Nei dintorni di Djokovic: Noa Krznaric, arriva dalla Croazia la nuova Monica Seles?

Nei dintorni di Djokovic

Nei dintorni di Djokovic: Noa Krznaric, arriva dalla Croazia la nuova Monica Seles?

Vincitrice lo scorso anno dell’Eddie Herr e finalista allo Junior Orange Bowl under 12, campionessa croata under 12, 14 e 16, Noa Krznaric ha appena conquistato il suo primo torneo internazionale under 14. Per il suo gioco aggressivo, la giovanissima zagabrese ricorda a molti la fuoriclasse di Novi Sad, Monica Seles. Che dalla penisola balcanica stia per arrivare un’altra campionessa?

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Il nome di Monica Seles evoca ricordi particolari in molti appassionati di tennis che hanno seguito la carriera della fuoriclasse jugoslava, oggi naturalizzata americana. La sua folgorante ascesa al vertice del tennis mondiale, lo stop di due anni a causa dal trauma psicologico provocato dall’aggressione subita da Gunther Parche, il ritorno ad alti livelli ma non a quelli altissimi di prima.
Forse perché in molti hanno la sensazione che la storia del tennis mondiale femminile oggi sarebbe scritta diversamente senza quel folle gesto.
Evoca ricordi particolari soprattutto nei paesi dell’ex Jugoslavia, e forse non solo per l’orgoglio che un simile talento sia nato da quelle parti. Forse anche perché il periodo dei grandi successi della teenager di Novi Sad, trasferitasi giovanissima alla corte di Bollettieri in Florida, iniziò proprio quando il paese cominciò a sgretolarsi e terminò mentre la penisola balcanica era sconvolta dai conflitti bellici tra le sue genti. Quasi a rappresentare, simbolicamente, un qualcosa che c’era e non ci sarebbe più stato.

Ed è forse per questo che in tutti i paesi nati dallo scioglimento della Jugoslavia ogni qualvolta una giovane tennista si fa notare in maniera particolare spunta immediato il paragone con “Little Mo”.
È quello che sta accadendo oggi alla giovanissima Noa Krznaric.

Lo scorso dicembre la dodicenne tennista croata è balzata agli onori della cronaca nel suo paese per i risultati ottenuti a livello under 12 nei due famosi tornei internazionali juniores che si disputano a fine anno in America. Prima ha vinto l’Eddie Herr International, senza perdere un set, e poi è arrivata in finale allo Junior Orange Bowl, anche qui senza perdere nemmeno un parziale lungo il percorso, dove ha dovuto arrendersi all’ucraina Daria Lopateska.
“Ha perso anche se ha giocato meglio dell’ucraina, che si è solo difesa alzando la palla. Non cercava di fare il punto ma aspettava solo l’errore di Noa. Così Noa, con la sua aggressività e la sua frenesia nel cercare sempre il vincente, di fatto si è battuta da sola. Non è stata abbastanza paziente” ha detto il padre Vlado, ex campione jugoslavo di sollevamento pesi, dopo la sconfitta in finale della figlia.
Ma il top spin già pesantissimo dei suoi fondamentali da fondo, con cui cerca costantemente di aggredire l’avversaria e comandare il gioco, ha impressionato non poco gli addetti ai lavori presenti in Florida.

Nata nel 2003, mancina (come la Seles), Noa da quest’anno è passata tra le under 14 e dopo un fisiologico periodo di adattamento la scorsa settimana ha conquistato il suo primo torneo internazionale under 14 a Trnava, in Slovacchia. Dove ha rischiato grosso negli ottavi di finale contro la giocatrice di casa Stankovska, vincendo 3-6 7-6 (13-11 il punteggio del tie-break) 6-2, ma in tutte le altre partite ha avuto la meglio in due set.
Certamente è presto per pronosticarle un futuro da grande campionessa, ma di sicuro la Krznaric non è una junior qualunque, considerato anche il fatto che lo scorso anno ha vinto campionati croati under 12, under 14 e under 16 e nel gennaio di quest’anno è arrivata nei quarti di finale dei campionati nazionali indoor under 18.

Noa ha iniziato a giocare all’età di 6 anni nel suo attuale club, il TK Ponikve di Zagabria, e dopo 6 mesi di corsi di gruppo è passata agli allenamenti individuali (attualmente due sessioni giornaliere, entrambe di circa due ore) con quello che ancora oggi è il suo allenatore, Dinko Potelek.
“La piccola Noa si allena due volte al giorno e ci stupisce con il suo gioco. Riesce già a battere anche dei forti tennisti uomini. Brava Noa, bravo suo padre Vlado, e bravo il suo allenatore Dinko” ha dichiarato un socio del TK Ponikve, intervistato da un quotidiano croato dopo la vittoria di Noa all’Eddie Herr International.
E ad affiancare il suo “storico” allenatore, per supportare al meglio la crescita della Krznaric, lo scorso anno è stato chiamato un coach noto nell’ambiente del tennis mondiale: Dejan Petrovic.
Il 37enne serbo, nato in Australia (fu n. 1 australiano juniores prima di tornare in Serbia e prendere la cittadinanza serba), vanta tra i suoi allievi uno junior di tutto rispetto: l’attuale n. 1 del mondo Novak Djokovic. L’ex n. 157 ATP iniziò a lavorare con il fuoriclasse di Belgrado quando questi aveva 16 anni: fu il primo coach a seguire Nole nel Tour e in un anno da n. 300 e passa lo portò tra i top 100. In seguito ha lavorato anche con atleti professionisti, l’ultimo dei quali Ana Ivanovic, che ha allenato dal luglio 2014 al giugno scorso.
Quello di Petrovic – che dirige anche la sua accademia di tennis a Kragujevac, in Serbia – è un nome che sembra dunque essere una garanzia per la crescita del giovanissimo talento di Zagabria, che peraltro lo scorso anno si è anche allenata per alcune settimane all’accademia di Patrick Mouratoglou a Nizza.

Insomma, pare proprio che questa volta il paragone con Monica Seles – che proprio con una vittoria a dodici anni in Florida, allo Junior Orange Bowl, si fece notare a livello mondiale – non sia del tutto azzardato.
“Se il Signore la fa stare in salute sarà una Top 10” sono le parole con cui il socio del TK Ponikve aveva concluso la sua dichiarazione al giornalista croato. Quasi a voler dire, inconsciamente, che i paragoni con la Seles è meglio farli fino ad un certo punto.
O, forse, che è meglio non farli del tutto.
E permettere a Noa Krznaric di diventare semplicemente Noa Krznaric.

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