Il tennis in verde, non solo Federer e Djokovic

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Il tennis in verde, non solo Federer e Djokovic

La stagione sull’erba è cominciata con le solite sorprese, a dispetto di chi lamenta l’uniformità delle superficie. Eccovi una guida per orientarvi meglio: i 4 sono sempre FAB ma dietro di loro non è tutto scontato

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Forse dipende dal fatto che molti sono cresciuti ammirando le imprese prima di “Pistol” Pete Sampras, poi di Roger Federer, forse dipende dal fatto che Wimbledon negli anni ’90 aveva una copertura televisiva superiore agli altri slam, forse dipende dal fatto che ci hanno sempre detto che Wimbledon rappresenta il Tempio del tennis, forse dipende da altri fattori personali, ma è indubbio chela breve stagione sull’erba rappresenti uno dei momenti tennistici più belli dell’anno.

Dal 2015 la stagione è stata leggermente allungata. Wimbledon si gioca adesso tre settimane dopo la finale di Parigi (e non due), e in quella settimana guadagnata si è infilata Stoccarda che ne ha approfittato per cambiare superficie. Se includiamo anche la settimana dopo Wimbledon, quando si gioca il torneo di Newport, si raggiungono le sei settimane di tennis su erba, senza considerare i (rari) incontri di Davis che si disputano sul verde, solitamente in Australia o nel Regno Unito. Nonostante questo recente aumento, le sei settimane sono ancora molto lontane, ad esempio, dal numero di settimane dedicate alla terra rossa: nel 2016 sono quattro a Febbraio (prevalentemente in Sudamerica), nove tra inizio aprile e fine Roland Garros, due a Luglio dopo Wimbledon, più un torneo in Messico che si disputa ad Agosto in contemporanea ai giochi Olimpici, che quest’anno non assegnano punti e di conseguenza hanno visto numerose defezioni già annunciate.

Subito dopo la fine del Roland Garros quindi, iniziano due tornei 250 che si disputano rispettivamente a Stoccarda e ‘s-Hertogenbosch (Den Bosch, se preferite non vi si annodi la lingua). La settimana successiva prevede due tornei di maggior prestigio e montepremi, i due 500 di Halle e Queen’s, forse il secondo torneo su erba per importanza ed entry list. La settimana che precede le due all’All England Lawn Tennis Club ha in calendario il 250 di Nottingham, e infine, quella che segue Wimbledon, propone l’unico torneo su erba al di fuori del vecchio continente: l’Hall of Fame Tennis Championships che si disputa a Newport, nel Rhode Island a stelle e strisce. A questi sette tornei (uno Slam, due 500, quattro 250) possiamo aggiungere tre challenger: Manchester, Surbiton ed Ilkely. Il circuito ITF futures comprende alcuni su erba, ma limitiamoci al circuito ATP. Non è sempre stato così. In passato, l’erba non era ridotta a poche settimane a cavallo tra Giugno e Luglio.

Oggi Wimbledon è l’unico Slam su erba ed è sempre stato su erba, sin dal 1877, anno in cui si è disputato il primo torneo. Considerando le due interruzioni a causa delle Guerre Mondiali, l’edizione 2016 sarà la 130esima. Ma Wimbledon non è sempre stato l’unico slam vestito di verde: gli Australian Open hanno visto 75 edizioni in verde (1905-1987), gli US Open 94 edizioni (1881-1974). Il cambio di superficie è avvenuto nel 1988 per gli Australian Open, convertiti al Rebound Ace nel 1988, poi al Plexiclushion nell’anno del primo trionfo di Djokovic, il 2008. Gli US Open, dopo una breve parentesi su terra verde tra il 1975 ed il 1977, sono definitivamente passati al cemento nel 1978. Dunque, in Era Open, dal 1968 al 1974 vi sono state ben tre prove dello Slam su erba e soltanto dal 1988 si disputa una sola prova su erba. E gli altri tornei? Limitiamoci ai tornei oggi in calendario e vediamo chi, tra i giocatori in attività, ha ottenuto i risultati migliori.

Wimbledon (1877 – …)

Per trovare la prima vittoria di un tennista in attività dobbiamo naturalmente risalire al 2003, anno in cui Roger Federer, dopo la clamorosa uscita al primo turno dodici mesi prima contro l’ostico Ancic (che tre anni dopo fermò la corsa di un giovane rampante, indovinate chi?), vinse il torneo sconfiggendo in tre set Philippoussis. Dal 2003 in poi, soltanto giocatori oggi ancora in attività hanno vinto il torneo, ecco il bilancio:

Vittorie: Roger Federer (7), Novak Djokovic (3), Rafael Nadal (2), Andy Murray (1)
Finali: Roger Federer (10), Rafael Nadal (5), Novak Djokovic (4), Andy Murray (2), Tomas Berdych (1).

In questi tredici anni le finali a Wimbledon le hanno giocate i Fab 4; Berdych, che nel 2010 ne affrontò tre di Fab, sconfiggendo Federer nei QF, Djokovic in SF e perdendo da Nadal in finale; e i ritirati Andy Roddick (3) e Mark Philippoussis (1).

