Altro spettacolare Djokovic-Federer in vista? E se dopo 17 k.o. Maria sgambettasse Serena? - Pagina 2 di 3

Editoriali del Direttore

Altro spettacolare Djokovic-Federer in vista? E se dopo 17 k.o. Maria sgambettasse Serena?

AUSTRALIAN OPEN – MELBOURNE – È Milos Raonic l’uomo nuovo? I suoi progressi, con Moya e Piatti. Roberta Vinci: Kuznetsova è la partner giusta? Azarenka irresistibile. Murray più sereno di Tomic

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Proseguendo nel riassunto della giornata (un misto fra la notte italiana e il matinée, epr via del fuso) non mi sono particolarmente eccitato per la prima vittoria di Milos Raonic su Stan Wawrinka, dopo quattro sconfitte consecutive e dopo che lo svizzero, campione qui nel 2014, nelle ultime tre sfide non aveva mai ceduto neppure un game di servizio.

Wawrinka nei primi due set è stato inguardabile, ma quando ha vinto terzo e quarto, in tanti abbiamo pensato che Wawrinka avrebbe vinto al quinto. Ovviamente ci sbagliavamo.

Questo Raonic, sotto le cure congiunte di Riccardo Piatti e Carlos Moya, e dopo tanti mesi vissuti lo scorso anno fra un infortunio e l’altro e con la paura di non ritrovare l’efficienza fisica, ha fatto grandi progressi proprio sotto l’aspetto atletico. E quanto a quello tecnico il canadese del Montenegro mi è apparso miglioratissimo sia a rete (83 discese a rete e 54 punti conquistati al volo: ad un certo punto, nel corso dei primi due set, era a quota 32 con 27 punti fatti! Colpa anche di Stan…poco The Man, stavolta), che di rovescio, notoriamente il suo tallone d’Achille.

Non aveva mai vinto sulla Rod Laver Arena, ora si tratta di vedere se saprà ripetersi. Contro Monfils (seconda volta spintosi fino ai quarti dopo il 2009) Milos giocherà da favorito. Soprattutto se continua a servire (24 aces) e a volleare come oggi. Era normale che Roger Federer diventasse più aggressivo ed “attaccante” dacchè aveva cominciato ad occuparsi di lui un re del serve&volley come Stefan Edberg. E’ un po’ meno normale che sia così migliorato a rete Milos Raonic dopo che ad occuparsi di lui è arrivato Carlos Moya: lo spagnolo a rete ci andava pochissimo. Servizio e dritto, questo sì, e in questo può aver istruito bene Milos, ma sulle volée…mi sa che fra quelle di Moya e quelle di Piatti, beh non ci fosse poi tutta questa differenza! (esagero eh…)

Il match successivo per Milos – se ci sarà, beninteso – sarà certo più duro, contro chiunque uscirà dal duello fra il futuro papà Andy Murray (sempre in preallarme: una chiamata di Kim e scapperà via) e David Ferrer, l’uomo della…. lotta e della Lotto, l’unico a non aver perso un set fin qui e capace di battere in tre set quel John Isner che fino a oggi non aveva ceduto neppure una volta il proprio servizio e stavolta non ce l’ha fatta neppure ad arrivare ad un tiebreak! L’ultima volta che gli americani hanno avuto un loro rappresentante qui nei quarti è stato nel 2010: Andy Roddick.

I giornali australiani avevano dedicato grandi paginate al loro Tomic (che suggerisce titoli facili facili A-Tomic…e gli altri li potete leggere nella quotidiana rassegna stampa che viene preparata da Luca Baldissera), ma ancora una volta il ragazzo (n.17 del mondo) che ha raggiunto per la terza volta gli ottavi qua non è riuscito però a centrare i quarti.

Troppo più regolare, più costante, più atleticamente a posto, Andy Murray che con gli australiani deve avere un fatto personale se li ha battuti 16 volte su 16! Andy, che con Tomic aveva perso appena 10 games quando l’aveva incontrato in Coppa Davis l’anno scorso, stavolta ha vinto 6-4 6-4 7-6, ma non ha mai corso veri rischi. Lo stress cui ha alluso per la salute del suocero, Kim incinta e in procinto di partorire, non ha influito sul suo tennis. Si imbatterà per la diciannovesima volta con l’indistruttibile ed irriducibile David Ferrer.

12-6 per lo scozzese vincitore le ultime 5 volte e mai più battuto dal Masters 1000 di Shanghai 2014: ma Ferrer, statene certi, il suo dovere lo fa sempre. E’ più regolare di Rafa Nadal qua, anche se il torneo lui non lo ha mai vinto: uno spagnolo nei quarti all’Australian Open è ormai un “classico” – quasi come Real Madrid-Barcellona – accade senza soluzione di continuità da 10 anni.

I britannici sono felici di aver non un solo giocatore nei quarti ma due: anche la Konta, che è venuta a capo della Makarova. N.47 del mondo, 24 anni fa nata a Sydney, è un discreto exploit. E probabilmente non l’ultimo.

Ma…vi avevo detto che più che la giornata assai poco entusiasmante di oggi, guardavo con speranza a quella di domani.
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