Il pm: "Ecco come Bracciali e Starace truccavano i match" (Ceniti)

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Il pm: “Ecco come Bracciali e Starace truccavano i match” (Ceniti)

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Il pm: “Ecco come Bracciali e Starace truccavano i match” (Francesco Ceniti, Gazzetta dello Sport)

Quattro anni vissuti sul filo del net. Quattro anni di combine. Quattro anni smascherati dalla tecnologia: non l’Occhio di falco, ma le chat. E’ il quadro (avvilente) che emerge dalle pagine della chiusa inchiesta sul tennis condotta dalla Procura di Cremona. Accuse pesanti(associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva) dalle quali si dovranno difendere Daniele Bracciali e Potito Starace nell’udienza preliminare fissata dal Gup Letizia Platè il prossimo 18 maggio: ci saranno come parte civile anche Fit e Coni. A infliggere un duro colpo alla credibilità delle racchette (almeno dal 2007 al 2011) è la ricostruzione puntigliosa del pm Roberto di Martino: date, contatti, tariffari e consegna soldi. E poi c’è il buco nero che porta ai big (da Djokovic a Tsonga; da Ancic a Kuerten), citati, ma fuori dalle indagini perché la magistratura italiana ha le mani legate dalla competenza territoriale.

Discorso che non vale per Bracciali e Starace. Il primo contattato nel 2007 dall’amico Roberto Goretti (d.s. del Perugia) e poi «gestito» da Manlio Bruni (ex commercialista di Signori). Il secondo reclutato da Bracciali con l’ok arrivato, secondo la Procura, dopo aver stabilito il tariffario: da 30 a 50 mila euro a tarocco con consegna del denaro anche durante i tornei, come accaduto nel 2009 a Lugano per saldare il ritiro concordato contro Brands ad Amburgo. Nelle chat si parla di iban e telefoni dedicati, procurati da Bruni ai compagni di merende. Compagni di merende che nelle intenzioni dei promotori dovevano aumentare: si parla dei tentativi con Bolelli, Seppi, Volandri e Mara Santangelo. Per gli inquirenti agganci falliti per il «no» dei colleghi (prima indagati, poi archiviati). Il clou delle combine arriva nella primavera 2011: Bruni e Bracciali restano basiti dalla sconfitta di Starace nella finale di Casablanca contro Andujar (sempre battuto) e trovano la spiegazione nell’offerta da 300 mila euro ricevuta da un’altra associazione. Secondo il pm per «ricompensare» gli amici, Starace tratta il prezzo sul tarocco da fare nel torneo successivo, a Barcellona: 25.000 euro in caso di k.o. con Traver in 2 set, ben 50 mila per la sconfitta dopo la vittoria del primo. Starace, dopo il 6-4 iniziale, si ritira al terzo…

Ma secondo di Martino i movimenti italiani sono poca cosa in confronto a quelli dei circuiti internazionali. Convinzione basata sulle grandi manovre compiute dall’ex tennista Nydahl (è indagato, ma il pm non è mai riuscito a sentirlo). Lo svedese entra in contatto con Bruni e gli svela un mondo fatto di «creme» in cambio di dritte sul calcio. Nydahl sfrutta le sue conoscenze (specie tra i tedeschi) e mira in alto. Ha un rapporto stretto con Ancic che gli riferisce di una sua futura vittoria contro Tsonga a Marsiglia (avvenuta) e di una presunta intenzione di Djokovic di perdere nell’ottobre 2007 contro Santoro a Parigi: finì 6-3, 6-2, ma il serbo di recente ha smentito: «Non è vero, assurdo farne un caso» (…)

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