La moltiplicazione dei pani e dei pesci in tribuna stampa. Ecco un miracolo che si ripete a Roma e che... non vi riguarda

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La moltiplicazione dei pani e dei pesci in tribuna stampa. Ecco un miracolo che si ripete a Roma e che… non vi riguarda

Questa riedizione delle nozze di Cana riguarda in realtà solo i giornalisti accreditati a Roma. Ne scriviamo sognando un progresso organizzativo che non ci sarà a breve. Quindi chi giornalista non è, ma legge per pura curiosità, eviti cortesemente di dirci che non gli interessa. Lo davamo per scontato

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ROMA ATP MASTERS 1000 – In tribuna stampa i posti non sono quanti i giornalisti accreditati, ma molti meno. Una sessantina contro centocinquanta? Circa. Che qualcuno resti in piedi è quindi quasi inevitabile. Ma come si moltiplichino i giornalisti da tribuna…rispetto a quelli da desk che lavorano sul serio, tipo pani e pesci di evangelica memoria, ha davvero del miracoloso. E si ripete pure.

Vige il principio di chi primo arriva trova posto e chi tardi arriva male alloggia. In fondo è giusto così. Solo che proprio non ci si spiega come mai in sala stampa, con la testa ficcata nei computer, si vedano seduti ed intenti a lavorare un numero assai inferiore di giornalisti (che magari proprio perché lavorano non ce la fanno ad arrivare a prendersi con largo anticipo il posto prima del match…o addirittura che arrivano a match iniziato) e invece in tribuna stampa siedano illustri “disoccupati” che non scrivono e non hanno mai scritto una riga. Ma che spuntano misteriosamente da…non si sa dove e non si sa per fare cosa, non appena un match – vedi il Djokovic-Nadal di ieri – si preannuncia davvero interessante.

Poiché chi scrive è uno di quelli che spesso arriva tardi, vi prego (almeno questa volta) di non essere maligni e di pensare che questa “spigolatura” sia scritta da un… Cicero pro domo sua.

E’ evidente che salvo alcune eccezioni per testate super-importanti (non l’Urlo di Gallarate e lo Strillo di Canicattì) non si può lasciare posti vuoti mentre tanti giornalisti sono costretti a restare in piedi. Quindi, in linea di massima, peggio per chi arriva molto tardi. Peggio per me che non scrivo per una testata importante, ma per Ubitennis.

Vorrei però segnalare che cosa succede a Wimbledon e all’Australian Open, giusto per fare un esempio che dimostra come alcune contromisure per limitare l’assalto delle cavallette, in realtà si possano prendere.

Wimbledon (ma anche Parigi) accredita alcuni giornalisti di…dubbia reale e concreta presenza sui media, per alcuni giorni e non per tutto il periodo del torneo. Chiaramente questa selezione comporta per chi deve fare molto più lavoro, qualche problema e litigio in più (e anche qualche temibile discrezionalità in più).

In Australia come a Wimbledon ad alcuni giornalisti e ad alcune testate il posto è garantito (salvo il giorno delle finali a Wimbledon, quando chi non è seduto dall’inizio al suo posto può benissimo perderlo), ma per altri giornalisti di testate meno importanti si aspetta di vedere dopo i primissimi games quanti posti siano rimasti liberi per poterli nuovamente assegnare a chi si era messo in coda firmando un apposito foglio.

Sia a Wimbledon sia in Australia, ma anche negli USA, qualche emissario del capo ufficio stampa monitora continuamente e segnala la situazione dei posti occupati e liberi in tribuna stampa. Per riempirli con i questuanti.

Ieri in tribuna stampa erano seduti, fra diversi altri di dubbio impegno, alcuni dirigenti dell’ordine dei giornalisti serbi, cui non ci si era sentiti di negare l’accredito (come fare senza apparire discriminatori?) e che facevano un tifo infernale per il loro Nole. Capacissimi di essere arrivati a Roma solo per seguire Nole dai quarti in poi. Ma ufficialmente giornalisti.

C’era anche qualche intruso, coniuge o accompagnatore di giornalista, infilatosi all’inizio approfittando della confusione. Noto e meno noto. Difatti qualche “abusivo” meno noto è stato individuato e fatto sloggiare. Ma se conosceste come è stata fatta male quella angusta tribuna, cui si accede da un solo lato per cui se il posto libero è 20 posti più in là devi far alzare 20 persone (all’entrata come all’uscita…i sofferenti di prostata e chi non pensa a fare pipì prima di sedersi per un match di 2 ore viene coperto “metaforicamente” di insulti se si permette di andare avanti e indietro), capireste che l’operazione di “repulisti” non è stata indolore, ma presenta le sue controindicazioni e i suoi disagi.

Vabbè, per la stragrande maggioranza dei lettori di Ubitennis questo problemino è proprio di zero interesse, però certi aspetti organizzativi contribuiscono la loro parte a disegnare l’immagine di un torneo.

So di aver dato un grosso dispiacere con questo articolo al capufficio stampa, perché mi rendo conto che tentare di rimediare a questo stato di cose, al ripetersi di queste nozze di Cana, significherebbe – ove mai lo si prendesse in considerazione – aggravare terribilmente il lavoro di selezione…ma, a mia discolpa, l’idea di scriverne mi è venuta dopo che un collega di una testata importante (il cui nome non rivelerò nemmeno sotto tortura) mi ha mandato un sms di questo tenore: “Se farai un pezzo sui giornalisti che da 50 in sala stampa diventano 500 in tribuna stampa ti prometto 5.000 clic”.

Ditemi voi come facevo a resistere davanti ad una tale proposta indecente. Sto studiando adesso soltanto come fare per verificare che il simpatico e spiritoso collega mantenga la promessa. 5.000 clic, amici, non si buttano via.

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