Outstralian Open: promossi e bocciati della moda tennistica del primo Slam

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Outstralian Open: promossi e bocciati della moda tennistica del primo Slam

Alle prese con gli outfit: i promossi e i bocciati di questo primo Slam dell’anno. Il solito tanto, ma tanto, disappunto per alcuni obbrobri che ci tocca guardare ma anche un pizzico di nostalgia, invece, per quegli obbrobri che non potremo vedere mai più

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“2013-2015, qui riposa H&M, che ha miseramente fallito nel ridefinire gli stand della moda sui campi da tennis” questa la lapide apposta poco prima di Melbourne Park, in Australia, per onorare la memoria della casa di moda più audace, più coraggiosa (in primis, nella scelta del testimonial), più stoica che la storia del tennis abbia mai conosciuto.
Di fatti, H&M a partire da questo Australian Open ci ha abbandonato, terminata la collaborazione con Tomas Berdych, che ora potrà tornare a dire di avere fan cechi, senza per questo insinuare che non vogliano guardare come è vestito (sì, è una battuta triste, ma la dipartita del brand ci ha reso tali). Sempre per chiudere il capitolo, Tomas ora veste Adidas, ed è tornato anche ad avere una parvenza di decenza in campo. Ora possiamo tornare a criticarlo solo per il tennis.

Ma non per questo ci faremo fermare; anzi, a maggior ragione, torniamo adesso a spalare disappunto sul meglio ed il peggio di queste due settimane di moda d’estate Australiana. Siamo sicuri che H&M vorrebbe che facessimo così, come se lei fosse ancora con noi.

STAN ON FIRE

1

In relazione a questo completo della Yonex, ci limitiamo a citare un anonimo di Twitter: “Non dobbiamo stupirci se i giocatori accettano soldi per truccare le partite se poi accettano soldi per indossare cose del genere.” 

MANICHEI

2

Qua è così. Lo smanicato o lo ami o lo odi. Non c’è via di mezzo. O pensi a Dimitrov come ad un Ken un po’ rachitico, oppure quando lo vedi giocare ti parte la musichetta di Baywatch nella testa. Su Kyrgios, crediamo sia facile concordare che così abbia alzato il livello di tamarraggine ad un nuovo standard. Soprattutto con la canotta sotto la canotta. Inception. Anche se si è trattenuto, viste le previsioni.
E pensare che ce la siamo vista ancora più brutta, perché Under Armour stava quasi quasi per vestire alla stessa maniera Andy Murray Non so se avremmo resistito a vedere le sue braccia pallide.
Per il resto, noi ci accodiamo alla reazione di Nadal quando ha visto che qualcun altro indossava il suo marchio di fabbrica:

giphy (4)

 

NON AMIAMO I QUADRI

3

Non amiamo i quadri. Non amiamo le righine. Quadri + righine? Non ti sei guadagnato la nostra simpatia, Monfils.

CARINE LE TENDE!

4

Ma è Adidas che ha vestito Halep, Kerber&Co. oppure è IKEA?
Noi siamo un po’ confusi su questa fantasia un po’… orientale? A tratti ci piace, a tratti ci viene il dubbio che per vestirle abbiano rubato qualche tenda da doccia in un Motel scrauso. Decisamente meglio la versione celeste.

DISASTRO-VIC

5

Petkovic e Jankovic hanno deciso che non erano abbastanza indecentemente vestite da sole, quindi hanno optato per formare una squadra nel torneo di doppio. Una combinazione che fa male agli occhi, e al cuore.

YES, WE CAN!

6

Ecco come si sfrutta l’azzurro dei campi dell’Australian Open. Fantastica la maglia Uniqlo blu elettrica con i guizzi gialli, e stessa cosa la versione invertita. Big Up anche per Milos Raonic, la manica arancione fluo come le scarpe è stata un tocco di classe.

Segue a pagina 2 con Federer, Sharapova, Serena Williams ed altri

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