ATP Houston: Jack Sock batte Isner e cerca il bis, in finale trova Juan Monaco

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ATP Houston: Jack Sock batte Isner e cerca il bis, in finale trova Juan Monaco

Nella prima semifinale texana l’argentino Juan Monaco elimina dopo Paire e Querrey anche la terza testa di serie Feliciano Lopez che gioca solo a momenti e commette doppio fallo sul match point. Affronterà in finale il detentore del titolo Jack Sock, che ha regolato in due set con un tie-break ll n°1 del seeding John Isner, apparso non al meglio fisicamente.

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J. Monaco b. [3] F. Lopez 6-4 6-2

La prima semifinale dello US Men’s Clay Court Championship di Houston prende il via poco dopo le 13 ora locale e oppone il terzo favorito Feliciano Lopez a Juan Monaco, attualmente solo n° 148 ATP a causa dell’infortunio al polso destro patito a Kitzbuhel che gli ha fatto perdere buona parte della stagione 2015. L’incontro si presenta ricco di contrasti. Attacco contro regolarità, mancino contro destro, due rovesci giocati in modo opposto ma i precedenti parlano spagnolo con Lopez avanti 4-2 e vincitore nell’ultimo incrocio a Eastbourne 2013, sulla via che lo avrebbe portato a vincere il titolo.
Nel torneo texano però Monaco appare in gran spolvero e ha sofferto solo nel primo turno contro Melzer per poi estromettere due teste di serie, Paire (2) e Querrey (5), entrambi battuti senza perdere set. È l’argentino ad avvantaggiarsi subito, tiene il gioco d’apertura a zero e subito dopo approfitta di un passaggio a vuoto di Feliciano che non chiude da 40-15, commette doppio fallo e cede la battuta non riuscendo ad opporsi ad un passante lungo linea. Monaco conferma per il 3-0 e sembra in pieno controllo, inchiodando l’avversario oltre il fondo. Ma nella parte centrale il set si anima. Juan deve lottare a lungo per salire 4-1 fronteggiando quattro palle break, due annullate in modo superlativo e due dal nastro, e poi ha il colpo del ko sulla racchetta quando Feliciano precipita 0-40 per frustrazione offrendo tre palle per il 5-1. Da qui gira il vento perché lo spagnolo annulla le tre occasioni consecutive più una quarta ai vantaggi, tiene e brekka a sua volta riequilibrando il punteggio. Il gioco è spezzettato, nessuno emerge nettamente e le palle break fioccano in ognuno degli ultimi sei giochi del set.
In questo magma confuso l’argentino coglie opportunità giusta nel decimo, quando  due errori non forzati consecutivi in palleggio di Lopez gli consegnano il parziale.
L’incontro potrebbe essere molto bello ma non decolla, Monaco è irregolare in pressione e Feliciano alterna ricami ad orrori. Così la fiera delle opportunità prosegue e i due perdono tre dei quattro turni di battuta giocati in apertura di secondo parziale. C’è anche qualche refolo di vento che infastidisce il gioco ed è ancora il tennista di Tandil ad avvantaggiarsi per primo sul 2-0 e poi sul 4-1. Adesso Monaco non soffre più in battuta e approfitta degli errori sempre più numerosi di Feliciano per salire comodo 5-2.
E lo spagnolo molla di schianto, regala l’ultima goccia di classe con una smorzata chiusa dalla volée di rovescio per il 30 pari ma poi spara uno smash in corridoio seguito a ruota dal quinto doppio fallo e si arrende mandando Monaco in finale. Seconda semi fra John Isner e Jack Sock.

[4] J. Sock b. [1] J. Isner 7-6(4) 6-3

La seconda semifinale vede confrontarsi il primo contro il quarto favorito, due dei più classici esponenti dell’”American Way of Tennis” o, se preferite, due seguaci del mantra servizio-dritto. John Isner e Jack Sock, campione nel 2015, si affrontano per la sesta volta con il primo in vantaggio per 4-2 e vincente nei due precedenti sulla terra, nel 2013 proprio a Houston e l’anno dopo a Nizza. Entrambi hanno disputato fin qui un torneo tranquillo non perdendo set per strada ma oggi si corre sul filo dell’equilibrio e saranno probabilmente una manciata di punti a fare la differenza.
È John a servire per primo e dopo un inizio interlocutorio è sempre lui ad avere la prima chance nel quarto gioco quando Sock serve ma con tre errori di dritto si trova a dover fronteggiare un vantaggio esterno. Non entra la prima e sulla seconda Isner spara ma la palle esce di poco. Gioco e punteggio scorrono veloci, John colpisce più piatto e ha qualcosa in più in termini di potenza ma l’altro lavora meglio la palla e questo gli dà maggior margine. Inoltre appare più mobile e scattante mentre Isner gioca con una fasciatura appena sopra il ginocchio sinistro. Nel nono gioco è la tds n°1 a trovarsi in ambasce sul 30-40 ma una randellata di dritto inside-out seguita da due aces, il primo dei quali a 127 miglia orarie con la seconda palla, sistemano le cose. Si arriva logicamente all’extra set, “the Isner office” come dicono i commentatori USA ma al cambio campo dell’undicesimo gioco John chiede un intervento medico,  si fa massaggiare il ginocchio e toglie la fasciatura. Non sembra al massimo, soprattutto quando deve piegare la gamba per colpire, e inizia nel peggiore dei modi col primo doppio fallo del match. Sock sale 3-1 ma restituisce il vantaggio con un dritto appena largo. Isner però non si muove bene e lo dimostra affossando goffamente in rete una facile volée di rovescio che lo manda ancora sotto, e stavolta definitivamente. Jack scappa 6-4 con un dritto a uscire e chiude con la battuta.
Giusto il tempo di un game e di un secondo massaggio e il gioco viene interrotto per pioggia. Si rientra in campo dopo circa mezz’ora, la pausa potrebbe aver giovato ad Isner ma non è così perché nel quarto gioco il dado è tratto. John stecca per lo 0-15, un dritto d’attacco seguito da uno scambio entusiasmante chiuso da una volée di rovescio mandano il più giovane sullo 0-40 e poco dopo il dado è tratto con un dritto dopo una prodigiosa risposta su una bomba centrale. Sock ora bada al sodo, si sposta veloce, pressa il rovescio di Isner e la tattica frutta bene. Un servizio tenuto a 30 e un altro a 15 lo mandano sul 5-2 e dopo il cambio campo è lui a servire per il match. Jack è solido e concentrato, reagisce ad un comprensibile tremore e ad un doppio fallo con coraggio, spinge la seconda palla senza paura e un dritto pesantissimo non contenuto da Isner lo manda a match point sul 40-30. Basta quello perché John mette lunga la risposta seguente. Seconda finale consecutiva per Sock in Texas, domani tenterà il back to back contro il redivivo Juan Monaco, col quale non ci sono precedenti.

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