Kuznetsova, scherzo alla Williams (Crivelli), Fognini «Io, ribelle solo a metà» (Semeraro)

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Kuznetsova, scherzo alla Williams (Crivelli), Fognini «Io, ribelle solo a metà» (Semeraro)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Kuznetsova, scherzo alla Williams

 

Riccardo Crivelli, la Gazzetta dello sport del 29.03.2016

 

Non lo è più, o almeno non lo è adesso, la numero uno Serena Williams, che non vince un torneo da agosto e a Miami crolla contro l’amicona Kuznetsova dopo aver vinto il primo set al tie break. Sotto gli occhi di papà Richard, l’americana si suicida con 50 errori gratuiti, senza trovare contromisure alla potenza stavolta intelligente di Sveta, vincitrice del torneo addirittura dieci anni fa e in una di quelle giornate in cui tira tanto forte e mette tutte le palle a un centimetro dalle righe. Serena non perdeva a Miami dal 2012 e può consolarsi solo per il traguardo delle 750 vittorie in carriera, con la Davenport (753) e la Sanchez (759) nel mirino per salire dal 7 al 5 posto assoluto. L’ALTRA MAGA Esce pure la Radwanska, dopo nove tornei di fila in cui ha raggiunto almeno le semifinali, ma stavolta le sue magie trovano la pozione insuperabile della Bacsinszky, la rediviva finalista del Roland Garros che senza infortuni sarebbe da super corsa: a metà ottobre, quando era 10 del mondo, aveva dovuto fermarsi per una lesione ai legamenti di un ginocchio e l’inizio di stagione ne ha risentito. Ora sembra tornata ai livelli di un anno fa, per la gioia di Lara Gut, la vincitrice della Coppa del Mondo di sci in vacanza in Florida e che era in tribuna a tifare: «Peccato che adesso se ne vada — ha detto la vincitrice — perché è una portafortuna». A Pasqua, intanto, aveva lasciato il torneo la Vinci, sconfitta con un doppio 6-4 dalla Keys: Roberta sconta il solito leggero fastidio a un tendine e l’iperattività (9 tornei da gennaio). L’americana, invece, ritrova il sorriso grazie alle cure di Mats Wilander, suo allenatore da due settimane: la moda degli ex n. 1 in panchina non conosce confini.

 

Fognini «Io, ribelle solo a metà»

 

Stefano Semeraro, il corriere dello sport del 29.03.2016

 

