Verso il Day 4: It's Hewitt again? Bolelli vuole rovinare la festa Aussie, Azarenka e Muguruza cercano conferme

Australian Open

Verso il Day 4: It’s Hewitt again? Bolelli vuole rovinare la festa Aussie, Azarenka e Muguruza cercano conferme

Ultimo match della carriera per Lleyton Hewitt? Prima volta al terzo turno a Melbourne per Simone Bolelli? Passeggiate di salute per Victoria Azarenka e Garbine Muguruza? La quarta giornata degli Australian Open sarà tutto e questo e molto altro

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Le birre sono in ghiaccio a rinfrescarsi. Le magliette gialle e verdi sono stirate. I cori sono stati preparati a dovere. Sì la quarta giornata degli Australian Open, nella quale si completa il quadro del secondo turno in entrambi i tabelloni di singolare, sembra una manna dal cielo per i rumorosissimi “fanatics” assiepati a Melbourne, con tre tennisti Aussie in campo: Lleyton Hewitt, Bernard Tomic e Samuel Groth.

Non si può che cominciare parlando di Rusty che affronterà lo spagnolo David Ferrer, testa di serie n.8, in quello che a rigor di logica dovrebbe essere il suo ultimo match in carriera. Il condizionale è sempre d’obbligo con Hewitt che potrebbe trarre dal pubblico amico della Rod Laver Arena le energie necessarie per compiere un’altra impresa memorabile da collocare in una carriera ricca di successi. I numeri tuttavia gli sono avversi. Ferrer conduce 2 a 1 nei precedenti che si sono disputati negli altri Major. L’ultimo successo dell’australiano risale a 10 anni fa sugli amati prati di Wimbledon. Lleyton inoltre non batte un Top10 in uno Slam da 3 anni. Da parte sua Ferrer non ha mai perso in un Major da una Wild Card e solo una volta in carriera, nel lontano 2002, è stato eliminato da un torneo da un tennista con una posizione in classifica peggiore di quella che occupa Hewitt attualmente, la n.308. Rusty però è un fighter e non si arrenderà fino all’ultimo punto.

Per scaldare la voce i fanatics cercheranno di aiutare il bombardiere Samuel Groth, n.67 del ranking ATP, a ribaltare i pronostici contro il britannico Andy Murray, testa di serie n.2 e finalista a Melbourne nel 2015. Gli australiani sentono molto il derby anglosassone contro la ex madrepatria. Ma Murray lo sente persino di più dato che è ancora imbattuto contro giocatori Aussie in match ufficiali (si esclude dunque la recente sconfitta in Hopman Cup contro Kyrgios). Groth, detentore del servizio più veloce della storia, rompendo questa striscia del campione scozzese, otterrebbe anche il primo successo contro un Top10. Ma, visto il livello di gioco mostrato da Murray contro Zverev al primo turno, le sue chance di vittoria sembrano abbastanza ridotte.

L’unico dei tre Aussie a partire da favorito è il cavallo pazzo Bernard Tomic, che gode della testa di serie n.16 del tabellone e giocherà in sessione serale sulla MCA. Il suo avversario di secondo turno è infatti il bolognese Simone Bolelli, unico azzurro in campo in questa quarta giornata. Stranamente per due giocatori ormai da qualche anno nel circuito, non c’è nessun precedente. Bolelli, superando l’australiano classe 1992, dopo 9 sconfitte consecutive contro Top20 negli Slam, raggiungerebbe per la prima volta il terzo turno agli Australian Open alla quinta apparizione. Sì è vero il compito si presenta difficile ma sperare non guasta e Tomic, con quel suo essere genio e sregolatezza, costituisce forse un avversario meno ostico per Bolelli di quanto direbbero le 50 posizioni di distanza in classifica.

Come al solito il torneo maschile ci regala tanti altri match di qualità. Tipo Wawrinka-Stepanek, ultimo incontro sulla Hisense Arena. Peraltro il ceco, passato dalle qualificazioni, guida per 4 a 2 negli scontri diretti contro “Stan The Man”, anche se il suo ultimo successo risale al 2009. Davvero da non perdere per gli amanti del tennis offensivo. Nonostante le temperature, gli spagnoli Tommy Robredo e Marcel Granollers si dovranno difendere dalla grandine che scaturirà rispettivamente dalle racchette dei giganti nordamericani Milos Raonic e John Isner. Spettacolo garantito anche nel derby tra il francese forse più introverso, Nicolas Mahut, e quello sicuramente più estroverso, Gael Monfils.

E le pretendenti al titolo femminile? Cercano di salvare la pelle. A partire da Victoria Azarenka e Garbine Muguruza, che, dopo degli esordi scintillanti, vogliono confermare di essere serissime contendenti in questo primo Slam stagionale. La bielorussa Azarenka, vincitrice delle edizioni 2012 e 2013 degli Australian Open, non dovrebbe avere difficoltà ad imporsi sulla 21enne montenegrina Danka Kovinic, n.54 del ranking WTA, alla prima apparizione nel main draw a Melbourne. Più impegnativo il test per l’iberica, accreditata della terza testa di serie, contro la veterana belga Kirsten Flipkens, attualmente n.80 della classifica mondiale. Gli scontri diretti sono infatti in parità per 1 a 1 ma se la Muguruza sta bene fisicamente dovrebbe prevalere sulla sua più anziana avversaria.

Ad aprire le danze sul centrale toccherà alla bella serba Ana Ivanovic, al dodicesimo gettone a Melbourne, opposta alla lettone Anastasija Sevastova, n.113 del ranking WTA. Curiosamente Sevastova si è aggiudicata l’unico precedente giocato a Indian Wells nel 2010 con il punteggio di 6-2 6-4. Probabilmente era una delle tante occasioni in cui Ana si è svegliata con il piede sbagliato alla mattina. Meglio che non succeda anche domani. A chiudere invece andrà in scena un vera e propria gara di tiro al piccione tra la ceca Karolyna Pliskova, vincitrice del torneo Junior nel 2010 e nona favorita del seeding, e la potente tedesca Julia Goerges. Pliskova si augura di migliorare il suo non ragguardevole record di 2 vittorie e 6 sconfitte nei secondi turni dei Major. Ma l’upset è tutt’altro che improbabile.

Di pasta ben diversa è fatta la testa di serie n.7, Angelique Kerber, che parte invece nettamente da favorita sula rumena Alexandra Dulgheru, n.64 del ranking WTA, dall’altro del suo 2-0 negli scontri diretti. Da tenere d’occhio anche la 20enne statunitense Madison Keys, semifinalista l’anno scorso a Melbourne, che dovrà prendere con le pinze il suo match di secondo turno sulla Margaret Courta Arena contro l’ esperta kazaka Yaroslava Shvedova, che l’ha battuta nell’unico precedente a Wimbledon nel 2014, che ha nel suo palmares due trofei Slam in doppio e si distingue per una buona propensione a battere giocatrici ben piazzate in classifica (7-17 il suo record contro Top10).

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