Coppa Davis: Murray pareggia i conti, batte un Bemelmans combattivo

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Coppa Davis: Murray pareggia i conti, batte un Bemelmans combattivo

Andy Murray batte Bemelmans 6-3 6-2 7-5 riportando 1-1 il conto nella finale di Davis Cup. Il primo punto del Belgio è stato quello di David Goffin che ha rimontato Kyle Edmund

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Belgio vs Gran Bretagna: 1-1

[GBR] A. Murray b [BEL] R. Bemelmans 6-3 6-2 7-5   (R. Esposito)

“Sono nervoso ma è un buon segno” ha dichiarato l’erede di Fred Perry poche ore prima del match.
Per parte sua il capitano belga Van Herck sa di non poter spremere lo squalo Darcis per tre giorni consecutivi sulla terra rossa e quindi manda al massacro il mancino Ruben Bemelmans nel secondo singolare. Ruben, che frequenta principalmente i tornei challenger, ha il vantaggio di non aver nulla da perdere e la sola missione game e di stancare il più possibile l’alfiere britannico, certamente in campo anche nel doppio di domani col fratello Jamie.
La terra rossa di Gand è la terza superficie diversa per Murray nel corso di questa Davis 2015, e non certo la sua preferita però lui non ci fa caso.
Serve per primo, va avanti e nel game seguente è subito break col belga che si incarta in due doppi falli ma è bravo a scrollarsi subito di dosso l’emozione e a riequilibrare il punteggio giocando tre smorzate splendide per il due pari.
Le piste di differenza fra i due sono infinite ma Bemelmans fa il massimo per onorare l’impegno e solo uno sciagurato sesto game condito da tre steccate e un doppio fallo lo condanna.
Andy sale 4-2, non concede più nulla alla battuta e si aggiudica il primo set al nono gioco in poco più di mezz’ora.
Il belga mette in mostra una gran mano, gioca e vince alcuni scambi splendidi costringendo Andy a prodigarsi in alcuni recuperi dei suoi ma è nel semplice palleggio che non riesce a reggere. Appena lo scozzese alza il ritmo e la velocità di palla Ruben non ci arriva più.
Il primo game del secondo set è esemplificativo di questo concetto.
Bemelmans va 30-0 ma Murray comincia a martellare da fondocampo, recupera, si vede annullare una prima palla break da un ace ma sulla seconda occasione piazza in allungo una gran risposta incrociata di rovescio e scappa subito avanti. Il suo avversario è costretto a punti da cineteca, ora un attacco in controtempo ora un incrociato strettissimo ma l’andamento generale del match non può schiodarsi dalla legge del più forte. Andy deve lottare solo contro la distrazione, come nel quarto game quando si fa riprendere da 40-0 e tiene la battuta solo ai vantaggi ma si tratta solo di attimi perché l’avversario non possiede la continuità di gioco per disturbarlo più di tanto. Tutto è perso fuorché l’onore per il ventisettenne n° 108 ATP che obbliga Murray a conquistarsi ogni singolo punto contando su un’ottima mobilità e ha il merito di non crollare anche se un secondo break segnato da un missile in risposta di Andy dà al punteggio del secondo set una dimensione troppo severa per ciò che si è visto in campo.
L’atteggiamento e l’impegno di Bemelmans sarebbero da mostrare ai ragazzini, il belga lotta come un matto anche nel terzo set che racchiude più emozioni dei due precedenti messi insieme. Ruben difende la propria battuta in un quinto game chilometrico – nel quale a Murray viene assegnato dall’arbitro Carlos Ramos anche un penalty point per parole ingiuriose dopo che lo scozzese aveva già ricevuto un warning – e in quello seguente è lui a brekkare a sorpresa portandosi sul 4-2. Andy aggiusta l’alzo, recupera ma è in lotta col pubblico e nel nono game, col belga avanti 5-4 concede un set point con l’unico doppio fallo del match. Bemelmans mette fuori dolorosamente la risposta seguente e ora è proprio finita perché Murray non si volta più indietro, brekka a zero l’avversario, chiude 7-5 e pareggia la contesa dando appuntamento a domani per il doppio che in ogni caso romperà l’equilibrio di questa finale.

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