ATP Roma interviste, Djokovic: "Le condizioni erano difficile, ma sono contento di come ho giocato"

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ATP Roma interviste, Djokovic: “Le condizioni erano difficile, ma sono contento di come ho giocato”

ATP Roma interviste, primo turno: Novak Djokovic batte Stephane Robert 7-5 7-5. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Ho due domande. La prima è se puoi spiegarci le difficoltà del match di oggi. E la seconda è sulla possibilità di giocare contro Nadal nei quarti di finale, se qui a Roma o anche a Pargi, avresti preferito incontrarlo magari in finale?
NOVAK DJOKOVIC: Be’, oggi è stato un match molto difficile, per diverse ragioni. Le condizioni erano davvero ostili. E i colpi del mio avversario erano imprevedibili. Ovviamente lui non aveva niente da perdere, così è riuscito a giocare dei colpi fantastici, e con questo vento non si riesce a prendere troppo ritmo.

Quindi non era facile trovare la mia “strada” nel match, ma penso di aver fatto bene a livello mentale e di aver combattuto alla grande nel secondo set.
Rispetto al potenziale quarto di finale con Nadal, dobbiamo prima raggiungerlo tutti e due. Quindi non penso sia necessario parlarne adesso. Quando e se ci arriveremo, allora potremo parlarne. E lo stesso per Parigi.

Cosa puoi dirci del gioco di Stephane Robert, che è, come hai detto, imprevedibile?
NOVAK DJOKOVIC: Per descriverlo in una sola parola, imprevedibile. Il suo movimento del servizio è molto inusuale ma lui riesce a servire ad oltre 200. Quindi è molto veloce, non hai tanto tempo per leggerlo. Non avevo mai giocato contro di lui, così è stato molto difficile per me prendere il ritmo.

Lo sapete meglio di me, è un giocatore di esperienza. È nel circuito da tanti anni, e oggi te ne potevi accorgere. In più, ha giocato alcuni colpi veramente incredibili. E perché no? Lui probabilmente non aveva nulla da perdere e probabilmente ha pensato, okay, l’unico modo per attaccare è farlo alla prima palla possibile, e lo ha fatto.
Per questo sono molto felice, ho chiuso in due set e sono contento di questo.

Sei arrivato a Roma subito dopo aver giocato a Madrid. È stato più difficile di quanto ti aspettassi mentalmente o fisicamente adattarsi così velocemente?
NOVAK DJOKOVIC: Be’, chiaramente avrei preferito avere due giorni in più di riposo. Rispetto a Madrid, Roma è sul livello del mare quindi l’umidità e le condizioni di gioco sono divere. Anche il vento non ha aiutato però è chiaro mi sia dovuto adattare in fretta.

Quindi ho provato a dare il meglio, soprattutto in allenamento. Mi sono riscaldato sul centrale questa mattina, ed è andato tutto bene. Ho avuto buone sensazioni e questo mi ha aiutato tanto

I’d like to ask you some questions about sponsors. Mi piacerebbe farti alcune domane sugli sponsor. Normalmente era molto facile trovare uno sponsor per i giocatori italiani, perché prima c’erano molte aziende italiane. Adesso alcune nazione, soprattutto dell’est europeo, hanno qualche problema, soprattutto quando voi siete troppo giovani per trovare uno sponsor. Com’è stato per te? E quali sono le tue sensazioni adesso che sei sponsorizzato dalla Peugeot? Voglio dire, la Peugeot sta in qualche modo invadendo il mondo del tenni, l’ATP, qui a Roma i trasporti, mentre prima era soltanto al Roland Garros o in Francia.
NOVAK DJOKOVIC: Be’, la cosa buona è che ho sempre un’auto a disposizione. (sorride). E questo aiuta.

Per il resto, una cosa è sicura, oggi ho chance migliori di avere un buono sponsor rispetto a quando avevo 17 anni, ma certamente è un sfida, penso, per qualsiasi atleta professionista, trovare uno sponsor che sia allineato con il proprio carattere e i propri ideali.
Quindi provo ad identificarmi e connettermi con lo sponsor, cercando quelli che possano in qualche modo pensarla come me per quanto riguarda i valori della vita, e gli obbiettivi da raggiungere. Non mi piace – non ho mai supportato e mai supporterò una compagnia nella quale non credo o di cui non uso il prodotto.

Da molto tempo nella mia vita ho la fortuna di essere circondato da alcuni sponsor chiave. E a me piacciono le relazioni a lungo termine, quindi spero che gli sponsor che sono come adesso possano stare con me anche nel futuro. Non mi piace cambiare perché capisco che le relazioni lunghe possono in qualche modo darti qualcosa in termini di risultati e che possano farti diventare motivo un’ispirazione per i bambini, la gente che mi segue.

Per questo UNIQLO, Peugeot, Seiko, tutti loro hanno dei programmi CSR molto forti, che sono molto importanti per me. E i sono fiero che uno dei miei sponsor sia uno degli sponsor ufficiali dell’ATP.

Durante la sua conferenza stampa, Federer ha detto che quest’anno non sarà il suo anno a Roma, magari l’anno prossimo. Pensi che sia solo tattica o lui ci crede davvero?
NOVAK DJOKOVIC: Non lo so. Lui è ancora nel torneo, quindi ci sono delle possibilità che possa vincere. Non so quindi perché l’abbia detto ma avrà sicuramente le sue ragioni.


Penso stesse parlando del suo problema alla schiena, che è un problema che ha avuto anche Andre Agassi al termine della sua carriera. Hai mai avuto problemi di questo tipo? E come cerchi di tenere in salute la tua schiena?
NOVAK DJOKOVIC: Certo che li ho avuto. Voglio dire, tutti li abbiamo penso. La spina dorsale è una parte fondamentale del nostro corpo ma anche molto delicata. È vulnerabile, soprattutto se giochi tante partite, tanti allenamenti, e devi anche adattarti alle diverse condizioni. È tutto molto pensate per la schiena, che spesso ne risente.

È per questo che abbiamo tanta gente che si prende cura del nostro corpo: medici, fisioterapisti, tutte persone esperte e che sanno come prendersi cura di noi, del nostro corpo. Credo siano ormai delle figure che tutti gli atleti professionisti hanno, non soltanto i tennisti.

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