ATP Nizza: Simon-Zverev, che partita! Dominic Thiem trita Andreas Seppi

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ATP Nizza: Simon-Zverev, che partita! Dominic Thiem trita Andreas Seppi

Alexander Zverev e Gilles Simon danno vita a un confronto emozionante, mentre c’è poco da fare per Andreas Seppi contro un Dominic Thiem davvero carico. Joao Sousa e Adrian Mannarino gli altri semifinalisti

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Dal nostro inviato a Nizza

Il sole picchia, a Nizza, e il vento dal mare soffia forte e pulisce il cielo, quando Kevin Anderson e Joao Sousa aprono la giornata dei quarti di finale. Per i primi undici giochi il loro incontro segue pigramente i servizi, finché Sousa non trova un paio di soluzioni profonde, vince due rari batti-e-ribatti e ottiene il break che gli consegna il parziale di vantaggio, grazie ad un passante basso che Anderson non riesce a sollevare oltre la rete. Nel secondo set si vede un po’ di gioco in più: il portoghese annulla quattro palle break nel terzo game, il sudafricano due in quello successivo, poi i turni di battuta filano lisci, finché non ci si trova di nuovo nella medesima situazione. Anderson serve per rimanere nel match, sale 40-0 e – forse pensando già al tie-break – abbassa la guardia. Sousa ripropone il mix vincente del primo set, lo costringe a scambiare e su un dritto fuori misura può infine esultare.

A Nizza adesso soffia un vento differente, che attira freddo e nuvoloni grigi, ed è il turno di Alexander Zverev e Gilles Simon. Il tedesco, campione del futuro, insegue la terza vittoria negli scontri diretti stagionali dopo quelle sul duro di Rotterdam e di Indian Wells, e parte bene. Simon è piuttosto impreciso, e nel perdere il primo turno di servizio mostra le stesse difficoltà già viste il giorno prima contro l’inesperto Fritz. Zverev non è poi così più anziano di Fritz, i due si passano solo sei mesi, però quei sei mesi sono un oceano: nonostante venga breakkato dopo tre set point consecutivi a favore – e nonostante riesca come sempre a fare della polemica, deleteria in primis per la sua stessa concentrazione, tanta da attirarsi una grandinata di fischi – Zverev opera subito il contro-break, andando a comandare nel punteggio “importante”. Si entra nel secondo set, dove Gillou riacquista lucidità e guadagna quel mezzo metro di campo di cui ha bisogno per sostenere ogni ritmo di palleggio. Così, eccetto occasionali e innocui brividi, la frazione va decisa con il tie-break. Uno, due, tre, quattro, un punto dopo l’altro, Sascha non si ferma. In tribuna, un signore commenta: “Cinque a zero, è finita”. La moglie gli risponde: “Non è finita finché non è finita”.

Brava, signora, perché Simon, colpendo con la tranquillità di chi forse già pensa alla doccia, rimonta, annulla due match point e vincendo uno scambio eterno – si parla di una trentina di colpi – ottiene l’incredibile pareggio. Terzo set, nuovo equilibrio, nessuno dei due sembra voler cedere né dal punto di vista fisico né da quello mentale, Zverev sembra aver imparato dai suoi errori e neppure la terra rossa che vola negli occhi, o una breve sospensione per pioggia, spostano una foglia. E c’è da aggiungere per fortuna, visto ciò che sta per succedere: il russo di Germania, mai lezioso a rete, mai a tentare un vincente non accuratamente costruito da fondo, all’improvviso perde la battuta sul 3-4 e manda il francese a servire per l’incontro. Quest’ultimo, tuttavia, si dimostra troppo frettoloso, prova un serve and volley inutile e Zverev contro-breakka a zero. Deve tenere il servizio, adesso, però, altrimenti è tutto inutile. E sembra non riuscirci, anzi con un doppio fallo concede a Simon due match point… e poi inventa un lob talmente folle che persino l’avversario, scavalcato, sogghigna. Tie-break, ancora. Subito cinque a zero, ancora. Ma Sascha ha imparato, e stavolta chiude i giochi per davvero. Dopo tre ore, dagli altoparlanti del campo centrale sgorga a tutto volume una canzone dei Coldplay di un paio di anni fa, che fa così: “In a sky full of stars, I think I saw you”. Alexander Zverev, Star of Tomorrow. Eccolo qua.

Piacerebbe concludere la cronaca con un’altra impresa, quella di Andreas Seppi su Dominic Thiem, ma se il detentore del titolo al momento è secondo (soltanto a Djokovic) nei match vinti in stagione, un motivo c’è. I colpi, a cui Thiem imprime una forza mostruosa figlia di rabbia e severo allenamento, a tratti spazzano quasi via Seppi dal campo. L’incontro finisce con un doppio 6-3 in poco più di un’ora di gioco. Non una prestazione negativa per Andreas, ma per battere l’austriaco su terra, al momento, serve molto di più.

Risultati:

[5] J. Sousa b. [3/WC] K. Anderson 7-5 7-5
[8] A. Zverev b. [2] G. Simon 6-3 6-7(6) 7-6(1)
[1] D. Thiem b. [7] A. Seppi 6-3 6-3
A. Mannarino b. G. Pella 5-7 7-6(4) 6-1

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