Giovani, belle e vincenti. Aggettivi che si cuciono addosso come un abito di Giorgio Armani sulla pelle sia di Federica Pellegrini sia di Maria Sharapova e rendono d’obbligo, quasi scontato, il parallelismo tra le storie delle due campionesse. Anche il tempo gioca a favore di questo accoppiamento, visto che nello stesso anno, il 2004, a distanza di neanche due mesi l’una dall’altra, entrambe hanno raggiunto il loro primo grande risultato, primo di una lunga serie.
Classe 1988 Maria, un anno più giovane Federica; salite sull’onda del successo sportivo non ancora maggiorenni e, a distanza di undici anni dalle loro prime straordinarie vittorie, ancora in grado di far parlare di sé: undici anni fatti di alti e bassi, di vittorie e di primati clamorosi, di infortuni e di delusioni, di cadute e di risalite.
Ma andiamo con ordine partendo, da buon patriottico, da Federica Pellegrini. Noi italiani siamo un popolo di tifosi! Così legati ai propri campioni al punto tale da osannarli come divinità nei loro attimi di gloria, scattanti invece come gazzelle per posizionarci in prima linea a criticarli ad ogni minimo passo falso. Lo sa bene Federica, ragazza che più di chiunque altra ci ha fatto scoprire l’amore per il nuoto e che è stata “costretta” a vincere ad ogni occasione da quando, il 17 agosto 2004 alle Olimpiadi di Atene, divenne la più giovane atleta italiana di sempre ad aggiudicarsi una medaglia olimpica: argento nei 200 stile libero a soli 16 anni. Un fenomeno!
Da lì in avanti un susseguirsi di risultati esagerati: un elenco straordinario di podi europei e mondiali, tra 200m – 400m e staffette di stile libero, fino all’exploit dell’oro olimpico a Pechino, sempre nei 200m stile libero, con tanto di record mondiale, e la doppietta nei campionati del mondo giocati in casa, a Roma nel 2009, con vittoria e world record sia nei 200m che nei 400m sl; poi il momento buio, con la delusione delle Olimpiadi londinesi dove non ottenne nessuna medaglia e l’attacco dei media che la definirono “distratta” e ormai in fase calante; la rinascita già l’anno successivo, ai mondiali di Barcellona, con l’argento nei 200m sl.
E arriviamo a Maria Sharapova, la bella siberiana che il 4 luglio 2004 stupì il mondo, proclamandosi Regina di Wimbledon battendo, a sorpresa, in finale addirittura Serena Williams. Seguirono la prima posizione mondiale l’anno successivo, altri 4 titoli dello Slam, ma soprattutto il Career Grand Slam con la vittoria del suo primo Roland Garros nel 2012. Una carriera contornata da infortuni che, probabilmente, le hanno limitato i successi, già di per sé straordinari: i problemi alla spalla, infatti, le impedirono di disputare metà stagione nel 2008 e anche dopo l’operazione, avvenuta a novembre, non rientrò fino ai tornei europei sulla terra rossa nel 2009, saltando, tra gli altri, il primo slam stagionale. Il fisico le ha dato altre noie nel corso degli anni, ma con la tenacia che la contraddistingue, la Sharapova nel 2014, a dieci anni di distanza dal suo primo slam, ha vinto il suo secondo Roland Garros.
La carriera sportiva, comunque, è solo una delle similitudini tra Federica Pellegrini e Maria Sharapova. Del resto, la tennista russa e l’idolo delle piscine italiane, in questi anni, non hanno colto l’attenzione dei media solo per meriti/demeriti (pochi) sportivi: infatti, entrambe hanno saputo sfruttare la propria immagine rendendosi protagoniste di numerose campagne pubblicitarie che hanno invaso internet e la televisione.
Bisogna mantenere le giuste proporzioni, ovviamente, e considerare che per Sharapova parliamo di un fenomeno mediatico, di marketing e social a livello mondiale; ha contratti milionari con Nike, Porsche, head, giusto per fare qualche nome e su Facebook è la tennista con più like in assoluto, battendo anche Rafael Nadal e Roger Federer. Ma così come Maria Sharapova garantisce negli spot pubblicitari in cui è protagonista, quali siano la racchetta, la bevanda energetica e la marca di abbigliamento sportivo perfetti per migliorare le proprie performance, anche Federica Pellegrini, nel mercato mediatico “casalingo” si è imposta come pochi sportivi hanno saputo fare. Basta pensare, ad esempio, a quante volte siamo stati bombardati in tv dai suoi consigli sulla scelta di uno shampoo o della merenda giusta, tanto per citarne alcuni.
E non finisce qui. Cosa può accomunare due campionesse che oltre ad essere forti sono di bell’aspetto? Il gossip ovviamente!
Entrambe, forse, hanno collezionato, spesso a loro discapito, più copertine di cronaca rosa che di cronaca sportiva. Hanno fatto parlare di sé e dei loro amori alimentando la curiosità dei fan su fatti, o presunti tali, legati ai loro flirt, che sono stati resi ancora più intriganti quando avvenuti con colleghi della propria disciplina sportiva.
Federica è stata, probabilmente, una delle letture principali di tanti bagnanti sotto l’ombrellone che, invece di dedicarsi a un bel romanzo o a un giallo, hanno preferito gli articoli dei giornali scandalistici che raccontavano di tutto e di più sulla love story con Luca Marin, prima, con Filippo Magnini, poi, lanciando nel mezzo qualche flirt flash, vero o falso non ha importanza per la stampa dei gossip, vedi per esempio il presunto amore con il preparatore atletico o con un terzo nuotatore misterioso.
Non da meno è stata la tennista russa, che di storie sentimentali ha arricchito i tabloid di tutto il mondo. Solo per citare le più importanti, o le più curiose, va ricordata, in primis, la breve storia con il cantante dei Maroon 5, Adam Levine, contornata da pettegolezzi, anche un po’ di cattivo gusto, sulla qualità delle “prestazioni” non sportive della siberiana; poi la love story con il cestista sloveno Sacha Vujačič, troncata proprio quando i rumors ipotizzavano che i due dovessero convolare a nozze; per arrivare, infine, alla storia d’amore, durata ben tre anni, con il collega Igor Dimitrov, di 3 anni più giovane e promessa, forse per i troppo ottimisti, del tennis mondiale.
Insomma, cos’altro aggiungere: Federica Pellegrini e Maria Sharapova hanno dimostrato entrambe di essere vere campionesse, determinate e ancora affamate di vittorie, ma si sono anche mostrate ben capaci nello sfruttare a proprio vantaggio lo show business e costruirsi, oltre che la carriera, un bel patrimonio mediatico e non solo, riuscendo a cogliere quei momenti in cui è più importante un sorriso e una strizzata d’occhio, piuttosto che un ace o una bracciata.
Manuel Calcaterra