Contro le top ten. Statistiche WTA - prima parte

Al femminile

Contro le top ten. Statistiche WTA – prima parte

Da Serena Williams a Belinda Bencic, da Lesia Tsurenko a Garbiñe Muguruza, conferme e sorprese del 2015 quando in campo si affronta una top ten

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Lesia Tsurenko
 

Fine anno, tempo di bilanci. Oggi è la volta delle statistiche che riguardano il rendimento delle tenniste quando affrontano le migliori avversarie del circuito, cioè le giocatrici classificate tra le prime dieci del mondo.
Personalmente ho sempre trovato questa informazione particolarmente interessante, perché sono convinto che il confronto con le top ten restituisca la capacità di una giocatrice di misurarsi con il livello di gioco più alto del circuito, e quindi anche le sue potenzialità massime.

Trovate in coda all’articolo l’elenco completo delle partite che ciascuna giocatrice nel 2015 ha vinto contro una avversaria classificata tra le prime dieci. A partire da questi dati “grezzi” è però possibile elaborare alcune statistiche, che ho costruito dopo aver eliminato le giocatrici capaci di ottenere una sola vittoria, un numero a mio avviso troppo piccolo per essere ritenuto significativo.

1. Numero di vittorie: Spagna ai vertici
Il primo dato è il più semplice e diretto: chi nel 2015 ha raggiunto il maggior numero di vittorie. Conducono le spagnole: Muguruza con 10 e Suarez Navarro con 9, affiancata da Sharapova, anche lei a 9. Ricordo che Sharapova ha raggiunto questa cifra pur avendo saltato una consistente parte di stagione, tra Wimbledon e il Masters.

WTA 2015 Numero di vittorie contro le top ten
Colpisce anche l’enorme differenza di rendimento di Suarez Navarro: in grande forma sino a Roma, ma zero vittorie da maggio in poi (il dato è verificabile nell’elenco a fine articolo). E sarebbe sbagliato collegare il tracollo al cambio di superfici, visto che dei suoi 9 successi 5 sono stati ottenuti sul cemento e solo 4 sulla terra.
Ma credo meritino una segnalazione anche le 8 vittorie di Bencic e le 7 di Venus Williams, che ha vinto perfino più della sorella Serena. Un dato che conferma come il suo ritorno in top ten nasca anche da una recuperata capacità di essere competitiva ai massimi livelli.
L’alto numero di vittorie di Bencic non può che fare pensare che l’ingresso di Belinda in top ten sia imminente, se anche l’anno prossimo saprà mantenere la stessa consistenza mostrata nel 2015.

2. Percentuale di vittorie: Serena e Bencic
Il numero di successi è un dato che colpisce, ma non pondera la diverse possibilità che ciascuna giocatrice ha avuto durante l’anno, perché è chiaro che se le occasioni di affrontare una top ten sono tante aumentano anche le possibilità di vincere. Per questo risulta un dato più significativo la percentuale di vittorie, vale a dire il valore che tiene conto del rapporto con i match complessivamente disputati.
In questo caso la gerarchia cambia. A sorpresa, con addirittura il 100%, comanda la rumena Anreea Mitu, grazie però a due sole partite in tutta la stagione: un numero ridottissimo, il minimo da me ritenuto necessario per entrare nel conteggio. Quando però le partite aumentano e i numeri diventano più consistenti (e attendibili), ecco che ai vertici ritroviamo Serena Williams, che nel 2015 ha vinto tutti i suoi match contro le top ten, a parte il confronto di Madrid contro Kvitova in giornata di grazia.

WTA 2015 - Percentuale rendimento contro le top ten

Ma forse ancora più del primato di Serena, di nuovo colpisce il rendimento di Belinda Bencic, con uno straordinario 80%. Le otto vittorie le trovate elencate a fine articolo; le due sole sconfitte sono arrivate contro Suarez Navarro a Stoccarda e contro Safarova a Cincinnati, peraltro per ritiro dopo la striscia vincente di Toronto. Segnalo anche che il successo nel torneo di Toronto è l’unico in un evento del 2015 (Slam e Masters inclusi) che per essere raggiunto abbia richiesto di sconfiggere addirittura quattro top ten: Wozniacki, Ivanovic, Serena Williams e Halep.

3. La sorpresa Tsurenko
Il primato di Andreea Mitu appare relativamente significativo, visto che manca un numero sufficiente di confronti per rendere la statistica del tutto attendibile.
Diverso è il caso di Lesia Tsurenko (ucraina, nata il 30 maggio 1989), che in stagione ha giocato sette volte contro una top ten e in cinque casi ha saputo vincere, per una eccezionale percentuale complessiva del 71,4%. In qualche occasione contro avversarie non al massimo della forma (Safarova agli US Open aveva un problema ai muscoli addominali, Bouchard a Indian Wells era in piena crisi), ma alla fine nessuno di questi match lo si può definire un regalo, e quindi penso sia giusto riconoscere a Tsurenko il merito di questo exploit. Due sole le sconfitte subite da Lesia nel 2015: da Kerber a Sydney e da Safarova a New Haven. Non solo per questi successi, ma anche grazie a questi, Tsurenko è salita in dodici mesi dal numero 90 al numero 33 del mondo (classifiche riferite a novembre 2014 e 2015), con un progresso di quasi 60 posti.

4. Strycova e gli infortuni al polso sinistro
Barbora Strycova, la protagonista del doppio ceco vincente nella finale di Fed Cup, ha una percentuale positiva (60%), ma due dei tre successi del 2015 sono arrivati per ritiro: Wozniacki a Sydney e Sharapova a Wuhan si sono fermate nel corso del match per problemi al polso sinistro. Nel caso di Strycova si può dire che qualche volta anche la fortuna gioca una parte importante.

5. Il rendimento delle Top 20
Nelle statistica di rendimento basata sulla percentuale non compaiono tutte le giocatrici classificate tra le prime venti, perché due di loro (Ivanovic e Keys) non hanno raggiunto il requisito minimo delle due vittorie a stagione. Ecco invece la tabella che le include (ranking del novembre 2015). L’ordine non è quello di classifica, ma quello basato sulla percentuale di match vinti contro una top ten:

WTA 2015 - Rendimento prime 20 contro le top ten

Si nota un certo scarto tra il ranking e la capacità di superare le migliori: ancora una volta colpisce il secondo posto di Bencic (a fronte di una classifica WTA che la colloca al quattordicesimo), mentre al contrario Pennetta, Radwanksa e Halep si ritrovano più indietro di quanto stabilito dal ranking ufficiale. Sorprende in particolare che la numero 2 del mondo Halep non vada oltre un 33% di rendimento contro le top ten.

6. La forbice tra le giovani
Sempre ragionando sulle prime venti in classifica, spicca il divario fra le cinque più giovani: ai vertici Bencic (80%) e Muguruza (66%), in fondo Pliskova, Svitolina e Keys.
Keys e Svitolina chiudono la classifica con appena il 20% di vittorie: Keys dopo gli ottimi Australian Open (dove ha sconfitto la numero 4 Kvitova), non ha mantenuto quelle aspettative, con tanto di divorzio da Lindsay Davenport; Svitolina conferma una tendenza abbastanza consolidata che la vede faticare contro le migliori, come se oltre un certo livello di gioco non riuscisse ad andare.
Pliskova ha una percentuale migliore (33%) ma un po’ troppo spesso in questa stagione ha mancato le occasioni importanti.

7. Pennetta: record positivi e negativi
Flavia Pennetta vanta due primati opposti. Quello positivo è che insieme a Serena Williams è l’unica che abbia ottenuto almeno tre successi contro top ten negli Slam (due a New York, uno a Parigi). Si potrebbe dire nemmeno troppo sorprendentemente, visto che solo loro due hanno scritto il loro nome negli albi d’oro dei Major.
Ma Pennetta ha raggiunto anche un record in negativo: è stata la top ten che ha perso dalla giocatrice con la classifica peggiore, vale a dire la numero 414 Lyudmyla Kichenok (ucraina). Non so se sia un record assoluto nella storia della WTA ma credo che precedenti del genere ce ne siano pochi. Per trovare una classifica peggiore credo si debba tornare ai tempi del ritorno di Kim Clijsters nel 2009, quando seppe vincere gli US Open (sconfiggendo anche Serena Williams) da wild card, senza avere nemmeno un ranking (non aveva ancora disputato il numero minimo di tornei per avere la classifica); ma è evidente che il suo caso era molto differente rispetto a Kichenok.

8. Le italiane
Flavia Pennetta ha chiuso la stagione con 5 vittorie e 7 sconfitte. È la giocatrice italiana che ha affrontato più partite contro le top ten (anche per per la sua partecipazione al Masters di fine anno); ma Roberta Vinci l’ha superata come rendimento con il 50% di vittorie (come anche Francesca Schiavone).
Questo il dettaglio relativo a tutte le giocatrici italiane:

WTA 2015 - Italiane contro le top ten

9. Wozniacki con due bestie nere
Non è infrequente che una giocatrice riesca a battere più volte in stagione la stessa avversaria, ma quando questo capita quattro volte viene quasi da pensare che si tratti di un accanimento. Wozniacki nel 2015 ha addirittura trovato due avversarie che l’hanno “presa di mira”, e anche per questo ha finito per uscire dalla top ten. Azarenka ha giocato 12 match nel 2015 contro top ten; sette li ha persi, mentre dei cinque che ha vinto ben quattro sono stati contro Caroline: otto set vinti a zero.
Ma anche Bencic ha sconfitto quattro volte Wozniacki nel 2015. Nel caso di Belinda si potrebbe parlare di vendetta sportiva, visto che l’anno scorso nel torneo di Istanbul aveva perso da Caroline con un durissimo 6-0, 6-0. Per il momento quel doppio 6-0 rimane l’unico in carriera subito da Bencic, che però poi si è rifatta con gli interessi: anche lei come Azarenka, otto set a zero. Le avversarie di Belinda che hanno intenzione di provare a rifilarle un doppio bagel sono avvertite.

Appendice
Elenco completo vittorie contro le top ten
I dati sono stati ricavati da me “artigianalmente”, prendendo nota nel corso della stagione delle sconfitte subite dalle top ten, per cui mi auguro non ci siano errori o dimenticanze. Sono considerati i ritiri a partita in corso, ma non i walkover (i forfait prima del match).

WTA 2015 - Vittorie contro le top ten

WTA 2015 – Vittorie contro le top ten

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