Ecco gli Internazionali: "Uno spot per Roma 2024" (Stoppini). "Giorgi? Un caso da telefono azzurro" (Viggiani). "Il caso Giorgi è da telefono azzurro" (De Ponti). Roma parte con il caso Giorgi (Giorni)

Rassegna stampa

Ecco gli Internazionali: “Uno spot per Roma 2024” (Stoppini). “Giorgi? Un caso da telefono azzurro” (Viggiani). “Il caso Giorgi è da telefono azzurro” (De Ponti). Roma parte con il caso Giorgi (Giorni)

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Ecco gli Internazionali: “Uno spot per Roma 2024” (Davide Stoppini, Gazzetta dello Sport)

Settantatré, in matematica, è un numero primo. Numero che impressiona, seduce, spaventa, ossessiona. Numero che luccica, eccome se luccica, applicato a questi hashtag qui: tennis, Foro Italico, Internazionali d’Italia, location, incassi, Roma2024, campioni. Mancano 19 giorni al via della 73a edizione degli Internazionali. Ma non date retta. Ieri era il giorno, il resto è solo attesa. «Ci saranno tutti i migliori», dice Angelo Binaghi, presidente Fit, mentre presenta l’evento. Nessuno escluso, Roger Federer è un nome messo in bella evidenza pure nel comunicato. Giovanni Malagò, numero uno del Coni, se la ride: «Il successo di questo torneo ce lo vendiamo facilmente in ottica Roma2024. È un fiore all’occhiello dello sport italiano. Un campo da tennis puoi metterlo dovunque, nel deserto o tra i grattacieli. Ma la location del Foro Italico è unica al mondo, l’atmosfera che si respira qui non ha eguali».

E allora riecco il Centrale, il Pietrangeli e le sue statue: per l’Olimpiade, si spera, saranno prestati a pallanuoto e tuffi. Oggi sono il cuore di un torneo che vedrà Novak Djokovic a caccia del quinto successo e Serena Williams attesa al riscatto dopo l’abbandono (con polemiche) dello scorso anno. Si parte il 2 maggio con la fase finali delle pre qualificazioni, poi da sabato 7 e domenica 8 via ai primi turni (maschili), finali il 15 maggio. Il tutto in diretta tv: a dividersi la torta Sky (da lunedì 9 con gli uomini), Super-Tennis (comprese le pre-quali) e la Rai (in diretta almeno una semifinale e la finale uomini). Il sorteggio dei tabelloni ci sarà venerdì 6 maggio. Binaghi si lancia quasi annunciandolo «dentro il Colosseo», Malagò frena: «Non proprio dentro, sarà una location con vista sul Colosseo». Gli italiani in gara? Fognini, Vinci, Errani, e Giorgi sono nel tabellone principale. «E le wild card, oltre che ai finalisti delle pre-qualificazioni, andranno a Lorenzi, Bolelli, Knapp e alla nostra eterna Schiavone», svela Binaghi, per quello che molti definiscono il quinto Slam del circuito. Torneo che piace pure ai giocatori del passato. Al Foro Italico si affaccerà anche John McEnroe, il 10 maggio protagonista della «We are tennis fan academy» della Bnl. E Stan Smith in persona sarà premiato con la Racchetta d’Oro.

D’oro sono pure i numeri di un successo annunciato. «Questo è il torneo con il maggior numero di partecipanti al mondo, 8.198 — spiega Binaghi — neppure uno Slam fa queste cifre. E nel 2017 saranno ancora di più, perché porteremo le pre-quali in tutte le province d’Italia». Protagonisti o spettatori, il sogno resta alla portata di tutti. «Biglietti troppo cari? La domanda è alta, al contrario dell’offerta per un centrale che ospita meno gente rispetto ai tornei più importanti — ancora il presidente Fit —. Ma questa manifestazione incasserà circa 11,5 milioni di euro, 8% rispetto al 2015, producendo un fatturato da 4 milioni e un utile da un milione al giorno. Per intendersi: Lazio e Fiorentina, nel calcio, non incassano in una stagione di partite in casa quanto noi raccogliamo in un torneo. L’indotto per la città di Roma è calcolato sui 100 milioni di euro. Ed entro un mese speriamo di poter annunciare un grande evento anche per Milano».

