Riecco Federer il sempreverde: "Ho fatto bene a saltare Parigi" (Cocchi)

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Riecco Federer il sempreverde: “Ho fatto bene a saltare Parigi” (Cocchi)

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Riecco Federer il sempreverde: “Ho fatto bene a saltare Parigi” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

E’ il momento di tornare. Quale superficie migliore dell’erba, verde come la speranza che gli infortuni siano alle spalle, definitivamente. Roger Federer scenderà in campo oggi a Stoccarda contro il nuovo che avanza Taylor Fritz, 18enne americano già numero 65 al mondo. Per Roger un bel banco di prova, Taylor invece è l’ennesimo teenager che si trova ad affrontare l’idolo, colui per il quale ha deciso di prendere in mano la racchetta.

Fino a quest’anno Re Roger era stato sostanzialmente graziato da dai gravi infortuni durante la carriera. Nulla almeno che lo costringesse a finire sul tavolo operatorio. E invece, dopo gli Australian Open di febbraio, il menisco lo ha abbandonato mentre preparava il bagnetto alle gemelle. A inizio febbraio ha dovuto sottoporsi a un intervento in artroscopia per risistemare il ginocchio acciaccato e ha perso tutta la stagione del cemento americano, rientrando solo a Montecarlo. E’ durata poco anche la sua stagione sulla terra: a Madrid infatti ha dovuto rinunciare per un problema alla schiena e a Roma ha atteso fino all’ultimo istante prima di scendere in campo, uscendo al terzo turno.

Clamorosa, o quasi, la rinuncia al Roland Garros. Una scelta difficile per uno che di Slam ne ha conquistati 17, anche se ha Parigi ha trionfato una volta sola. Roger difende la sua scelta con forza e soprattutto difende se stesso dalle accuse, più o meno velate, di non aver voluto giocare lo Slam parigino a causa del meteo: «Mi è dispiaciuto sentire questa storia — ha detto Federer —. Il maltempo in se non c’entra, era una questione di salute, di forma fisica su cui io e soltanto io posso decidere». Continuare a giocare, e a vincere, è l’obiettivo di Federer, per cui preservare e prolungare la carriera è fondamentale. «La decisione che ho preso, anche se faticosa, è stata quella giusta, non sono uno che gioca per i record o per giocare un turno o due. Prendere rischi inutili non avrebbe avuto nessun senso». Evidentemente il rischio di peggiorare era sensibile se Federer ha scelto di saltare il primo torneo dello Slam dallo Us Open 1999, dopo 65 apparizioni consecutive: «Dopo tutti questi anni sulla scena non è poi cosi grave saltare un Major — ha detto ancora lo svizzero —. Quello che è importante è il resto della stagione, la salute, la vita».

A proposito di carriera, Re Roger si è complimentato con Novak Djokovic per il successo a Parigi: «E’ una cosa fantastica per lui e per il nostro sport, che ha bisogno di fuoriclasse come Nole. L’impresa che ha compiuto è straordinaria». Impresa sarebbe, per Roger, andare avanti nel torneo tedesco su erba: «Ora mi sento davvero bene — ha detto il numero 3 al mondo che inizia oggi il percorso di avvicinamento al «suo» Wimbledon—. Sarà una buona settimana se potrò scendere in campo e giocare una partita, un’ottima settimana invece se arriverò in semifinale. Se poi dovessi vincere, beh sarebbe una settimana da sogno».

Un sogno è quello che sta vivendo Taylor Fritz, che si è qualificato al secondo turno e si appresta ad affrontare il suo mito. Non avverte una pressione particolare, ma di certo mai quando era bambino avrebbe immaginato di trovarsi dall’altra parte della rete il Re Roger. In realtà, non è passato tanto tempo da quando era bambino, visto che da poco è diventato maggiorenne: «Lo seguo e lo ammiro da quando avevo 11 anni — racconta baby Taylor, che in doppio farà coppia con Martin Del Potro al rientro sull’erba dopo tre anni — e certo non avrei mai immaginato che un giorno l’avrei affrontato (…)

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