AO interviste, Sharapova: “Serena ti costringe sempre a migliorare”

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AO interviste, Sharapova: “Serena ti costringe sempre a migliorare”

Australian Open, quarti di finale, S. Williams b. M. Sharapova 6-4, 6-1. L’intervista del dopopartita a Maria Sharapova

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Partita difficile, questa di oggi. Cosa ci dici al riguardo? Cosa è andato storto?
Beh, lei oggi ha giocato in un modo, direi, dirompente. Da parte mia, forse oggi non sono stata abbastanza aggressiva, non ho sfruttato gli angoli. Lei ha giocato benissimo tutti i punti ed è stata molto aggressiva in risposta.

Tornando alla partita, pensi che avresti potuto fare qualcosa in modo diverso? Il primo set è stato piuttosto tirato.
Sì, penso che se fossi riuscita ad andare sul 5 pari le cose sarebbero andate forse in modo diverso. Probabilmente lei avrebbe perso un po’ di fiducia, ma ha risposto molto bene sulle parità, mi ha ributtato indietro e poi da lì ha iniziato in maniera aggressiva anche il secondo set.

Hai parlato della sua fiducia. Lei ha avuto una partenza piuttosto lenta nel primo set. Cosa hai pensato in quel momento? Perché non sei riuscita a mantenere quel vantaggio iniziale?
Era solo un vantaggio di 2-0, le partite si giocano due set su tre, non è questione del primo punto o di un punto a metà partita. L’importante è l’ultimo punto.

Credo che il tuo livello sia sceso all’inizio del secondo set? Soprattutto dopo l’ingresso del medico la gente non era così sicura del suo stato di forma.
Ho visto che lei ha tirato quattro servizi molto potenti. Non so se quello le abbia dato fastidio nel primo game.

Credi che il tuo livello sia sceso un po’ in quel momento?
Credo che in quel game di risposta non c’era molto che potessi fare. Lei ha preso le righe. Ho pensato che avrei dovuto cercare di starle più attaccata nei game successivi, ma lei ha servito veramente bene all’inizio del secondo set.

Credi che oggi le condizioni fossero differenti? Hai giocato le ultime due o tre partite sotto al tetto. Oggi hai giocato all’aperto e faceva molto caldo.
Ovviamente le condizioni erano diverse. In precedenza ho giocato un match serale e le altre partite sotto al tetto. Oggi erano condizioni completamente diverse. Al di là del caldo mi sentivo bene, il caldo non mi ha condizionato più di tanto e questo è positivo. Anche se non credo che abbiamo giocato punti molto lunghi, a livello fisico mi sentivo molto bene.

Che programmi hai da qui a Indian Wells?
Per prima cosa devo curare il mio avambraccio, questa è la cosa più importante. Poi raggiungerò la squadra a Mosca, anche se non sono sicura di poter giocare. Prenderò questo tempo per farmi trovare pronta per il resto della stagione. Non credo di giocare prima di Indian Wells.

Nella partita precedente hai messo a segno 21 aces. Quando giochi contro Serena tendi a servire meno bene perché hai più pressione o è perché lei risponde meglio, riesce a leggere meglio il tuo servizio?
Credo che se tu serva a 180 contro chiunque, metti a segno un ace. Contro Serena la cosa cambia, perché sappiamo tutti che uno dei suoi punti di forza è la risposta al servizio. Lei tende a mettersi molto vicina alla riga di fondo e anticipa bene la palla, senza dare molti angoli. Ecco perché contro di lei non riesco a fare molti punti diretti.

Quanto è frustrante non riuscire a fare un break a Serena?
Ovviamente è frustrante, ma è anche una motivazione in più. Lei è a un altro livello e ti costringe a ricominciare tutto da capo, e questo non vale solo per me ma per tutte le altre. Ti costringe a lavorare e a migliorare. È un’ispirazione per me.

Pensi che qualcuna possa batterla?
Non so, ma questo è il motivo per cui siamo qui a giocare, per vedere se succede.

(trad. Alessia Gentile)

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