali negli ATP 500 di Basilea nel 2014 e Dubai nel 2015 nei quali ha portato a casa gli scalpi di Rafael Nadal e Andy Murray, è riuscito ad issarsi fino alla 33 posizione del ranking a luglio 2015. Nessuno di loro ha conquistato titoli né finali nel circuito maggiore, ma sono riusciti per ora ad affermarsi soltanto a livello Challenger, circuito nel quale primeggia il coreano Chung che vanta 5 titoli (di cui uno da 125,000 $) e due finali. Meno trofei per gli altri che hanno invece preferito misurarsi maggiormente in tornei del circuito maggiore. Chung, che vanta di gran lunga meno partite disputate nel circuito maggiore, è comunque l’unico ad avervi un bilancio positivo con 14 vittorie e 12 sconfitte, mentre l’unico ad aver battuto top ten resta Coric con le sopracitate vittorie.

Per quanto non sia ancora entrato nei primi duecento, merita probabilmente attenzione anche il coreano Duckhee Lee, nato a maggio 1998, che pur senza picchi risultati di spicco a livello challenger continua a la sua lenta scalata del ranking: da nr. 506 ad inizio stagione a nr. 236 questa settimana.

Per quanto riguarda i nostri giovani portacolori, ancora nessun salto di qualità per Gianluigi Quinzi, classe 1996 che continua ad oscillare tra la posizione 300 e 400. Dopo la brillante carriera junior – nel 2013 numero 1 di categoria e successo a Wimbledon su quel Chung oggi nr. 51 del ranking ATP -, il passaggio nel circuito professionistico ha per ora disatteso le aspettative. Un 2014 da dimenticare tra scelte non felici ed infortuni, ancora cambi di coach nel 2015 e per sua stessa ammissione tanta la pressione che sente su di sé. L’unico che si sta confermando a discreti livelli per ora è Matteo Donati, classe 1995, finalista nel Challenger di Napoli (125,000 $), salito in stagione dalla posizione 407 fino alla 159 a luglio 2015 (attualmente è nr. 181).

Ad ogni modo campioni sbocciati a primavera inoltrata sono stati in grado di recuperare il tempo perduto. Su tutti, tra i giocatori in attività, Wawrinka che è entrato in top 100 a 20 anni compiuti, quasi due anni più vecchio di Djokovic, Federer e Murray e tre anni abbondanti più vecchio di Nadal. Mentre non sempre le precoci affermazioni sono state foriere di carriere poi esaltanti. Tra i giocatori in attività la “delusione” maggiore è stata Richard Gasquet, coetaneo e grande avversario di Nadal  tra i 16 ed i 17 anni, che poi, mentre il maiorchino vinceva il primo dei suoi 14 titoli del Grande Slam, si arenava intorno alla posizione numero 100; oggi Richard è l’unico top ten a non avere mai disputato una finale Slam.

Il gioco del tennis è cambiato radicalmente negli ultimi vent’anni e sulla fisicità (e quindi sulla diversa maturazione fisica necessaria per affermarsi) sono stati spesi fiumi di parole. Già Nadal, vincitore appena 19enne del suo primo titolo Slam, è quasi un’eccezione. Come una mezza eccezione è forse il record di Lleyton Hewitt più giovane numero 1 del ranking ATP a 20 anni e 8 mesi, forse frutto anche di un ricambio generazionale in atto ad inizio millennio. Probabilmente restano inavvicinabili i record di Micheal Chang: top 100 a sedici anni e pochi mesi; vincitore Slam a Parigi a 17 anni e 3 mesi; carriera ricca di successi, con 34 titoli, altre 3 finali Slam e best ranking numero 2. Come difficile che qualcuno possa fare meglio di Aaron Krickstein che vinceva il suo primo torneo a Tel Aviv a 16 anni e 2 mesi ed è diventato il più giovane top ten a 17 anni e 11 giorni, anche se la sua carriera non ha raggiunto risultati di eccellenza, con “soltanto” 9 titoli di categoria minore e nessuna finale Slam.

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