Un anno complicato, il 2016 di Fabio Fognini. Un puzzle di emozioni, un rompicapo di impegni, una miscela di gioie e preoccupazioni: l’infortunio all’addominale obliquo che lo tiene fermo quasi da due mesi, il matrimonio con Flavia Pennetta in programma a Ostuni l’ 11 giugno, e poi i punti da recuperare, la classifica da risalire senza troppe scorciatoie, passando attraverso i grandi tornei estivi… Roba da perdere il sonno. Ma al telefono da Barcellona il dottor Fabio, al momento il promesso sposo più celebre d’Italia, sembra lontanissimo dalle ansie di Mister Fogna, il suo incontrollabile alter ego che tanti guai gli ha procurato in campo. Sereno, disteso, simpatico come Fognini sa essere sempre nella vita di tutti i giorni. Merito della futura moglie molto saggia? «Un po’. Ma diciamo merito mio. Ero stanco di prendermi multe e “warning: anche perché alla fine quello che ci stava più male di tutti era il sottoscritto. Sono sempre andato per la mia strada, pagando di persona quando ho fatto lo stupido. Per carità: le critiche costruttive ci stanno, e aiutano. Meno gli insulti gratuiti di chi ragiona stando sdraiato sul divano, con il telecomando in mano come me adesso. Del resto gli “scienziati” ci saranno sempre…». A proposito di divano: quando la rivedremo in campo? «Bella domanda, me la fanno spesso. Oggi saranno sei settimane che sono fermo. Per le prime tre non ho fatto nulla, ho anche preso peso, perché non potevo fare nulla, zero. Quell’addominale è il pilastro del mio fisico. Ora ho ripreso ad allenarmi e a fare esercizi, vorrei ritornare per la stagione sulla terra ma preferisco tornare quando sarò pronto che tornare presto. Ragiono settimana per settimana, vedremo, il peggio per fortuna è passato». A questo punto quali sono gli obiettivi per questa annata? «Essere forte fisicamente. La base del mio tennis. Al resto ci penseremo». Più facile vederla finalmente nella Top Ten o che la sua Inter vada in Champions League? «Be’, visto che ho perso due mesi, per la Top Ten la vedo dura. Spero che l’Inter mi dia quella soddisfazione. Ultimamente la sto vedendo bene». A luglio c’è un quarto di finale di Coppa Davis con l’Argentina a Pesaro: ce la farà? «Per me la Davis è sempre stata un obiettivo, ho dimostrato di essere attaccatissimo alla Nazionale, pronto a lasciare l’anima in campo per la maglia azzurra. Adesso però non ci penso. E brutto dirlo, ma devo essere egoista, pensare prima a me stesso, poi vedremo se ci sarà modo di essere in Davis». Match tosto, quello con i gauchos. «Chi l’ha battezzato facile non capisce molto di tennis. Quando abbiamo giocato a casa loro, so io se è stata dura. Stavolta siamo in casa, ma Delbonis sta giocando bene, Pella è sbocciato quest’anno, insomma hanno tanti giocatori forti. Senza contare l’incognita Del Potro, che vive torneo per torneo e non sappiamo se ci sarà». Parliamo di cose serie: come vi sentite lei e Flavia ad essere diventati improvvisamente una coppia sempre in copertina? «Be’, se siamo fighi, mica è colpa mia! (e se la ride – ndr)». La convivenza non è iniziata benissimo, a giudicare dalla foto con livido che ha pubblicato su Twitter… «Era mattina presto, si è girata nel letto e mi ha dato una mazzata che mi ha lasciato mezzo monco… Ovviamente la foto l’ho messa per divertimento». Si intuiva. I preparativi per il matrimonio come vanno? «Dico la verità: se ne sta occupando Flavia…(in sottofondo si sente la voce della Pennetta: «Sto facendo tutto io!»)». Be’, è in pensione (replica divertito Fabio ndr), qualcosa dovrà pur fare, no? Ci aiuta anche Flavia Robbe, una wedding planner che sa benissimo cosa voglio e come lo voglio. In queste cose le donne si muovono meglio, poi io per colpa della lesione per un po’ di tempo non mi sono mosso proprio… E comunque fino al giorno prima del matrimonio dovrò pensare solo a giocare il meglio possibile a tennis». Già decisa la meta della luna di miele? «Ancora no, sicuramente sarà a fine anno». Ma Flavia si farà chiamare signora Fognini? «Dovete chiederlo a lei (e qui dal fondo solo silenzio… – ndr). Comunque non credo, poi al Sud a certe cose ci tengono di più». L’accompagnerà al tornei? «In quelli europei, dove i voli sono più corti, sarà più facile. Sicuramente verrà a New York, dove le hanno chiesto di partecipare a qualche iniziativa. Non credo invece avrà più voglia di viaggiare fino in Australia». Ultimamente ci sono state molte polemiche sulla questione della parità dei montepremi fra maschi e femmine, che hanno coinvolto anche Djokovic. Ne avete parlato, fra di voi? «Qualcosa abbiamo letto, ma io quando stacco, stacco davvero. Questione difficile, ciascuno ha la sua opinione, e se dico Roma capiscono Toma: meglio lasciar perdere». Risposta molto politically correct: ma non era un ribelle? «Lo sono a volte. Altre, come Flavia può spiegare benissimo, non lo sono affatto». .Che effetto le fa, da tennista, avere una moglie che ha vinto gli US Open? «Devo subire… Ma no, Flavia è molto brava, non me lo fa pesare. Poi lo sa anche lei che fra tennis maschile e femminile c’è differenza…». Adesso la sentiamo più sincero. E del caso Sharapava, che ne pensa? «Tomo diplomatico: no comment». Qual è il consiglio migliore che le ha dato Flavia sul tennis? «Quando mi vede che inizio a borbottare e bofonchiare, mi dice “Cajate, que estas mas guapo’: Cioè: “stai zitto, che sei più bello: E ha ragione»…….Dei giovanissimi invece chi le piace? «Su tutti Kyrgios, Zverev e Thiem, l’austriaco, che gioca benissimo. Tutti e tre hanno grandi potenzialità per fare grandi cose e piacere al pubblico». La sua carriera è ancora giovane: uno US Open l’ha vinto Flavia, gil Australian in doppio, tutti e due. Per completare la primiera di famiglia meglio Parigi o Wimbledon? «Posso prenderne uno a occhi chiusi? Comunque anche un altro US Open o un Australian Open mica li butto via». Come traguardo c’è anche quello di un figlio? Fra voi Fognini vi chiamate tutti con la F, quindi il nome andrà scelto di conseguenza. «Per ora voglio godermi il matrimonio, che è un passo molto importante. Poi è ovvio che fra gli obiettivi, anche di Flavia, c’è quello di mettere su una famiglia. E’ vero: il figlio dovrà chiamarsi con la F, sennò papà Fulvio si arrabbia. E dovrà essere un maschio, per non interrompere la dinastia… (di nuovo Flavia in sottofondo: «Facciamo due gemelli, così risolviamo» – ndr)»….

 

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