Zeljko Krajan ringrazia Ljubicic e avverte: "Attenti, la Croazia non è solo Cilic"

Rubriche

Zeljko Krajan ringrazia Ljubicic e avverte: “Attenti, la Croazia non è solo Cilic”

In un’intervista rilasciata ad un settimanale sportivo croato, Zeljko Krajan, capitano della nazionale croata di Coppa Davis, ha raccontato gli inizi della sua carriera di allenatore, dopo che un infortunio lo aveva costretto ad abbandonare il tennis giocato. E ha parlato degli attuali top player croati e della possibilità che con loro la sua nazionale possa bissare il successo del 2005

Pubblicato

il

 

Il selezionatore croato di Coppa Davis Zeljko Krajan, 36 anni, ha rilasciato un’intervista esclusiva al settimanale sportivo croato “Max!”, i cui passaggi principali sono ripresi dal quotidiano croato “Vecernji list”.

Krajan ricopre il ruolo di selezionatore della nazionale balcanica dal 2012, quando a soli 33 anni divenne il più giovane capitano non giocatore di Coppa Davis, subentrando a Goran Prpic.
Come del resto era molto giovane nel 2005, quando a causa di un infortunio dovette interrompere la carriera di giocatore professionista. Una carriera che Krajan ha ripercorso nel corso dell’intervista: gli inizi sui campi del Tenis Klub Varteks nella nativa Varadzin (cittadina croata di circa 50.000 abitanti), gli allenamenti in Slovacchia accompagnato in macchina dal padre, la semifinale al Croatia Open di Umago e l’ingresso nei top 100 (best ranking n. 88) nel 2002. Sino appunto allo stop obbligato nel 2005. Già reduce da un’operazione alla spalla l’anno prima, Krajan nel 2004 si procura un grave strappo al quadricipite, che lo costringe al ritiro l’anno dopo, a soli 26 anni.
Non ho curato come si deve l’infortunio alla gamba, e dopo niente è più stato come prima” ha ricordato Krajan, che entrò nei top 100 proprio grazie all’exploit sulla terra di Umago, dove sconfisse nei quarti il connazionale e coetaneo Ivan Ljubicic, n. 33 ATP all’epoca.

E fu proprio Ljubicic che nell’autunno 2007, quando Krajan stava muovendo i primi passi da allenatore e per arrotondare giocava ancora nel campionato a squadre tedesco, lo mise in contatto con Dinara Safina, a quei tempi 18esima giocatrice al mondo. La definitiva trasformazione di Krajan da giocatore a coach non avrebbe potuto avere esito migliore: nell’aprile 2009, dopo un anno e mezzo di lavoro con l’allenatore croato, la sorellina di Marat arrivò in vetta al tennis mondiale. La giocatrice russa, ricordando tempo fa quel periodo, disse che l’allenatore croato le salvò la carriera, dato che lei era in totale crisi di fiducia e lui, convinto che avesse tutte le qualità necessarie per essere una top player, con pazienza riuscì a farla tornare a credere in sé stessa.
“È stato tutto molto istintivo. Mi ha aiutato il fatto di aver provato sulla mia pelle tutti i possibili problemi che può trovarsi ad affrontare un giocatore. Imparare dai propri errori e seguire la strada più difficile, affrontare i tornei minori, sono esperienze che non si comprano attraverso licenze o seminari. Sono grato a Ivan, che conosco dai tempi in cui ci allenavamo insieme da junior: la sua previsione che avevo del talento come allenatore si è dimostrata azzeccata” ha detto Krajan, che dopo l’interruzione nel 2010 del rapporto con la Safina ha collaborato per un lungo periodo con Dominika Cibulova, e poi – quando già aveva iniziato il suo impegno con la nazionale croata – anche con Jelena Jankovic e la giovane inglese Robson. Nel 2013 è tornato come allenatore nel circuito ATP, affiancando il cipriota Marcos Baghdatis. Anche qui grazie all’intervento di Ljubicic, che consigliò all’ex n. 8 del mondo proprio il concittadino di sua moglie, l’ex tennista croata Karolina Sprem, anche lei infatti nata a Varazdin. Infine, dopo la slovena Polona Hercog, di recente ha seguito anche la grande promessa croata Borna Coric, per la precisione dallo scorso novembre fino ad aprile, quando ha lasciato l’incarico per dedicare più tempo alla famiglia.
Non mi sentivo a mio agio perché non potevo dargli il massimo, così mi sono fatto da parte. Con lui la Croazia ha trovato un giocatore che avrà molto da dire nel tennis dei prossimi dieci anni. È il giocatore più giovane tra i primi 50 e a 18 anni è già n. 33 al mondo, un risultato incredibile. Entro due anni non potrà sfuggirgli un posto nei top ten. Per me lui ha un’energia molto simile a quella di Nadal. È difficile prevedere se diventerà n.1, n. 2 o n. 8, ma sicuramente vincerà qualche Slam. Per questo era importante che in Brasile riuscissimo a conquistare la permanenza nel World Group di Davis, perché abbiamo un giocatore così” ha detto Krajan, che poi ha parlato anche dell’attuale miglior giocatore croato, Marin Cilic, che una decina di giorni fa al Masters 1000 di  Shanghai ha nettamente sconfitto proprio il giovane Coric, in quello che è stato il loro primo scontro diretto. Il capitano croato ritiene che il tennista di Medjugorje, fresco vincitore del torneo di Mosca dove ha bissato la vittoria dell’anno scorso, possa raggiungere l’apice della carriera nei prossimi due anni e ripetersi a livello Slam. Oltre a sostenere che il trionfo dello scorso anno a New York di Marin non abbia avuto la giusta considerazione.
Mi sembra che la sua vittoria agli US Open sia stata un po’ sottovalutata. Negli ultimi 5-6 anni solo due giocatori sono riusciti a vincere un Grande Slam non essendo classificati tra i primi quattro giocatori del mondo. Bisogna perciò levarsi tanto di capello” ha detto Krajan (in realtà i giocatori sono tre ed il fatto si è verificato quattro volte negli ultimi 6 anni: Del Potro – US Open 2009, Wawrinka – Australian Open 2014, Cilic – US Open 2014 e ancora Wawrinka – Roland Garros 2015, ndr), che ha poi speso alcune parole anche per Ivan Dodig, il miglior doppista croato, osservando come abbia raggiunto il vertice della carriera proprio in questa stagione, con la vittoria in doppio a Parigi.