«E’ un caso da telefono azzurro». La replica: «Ma è bene che mia figlia stia lontano da certi dinosauri». Camila Giorgi è il fantasma che aleggia alla presentazione degli Internazionali d’Italia: non si vede, non c’è neppure nei comunicati stampa. La rottura per la rinuncia alla Fed Cup è uno strappo che oggi diventa difficile anche solo immaginare si possa ricucire. Binaghi è stato durissimo: «Va chiesto a suo padre se ci sono i margini per rivederla in azzurro. È stato lui a prendere questa decisione, pace all’anima sua. In Fed Cup giocheremo con Sara Errani e Roberta Vinci, che hanno un palmares ben differente». E ancora, contro Sergio Giorgi: «Un personaggio così è un handicap per l’atleta. Gli abbiamo prestato 300 mila euro, le abbiamo dato tutto, rispettando gli accordi». L’Olimpiade ? Un miraggio, allora: «Ci va chi è in good standing con la federazione, lei non lo è. Proprio ieri (lunedì, ndr), abbiamo inviato una lettera in cui chiediamo di ridarci indietro 160 mila euro. Non accadrà». Sergio Giorgi replica: «Avrei tanto da dire, ma gli avvocati mi dicono di star zitto. Questa faccenda ha svelato la vera faccia di tanta gente, per Camila è un bene che stia lontano da certi dinosauri (…)

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“Giorgi? Un caso da telefono azzurro” (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

Magari Angelo Binaghi, presidente della Fit, ne avrebbe fatto anche a meno, considerato che ieri mattina ci si è trovati tutti al Foro Italico, nella Sala delle Armi, per la tradizionale messa cantata di lancio degli Internazionali BNL d’Italia. Un evento che peraltro vola altissimo da solo, forte dei suoi grandi e consolidati numeri, tant’è che quasi non sono stati neppure nominati quelli che saranno i giocatori più attesi, tra uomini e donne, del Masters 1000 romano. E invece nei giorni scorsi, dopo l’annuncio della rottura dei rapporti tra la Federtennis e Camila Giorgi, da Katowice c’era stata la pronta replica del Giorgi padre e coach, Sergio, a commento di quella che sembrava una situazione in verità molto chiara e non certo favorevole alla famiglia italo-argentina Ovvero, ricapitolando: niente trasferta di Fed Cup in Spagna per Camila, che invece in questo week-end disputerà le qualificazioni del torneo di Stoccarda, con apparente violazione degli accordi esistenti con la Fit, per i quali c’era l’impegno a ogni attività azzurra, compresa quindi la Fed Cup, a fronte di prestiti d’onore e quant’altro.

Una vicenda che ha portato al deferimento della giocatrice alla Procura Federale. Sollecitato sulla questione, come sua abitudine Binaghi ha usato parole taglienti. «Quello della Giorgi è un caso da Telefono Azzurro, più che un caso tecnico-sportivo… Le nostre regole sono ben precise, se c’è margine di recuperare la situazione non dovete chiederlo a me e nemmeno a Camila, ma a suo padre. L’Olimpiade? II regolamento Itf parla di “buoni rapporti” tra giocatori e federazione, come condizione imprescindibile per la loro partecipazione ai Giochi, e al momento la situazione è ben diversa, direi… Abbiamo mandato una lettera in cui richiamiamo la giocatrice agli impegni presi con i vari contratti e chiediamo la restituzione di 160.000 euro. Non crediamo che ci verrar o resi, a quel punto si procederà diversamente… D’altronde, è stato il signor Giorgi a presentarsi subito in stato di bisogno, quando decise di tornare stabilmente in Italia (…)

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“Il caso Giorgi è da telefono azzurro” (Diego De Ponti, Tuttosport)

Internazionali, una festa con vista su Roma 2024. Dal 2 al 15 maggio l’evento sportivo, e mondano, più atteso infiammerà la Capitale. Attesi tutti i più grandi tennisti del mondo a partire dagli idoli Novak Djokovic e Roger Federer.«I numeri del torneo sono strabilianti Inoltre tutto ciò aiuta la candidatura di Roma 2024, perché questo prodotto, noi ce lo vendiamo e lo raccontiamo in giro per il mondo» dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Ma a tenere banco è il caso Giorgi. 11 presidente della Fit, Angelo Binaghi, è pronto a togliersi un bel po’ di sassolini dalle scarpe: «11 caso di Camila Giorgi è più da telefono azzurro che tecnico-sportivo. Se ci sono i margini per rivederla in Fed Cup? Noi abbiamo regole abbastanza precise, questa domanda credo vada fatta nemmeno a lei ma a suo padre».

E’ il padre Sergio il punto di corto circuito di tutta la vicenda: «Fin dal primo momento – ha spiegato Binaghi – da quando lei era giovane e il padre è venuto da me per chiedermi 300mila euro di prestito, abbiamo càpito che tipo di persona avessimo di fonte, quindi avevamo messo tutto nel conto». Abbiamo fatto tutto il possibile – si dice convinto il numero uno della Federtennis – le abbiamo dato una casa come Tirrena dove allenarsi e tutti i soldi che chiedeva perché era in condizioni economicamente disagiate. Ora il padre ha preso questa decisione: pace all’anima sua, Sergio Giorgi può dire quel che vuole. Credo che la Fit, anche per quello che hanno fatto le ragazze, abbia raggiunto una dignità e un livello tale da non essere messa a confronto con il padre della Giorgi. I Giochi di Rio? Per normativa Itf ai Giochi vanno i giocatori che sono in “good standing” (buoni rapporti, ndr) con la nostra Federazione. Abbiamo mandato ieri una lettera alla Giorgi nella quale richiamiamo gli impegni presi in ben 4-5 contratti e dove gli chiediamo di renderci 160 mila euro circa Non ce renderà di sicuro e a quel punto è difficile stare in “good standing” con chi ti ha chiesto aiuto perché era in condizioni critiche e non appena vince due incontri si dimentica di te (…)

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Roma parte con il caso Giorgi (Alberto Giorni – Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione)

«Un caso da telefono azzurro». Non ha utilizzato giri di parole il presidente della FIT, Angelo Binaghi, per commentare la vicenda di Camila Giorgi che ha rifiutato la convocazione in Fed Cup violando un preciso vincolo contrattuale con la Federtennis. L’occasione, ieri mattina a Roma, è stata la presentazione dell’edizione n.73 degli Internazionali d’Italia, che si terranno dal 2 al 15 maggio. Dopo aver illustrato la crescita del torneo e la suggestiva cornice per il sorteggio dei tabelloni, il Colosseo, Binaghi ha criticato duramente il comportamento della Giorgi, che aveva ricevuto parecchi benefici economici dalla Federazione.

Il dito è puntato su Sergio, vulcanico papà-coach di Camila: «Il padre della Giorgi ci chiese 300mila euro di prestito – attacca Binaghi –, sapevamo già allora con che tipo di persona avevamo a che fare. A Camila abbiamo dato tutte le cure e l’assistenza economica di cui aveva bisogno. Ora il padre ha preso questa decisione, pace all’anima sua. E’ un handicap per lei; al mondo ci sono migliaia di persone che potrebbero aiutarla meglio del padre».

E’ da escludere la presenza della Giorgi alle Olimpiadi di Rio: «Saranno convocati solo quelli che hanno un buon rapporto con noi. Abbiamo chiesto alla Giorgi di restituirci 160mila euro, ma non credo lo farà. Peccato, dopo aver vinto due partite si è dimenticata di chi l’ha aiutata nei momenti di difficoltà». Dispiaciuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «In tutti gli sport alcuni atleti hanno avuto problemi con le rispettive Nazionali; di solito ci si parla per arrivare a una soluzione, qui non è accaduto». Tornando agli Internazionali, le wild card sono state assegnate a Knapp, Schiavone, Bolelli e Lorenzi.

E proprio Paolo Lorenzi è stato protagonista ieri al «Masters 1000» di Montecarlo, vincendo a sorpresa il derby con Fabio Fognini con un punteggio da montagne russe: 2-6, 6-0, 6-1. Al rientro dopo due mesi di stop per l’infortunio agli addominali, e osservato in tribuna da Flavia Pennetta, Fognini era partito bene, ma poi improvvisamente si è spenta la luce. Il ligure è crollato di schianto subendo una severa lezione, condita da 40 errori gratuiti e dai fischi di una parte del pubblico. Lorenzi oggi sfiderà al secondo turno il francese Gael Monfils, testa di serie n.13 (…)

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