Ubitennis presenta: “Ubirating”, la nuova valutazione per i top players

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Ubitennis presenta: “Ubirating”, la nuova valutazione per i top players

Dopo le analisi storico-statistiche prodotte nel corso della stagione sugli appuntamenti più importanti della stagione (Masters 1000 e Slam), abbiamo il piacere di introdurre ai nostri lettori un nuovo concetto di rating, denominato “Ubirating”

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Da sempre ma soprattutto oggi, nell’era di internet, con le informazioni di carattere storico sempre più alla portata di tutti, le domande o, meglio, le curiosità che intasano i vari blog e siti di tennis più gettonate fra i vari utenti, esperti o semplici tifosi sono molto spesso le stesse: chi ha realizzato la miglior stagione dell’era Open? Chi il miglior biennio/triennio/quadriennio, ecc? Chi, invece, è il più dominante su una determinata superficie?

In questo 2015 su Ubitennis abbiamo creato una sorta di rubrica, prima di ogni grande evento (Slam e Masters 1000), consistente in una serie di articoli storico-statistici inerenti all’analisi delle varie finali, delle correlazioni fra i vincitori del dato torneo con gli Slam e Master, il giocatore più vecchio e più giovane ad aver alzato il trofeo, ecc. Appoggiandoci all’importante mole di dati a disposizione nel nostro database (la pressoché totalità dei draw sia maschili che femminili sin qui disputati nell’era Open, a partire quindi da Bournemouth 1968, oltre 3600 tornei e 150.000 partite), vi presentiamo uno strumento nuovo: il rating, anzi l’Ubirating. L’Ubirating è un metodo che si propone di esprimere sinteticamente la forza potenziale di un giocatore, soprattutto in termini di continuità di risultati, e viene così calcolato:

Somma della % di vittorie negli ultimi 4 Slam disputati e della % di vittorie negli ultimi 16 tornei “non Slam” giocati, diviso due; (Win% Last 4 Slams + Win%Last 16 Others) / 2.

È, in buona sostanza, una percentuale di vittorie che tiene in maggiore considerazione il valore degli Slam; questo perché, con la formula adottata, il rating viene ad essere determinato per il 50% dalle prestazione fornite nei Major. I tornei presi in esame sono quindi 20, ossia, mediamente, il numero di tornei che i top100 disputano in una stagione. Si differenzia dal ranking ATP per la maggiore omogeneità nel tempo e per la superiore comprensibilità diretta, immediatamente percepibile: gli oltre 15000 punti ottenuti sin qui da Novak Djokovic, ad esempio, non riescono a fornire immediatamente l’esatta idea di dominio come lo farebbe (l’attuale) 0.944, che dà una migliore fotografia di quale tipo di rendimento stia fornendo il giocatore. Inoltre, la classifica stilata settimanalmente dall’ATP tende a sopravvalutare e premiare maggiormente gli exploit rispetto alla continuità: esplicativo, in tal senso, il caso di Marin Cilic, rimasto nella top ten per gran parte dell’annata grazie al successo ottenuto a Flushing Meadows nel 2014 e poco altro. “L’Ubirating”, ideato e utilizzato da oltre tre anni da due collaboratori storici di Ubitennis, Guido Tirone e Stefano Rosato, viene aggiornato ogni lunedì e utilizza una percentuale ponderata e non una percentuale assoluta. La ragione è semplice: essa potrebbe portare a conclusioni e giudizi fuorvianti, in quanto si potrebbero verificare casi di giocatori aventi rating alti/bassi a causa dei pochi tornei disputati, o perché magari “abili” a disertare tornei competitivi, concentrando magari i propri sforzi su una determinata superficie. I walkovers (sconfitte/vittorie senza scendere in campo) sono conteggiati, a differenza dell’ATP, altrimenti ad esempio si verrebbero ad equiparare le prestazioni delle Finals 2014 di Djokovic e Federer (4 vittorie e 0 sconfitte per entrambi).

Per facilitare ulteriormente la comprensione delle cifre, possiamo individuare diverse “fasce” che, in qualche modo, indicano il livello del tennista preso in considerazione:

0.900+ = Dominio
0.800+ = Eccellenza
0.700+ = Top 10
0.600+ = Top 20

Vediamo ora nel dettaglio il rating della top-30 ATP e WTA:

 

Screen fasce cromatiche

 

Comparando i dati emersi, è possibile notare come, a livello femminile, ci sia una giocatrice (quasi) dominante, Serena Williams (0.893), così come a livello maschile con Nole Djokovic (0.944). Ma mentre nel circuito WTA le altre giocatrici sono notevolmente distanziate dall’americana e nessuna oltre quota 0.800, in quello maschile troviamo al secondo e terzo posto Roger Federer e Andy Murray, rispettivamente a 0.838 e 0.798: lo svizzero ha portato a casa, quindi, di media, cinque partite ogni sei, rendimento che per fare un esempio equivale a raggiungere sistematicamente una semifinale Slam o una finale Masters 1000. Il circuito WTA, in questo preciso momento storico, pare quindi sia estremamente equilibrato ma verso il basso, mentre quello maschile risulta essere, sia pur di poco, più competitivo. Analizzando nel dettaglio le differenze fra le due tabelle, emerge chiaramente la situazione sopra espressa: a parte Williams e Sharapova, i primi sette giocatori ATP hanno tutti un rating superiore rispetto alla terza di quello WTA, ossia Simona Halep: la rumena, con il suo 0.732, presenta lo stesso rating di Tomas Berdych, 8°. Anche scendendo di posizioni troviamo esempi di questo tipo, che confermano come il livello di rendimento medio degli uomini sia superiore: il No.14, Kevin Anderson, con 0.688, è superiore alla nona classificata femminile, Victoria Azarenka (0.682), mentre Gilles Simon (0.672), No.15, è alla pari di Angelique Kerber, 10a con 0.672.

Focalizziamoci sul rating di Nole Djokovic, indiscusso re di questa stagione tennistica, osservando dettagliatamente come si è giunti alle strabilianti cifre che lo accompagnano:

 

Screen rating Nole

 

Il belgradese, presenta un rating totale pari allo 0.944: tale cifra è ricavata dalla somma delle % dei risultati ottenuti negli ultimi quattro tornei del Grande Slam disputati e dei restanti 16 “Others” (comprendenti tutti i vari ATP 250, 500, 1000 e Finals), dividendo il tutto per due. Andando ancora più nel dettaglio: il serbo ha conquistato 27 successi e un solo k.o. nei Major (il trionfo di Stan Wawrinka nella finale del Roland Garros), maturando una percentuale dello 0.964. Negli ultimi 16 tornei “Others” disputati il serbo ha uno score di 72 successi e 6 sconfitte, con all’attivo un walkover (la finale delle ATP Finals 2014 con Federer), per una % pari a 0.923: la somma delle due, 1.887, diviso per due fornisce la cifra di partenza, 0.944.

Diamo appuntamento ai nostri cortesi lettori alla prossima pubblicazione del rating, che avverrà dopo la conclusione di ogni big event (Slam e Finals) ed eventualmente in caso di cambiamenti significativi al vertice.

A cura di Michele Gasperini e Guido Tirone

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