Proprio parlando di Dodig il discorso si è spostato, com’era ovvio, sulla Coppa Davis, partendo dal fatto che in nazionale Franko Skugor si è dimostrato il partner più adatto per il 30enne tennista di Medjugorje rispetto agli altri due possibili candidati, Mate Pavic e Marin Draganja, quest’ultimo attualmente infortunato. Tirando le somme, il selezionatore croato (che da giocatore, tra il 1998 ed il 1999, difese in tre occasioni in singolare i colori della sua nazionale in Davis, con un bilancio di 1 vittoria e 2 sconfitte) si è detto certo che in questo momento la sua sia una squadra di tutto rispetto.
Era da tanto tempo che non avevamo una squadra di Coppa Davis con queste potenzialità. Nei prossimi 3-4 anni non saremo un avversario facile per nessuno. Naturalmente se siamo al completo. Negli ultimi anni non lo siamo mai stati, sono mancati o Cilic o Dodig per infortunio, e Karlovic è sempre stato assente. È per questo che ci siamo ritrovati a lottare per la permanenza nel World Group” ha dichiarato Krajan, ottimista relativamente al fatto che dal prossimo anno le cose cambieranno.
“Il prossimo anno con la squadra al completo abbiamo una grande possibilità di ottenere un buon risultato. Il sorteggio ci ha favorito perché affrontiamo al primo turno il Belgio, che non ha un grande singolarista” ha detto Krajan – forse esagerando un po’, dato che i belgi sono arrivati in finale di Davis quest’anno e Goffin, attuale n. 16 del mondo, non è proprio l’ultimo arrivato – in merito alla sfida che attende la sua squadra nel primo weekend di marzo, prima di continuare la sua analisi sul tabellone di Davis del prossimo anno e sull’eventuale cammino della Croazia.
Nel caso in cui riuscissimo a superare il primo turno, andremo in Australia o negli Stati Uniti. Solo se arriviamo in semifinale potremmo eventualmente giocare in casa. Con le qualità che abbiamo, se le cose si incastrano, e con un po’di fortuna, potremmo forse ripetere il successo del 2005” ha concluso Krajan, ricordando la vittoria del 2005, quando la Croazia, guidata in panchina da Nikola Pilic e che schierava Ljubicic, Ancic, Karlovic e Ivanisevic, sconfisse in finale la Slovacchia per 3-2 a Bratislava e conquistò la prima – e sinora unica – Coppa Davis della sua storia.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement