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Fed Cup

Fed Cup: Italia e Russia salutano il WG, arriva Azarenka

Dopo 18 anni le due squadre che hanno dominato la manifestazione dal 2000 in poi retrocedono mestamente. Vika Azarenka trascina le sue compagne nel World Group, Polonia e Serbia finiscono addirittura in C. A novembre forse una delle finali migliori che ci potevamo attendere. Usa e Spagna le nazionali dall'avvenire più promettente?

Last updated: 13/11/2016 13:41
By Stefano Tarantino Published 17/04/2016
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6 Min Read

Alla fine abbiamo pagato dazio. Dopo ben 18 anni il tennis femminile italiano che tante soddisfazioni ci ha regalato nel circuito ma anche nella Fed Cup (4 vittorie dal 2006 condite anche da una finale persa nel 2007) retrocede mestamente nella serie B della gloriosa manifestazione. Nulla di grave sia ben chiaro, visto che ad esempio anche la Russia (sconfitta in casa dalla Bielorussia) ci farà compagnia l’anno prossimo nel World Group II, ma il problema è che aldilà di una risalita che potrebbe anche essere veloce (avversaria l’anno prossimo nel 1° turno dovrebbe essere una tra Belgio, Slovacchia, Ucraina e Taipei, insomma nulla di particolarmente insormontabile e quindi accesso ai play-off non impossibile) ciò che preoccupa è il futuro dell’Italdonne. Perché se è vero che la Vinci è agli sgoccioli, la Schiavone ancor di più (commovente e esemplare il primo set giocato con la Muguruza a Lleida), la Errani non è più una ragazzina, la Knapp è la più giovane ma è appena rientrata dall’ennesimo guaio fisico e con la Giorgi sembra improbabile una riappacificazione da parte della nostra federazione, dietro non si intravede davvero nulla. Al contrario ad esempio della Russia di cui abbiamo parlato prima, che dietro le varie Sharapova, Kuznetsova e Pavlyuchenkova intravede qualcosa con Kasatkina e Gasparyan. Bisognerà insomma darsi una mossa perché altrimenti saranno guai.
Sulla sfida di Lleida poco da dire, le spagnole ci erano nettamente superiori e sul campo lo hanno dimostrato. Certo l’infortunio della Errani ci ha tolto qualcosa, ma quanto sarebbe cambiato l’andamento del match?

Il week-end di Fed Cup ci ha regalato due semifinali molto emozionanti. L’hanno spuntata alla fine la R.Ceca (vittoriosa 3-2 in Svizzera) e la Francia (vittoriosa sempre per 3-2 ed in rimonta contro l’Olanda). Le ceche ormai non fanno più notizia. Manca la Kvitova, c’è la Safarova. Mancano tutte e due, ecco allora che subentra la Pliskova accompagnata da una buona Strycova e dalla doppista affidabile Hradecka e così via. La quinta finale in sei anni non è un caso, il movimento è vivo ed i risultati lo dimostrano.
Parte da lontano anche la finale conquistata dalla Francia. Amelie Mauresmo ha creato un buon gruppo, con Caroline Garcia e Kristina Mladenovic affidabili combattenti, la Cornet alle loro spalle pronta per dare l’anima, la Parmentier valida alternativa nel doppio. Già l’anno scorso con la vittoria a Genova in rimonta sull’Italia si erano visti i primi segnali di una rinascita, la finale conquistata dopo 11 anni in Fed ne è la conferma. Il fattore campo sarà importante a novembre, Amelie lo aveva detto:”Questa squadra può vincere la Fed”, per il momento è arrivata in finale.
Svizzera e Olanda non hanno comunque demeritato. Le elvetiche facevano a meno della Bencic ma hanno sfoderato una Golubic incredibile che per poco non metteva ko le campionesse in carica. Ha deluso la Bacsinszky, giocatrice psicologicamente alquanto labile, ma il team svizzero è in prospettiva una squadra di tutto rispetto.
Non da meno le “tulipane”. La Bertens è un vero è proprio “animale” da Fed, le 15 vittorie su 16 singolari la dice lunga. Il team anche in questo caso è unito anche se a livello qualitativo il valore non è alto. Vedremo quanto Paul Haarhuis sarà capace di tenere a questi livelli la sua squadra.

Il nuovo che arriva è rappresentato invece dalla Spagna che ci ha eliminato e perché no anche dalla Bielorussia. Se Conchita Martinez può schierare Suarez Navarro e Muguruza le iberiche possono far paura a tutti. La Bielorussia ha solo Vika Azarenka, ma se decide di giocare tutti i match la sua squadra può rappresentare una vera e propria mina vagante.
Sempre solida la Germania, un team completo a dir poco visto le giocatrici che può schierare. La trasferta rumena non era agevole ma è stata superata a pieni voti.
Si rivedono anche gli Stati Uniti. Mary Joe Fernandez ha fatto un gran lavoro. Alle spalle delle Williams, a dire il vero raramente presenti, si va formando una squadra completa e di buon livello su tutte le superfici. Keys, Vandeweghe, Mattek-Sands, McHale, senza dimenticare la non convocata Stephens, oppure la Gibbs e via dicendo sono un buon gruppo e rappresentano un ostacolo non da poco nel prossimo futuro.

Negli altri match da rimarcare l’incredibile discesa in serie C della Polonia (orfana delle sorelle Radwanska e incredibilmente battuta da Taipei a domicilio) e della Serbia (sconfitta in casa dal Belgio senza Jankovic e Ivanovic, con quest’ultima che ha dato il suo addio alla nazionale). E’ vero che in generale molte tenniste danno poca importanza alla manifestazione, ma certo scivolare così in basso non fa proprio piacere.


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