Flavia Pennetta: "In Italia un giocatore non può avere una vita privata"

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Flavia Pennetta: “In Italia un giocatore non può avere una vita privata”

Flavia Pennetta è stata premiata in Spagna con l’APT Seguras Viudas 2015 Award e ha risposto alle domande dei giornalisti presenti

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Nella giornata di ieri Flavia Pennetta è stata premiata in Spagna con l’APT Seguras Viudas 2015 Award. È stata l’occasione giusta per rispondere alle domande dei giornalisti e Mundo Deportivo ha pubblicato una lunga intervista dove l’italiana parla a 360 gradi del suo momento attuale, del suo futuro personale e quello del tennis.

“Sono molto felice per questo premio – ha esordito Flavia – Ho trascorso molti anni a Barcellona ma mi sento sempre italiana. Se sono stata premiata vuol dire che ho dato un sacco d’affetto, la stampa è stata cordiale e il rapporto di questi anni ha portato a questo punto”. Ovviamente molte domande si sono soffermate con il suo rapporto con la Spagna: “Barcellona è la mia casa, una parte della mia casa. È il mio paradiso,  una città che offre tutto, la qualità della vita è molto alta, mi piace la gente, è molto discreta. Mi manca la pace che si respira qui. In Italia un giocatore non può avere una vita privata, la gente non lo lascia in pace. Se sei un atleta la gente non ti lascia in pace, dimentica che siamo persone e abbiamo anche bisogno di una vita serena”.

È stata poi la volta delle domande sul ritiro e sul futuro: “Sapevo già prima della finale degli Us Open che avrei dato l’annuncio dell’addio. Avevo deciso. In questo 2015 ho vissuto momenti nei quali ero scarica e senza obiettivi. Due giorni prima del Roland Garros volevo quasi cancellarmi dal tabellone. Non mi sentivo in grado di vincere, i giovani sono sempre più giovani e i vecchi sempre più vecchi. Per il futuro mi vedo nel tennis, non so ancora con quale ruolo. Vorrei condividere quello che ho fatto, sarebbe un peccato tenerlo per me. A New York non mi rendevo conto di cosa significasse in Italia la finale degli US Open: una bomba, qualcosa di molto forte, imponente, il paese si è fermato a vedere la partita con Roberta, la prima finale del Grande Slam tra due italiani”.

Accantonata la parentesi personale molte domande le sono state rivolte su Fognini, Muguruza e Paula Badosa: “In qualche torneo seguirò Fabio, ma non sempre. Se può vincere uno Slam? È difficile, i primi quattro sono di un altro pianeta. Fabio ha tutto ma non ha un gran fisico. Lui e Nishikori sono i più piccoli. Ma sono guapos, eh?”. Flavia continua poi tracciando il carattere del ligure: Penso che si sia calmato molto negli ultimi due anni. Ma non gli si può chiedere di essere un santo, non lo sarà mai, rimarrà sempre un uomo di carattere”.

Come detto prima le domande finali sono per il movimento spagnolo: “La Muguruza penso possa essere n.1 in futuro. Ha un potenziale incredibile, gioca molto bene e ha una cosa molto importante, il carattere”. L’ultimo pensiero è sulla campionessa juniores Paula Badosa: “Mi sono allenata con lei una volta. Colpisce la palla molto bene, molto pulito, ha un grande impatto con la palla. Fisicamente sta facendo un ottimo lavoro”.

Molte domande insomma e tante risposte quelle che la Pennetta lascia a Mundo Deportivo. Ritiro a parte la campionessa brindisina appare molto carica di energie per la nuova parte di vita che l’aspetta, dove il tennis sarà ancora una parte importante. Insomma è pronta per la panchina di Fed Cup.

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