Coppa Davis, il ct croato Krajan: “Condizioni difficili per tutti, ma Cilic e Coric si abitueranno”

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Coppa Davis, il ct croato Krajan: “Condizioni difficili per tutti, ma Cilic e Coric si abitueranno”

In conferenza stampa il selezionatore croato Zeljko Krajan non è parso preoccupato dalle difficoltà di adattamento alla terra indoor su cui si disputerà la sfida di Coppa Davis contro il Belgio. Ed ha spiegato perché la Croazia si è presentata a Liegi con ben 6 giocatori

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Con l’arrivo di Ivan Dodig nella serata di lunedì, la rappresentativa croata a Liegi è al completo, pronta ad affrontare a partire da venerdì il Belgio nella sfida del primo turno del World Group di Coppa Davis. 
Il match contro i vicecampioni della passata edizione si giocherà sulla terra battuta, superficie scelta dai belgi padroni di casa. Nella conferenza stampa tenutasi ieri i giocatori si sono un po’ lamentati del terreno, che è ancora un po’ troppo morbido. Ma il commissario tecnico Zeljko Krajan non è apparso preoccupato ed ha voluto un po’ smorzare i toni.
“Non ci aspettavamo che il campo fosse già a posto. Preparare un campo in terra battuta sopra un parquet non è facile. Sì, speravamo la superficie fosse più regolare, ma già oggi va meglio rispetto a ieri. Ma sarà uguale sia per noi che per loro, sicuramente non saranno condizioni di gioco facili”, ha detto Krajan.

Al capitano non giocatore croato è stato chiesto come mai a Liegi la nazionale croata si sia presentata addirittura con sei giocatori, dato che oltre ai 4 convocati Marin Cilic, Borna Coric, Ivan Dodig e Marin Draganja ci sono anche le due riserve Franko Skugor e Mate Delic.
“L’idea è nata dopo che negli ultimi incontri abbiamo avuto dei problemi a causa degli infortuni. I giocatori hanno rinunciato all’ultimo momento e allora ho dovuto cercare il quarto giocatore in giro per il mondo, vedere chi era in grado di raggiungerci e pregarlo di venire all’ultimo momento. Ci siamo trovati in grossa difficoltà e forse eravamo l’unica squadra del World Group che aveva solo 4 giocatori, senza nessuna riserva. Finalmente questa cosa è cambiata, grazie all’impegno della Federazione croata di tennis, e adesso da questo punto di vista per noi è molto più facile. Soprattutto per me, che non rischio più di trovarmi nella situazione di qualche anno fa in Italia, quando Antonio Veic si è fatto male alla spalla nel corso del primo allenamento e ho dovuto cercare in giro un sostituto. Così è molto meglio: abbiamo dei giocatori che da subito si allenano con noi, con le stesse condizioni e questo rende le cose più facili a me e a tutta la squadra” ha spiegato Krajan.

All’ex n. 88 ATP, ritiratosi dal tennis giocato a soli 26 anni a causa dei ripetuti infortuni, è stato anche chiesto se è già in grado di valutare le condizioni di forma dei due singolaristi che scenderanno in campo venerdì, Marin Cilic e Borna Coric“L’adattamento alla terra rossa è sempre lungo. Quattro giorni di allenamento sono pochi, ma molto dipenderà dalla fiducia e dallo stato di forma dei giocatori. Marin con la finale di Marsiglia ha raggiunto un buon grado di forma. Successivamente con la trasferta ad Acapulco e il ritorno in Europa si è un po’ stancato, ma per quanto riguarda forma e fiducia non ha problemi e sicuramente si adatterà alla terra. Borna l’abbiamo visto giocare due ottimi match sulla terra lo scorso anno contro il Brasile subito dopo aver giocato sul cemento, quindi sicuramente anche lui non avrà grossi problemi, a maggior ragione perché ama la terra. Inoltre in Davis lui dà sempre il meglio di sé, addirittura più di quello che potrebbe in quel momento, ha più coraggio e fiducia con la squadra accanto. Sarà pronto“ ha concluso il 37enne coach croato, che in passato ha allenato Dinara Safina, Dominika Cibulkoa, Jelena Jankovic, Laura Robson, Marcos Baghdatis e – da novembre 2014 ad aprile 2015 – lo stesso Borna Coric.

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