A Wimbledon si sono anche disputate le Olimpiadi di Londra 2012: finale per Roger Federer e titolo per Andy Murray. Completò il podio il bronzo di Juan Martin Del Potro, che a Stoccarda è tornato a giocare su erba dai tempi della semifinale di Wimbledon 2013, persa al quinto set contro la medaglia di legno delle Olimpiadi, Novak Djokovic.

Queen’s (1890 – …)

Tra i tornei ancora in vita, il Queen’s è il secondo per longevità, poiché la prima edizione si svolse nel 1890, solo 13 anni dopo la prima di Wimbledon.

Tra i giocatori iscritti alle liste ATP, abbiamo:

Vittorie: Andy Murray (4), Grigor Dimitrov (1), Marin Cilic (1), Rafael Nadal (1), Sam Querrey (1).
Finali: Andy Murray (4), Marin Cilic (2), Grigor Dimitrov (1), Rafael Nadal (1), Sam Querrey (1), Kevin Anderson (1), Feliciano Lopez (1), Jo-Wilfred Tsonga (1), Novak Djokovic (1), Nicolas Mahut (1), Ivo Karlovic (1).

Il Queen’s è dunque il giardino di casa di Andy Murray, vincitore in 4 finali su 4 disputate. Tra i giocatori non in attività, l’ultimo ad aver disputato una finale è David Nalbandian. A memoria, l’unica finale che non si sia conclusa convenzionalmente. Per chi non ricorda o non sa, cerchi il video in rete, vale la pena.

Halle (1993 – …)

Se Murray è padrone di casa al Queen’s, Halle è casa di Roger Federer, neppure a Basilea o Cincinnati ha vinto tanto.
Vittorie: Roger Federer (8), Tommy Haas (2), Tomas Berdych (1), Philipp Kohlschreiber (1)
Finali: Roger Federer (10), Tommy Haas (2), Tomas Berdych (2), Phillip Kohlschreiber (2), Marcos Baghdatis (1), Novak Djokovic (1), Phillip Petzschner (1), Michail Youzhny (1), Alejandro Falla (1), Andreas Seppi (1).
Spicca la finale di Seppi, che nel 2015 si è arreso a Roger Federer. Per Andreas non si tratta dell’unica finale sul verde. Prima di lui, a memoria, ricordo Tieleman al Queen’s.

‘s-Hertogenbosch (1990 – …)

Il torneo olandese, combined ATP-WTA, annovera vincitori che non ci si aspetterebbe di vedere su erba, compreso David Ferrer, che può vantare titoli su tutte le superifici.

Vittorie: David Ferrer (2), Nicolas Mahut (2), Roberto Bautista Agut (1), Sergei Stakhovisky (1), Benjamin Becker (1), Dimitri Tursunov (1)
Finali: David Ferrer (2), Nicolas Mahut (2), Benjamin Becker (2), Roberto Bautista Agut (1), Sergei Stakhovisky (1), Dimitri Tursunov (1), David Goffin (1), Stan Wawrinka (1), Ivan Dodig (1), Phillip Petzschner (1), Janko Tipsarevic (1).

Nottingham (1995 – 2008 ; 2015 – …) / Eastbourne (2009 – 2014)

Questo torneo ha visto il succedersi di due location: Nottingham dalla fondazione al 2008, poi Eastbourne, oggi solamente torneo femminile, di nuovo Nottingham dal 2015. Combinando i due tornei, otteniamo:

Vittorie: Richard Gasquet (2), Feliciano Lopez (2), Ivo Karlovic (2), Andreas Seppi (1), Denis Istomin (1), Dimitri Tursunov (1)
Finali: Richard Gasquet (3), Feliciano Lopez (2), Andreas Seppi (2), Ivo Karlovic (2), Denis Istomin (1), Dimitri Tursunov (1), Sam Querrey (1), Fernando Verdasco (1), Frank Dancevic (1), Guillermo Garcia-Lopez (1), Janko Tipsarevic (1), Gilles Simon (1), Max Mirny (1).

Newport (1976 – …)

Unico torneo a disputarsi dopo Wimbledon, tra i giocatori in attività l’hanno vinto soltanto i “padroni di casa” Isner e Ram più il francese Mahut. L’altro “ospite” che è arrivato almeno in finale è Ivo Karlovic, che c’è riuscito due volte.

Vittorie: John Isner (2), Rajeev Ram (2), Nicolas Mahut (1)
Finali: John Isner (2), Rajeev Ram (2), Nicolas Mahut (2), Ivo Karlovic (2), Sam Querrey (1).

Stoccarda (2015 – …)

Due soli edizioni sul verde (torneo fondato nel 1974): vincitori Dominic Thiem e Rafael Nadal e finalisti Victor Troicki e Dominic Thiem. Thiem diventa così uno dei pochi giocatori in attività ad aver vinto un titolo su cemento, terra battuta ed erba. E riesce a farlo nello stesso anno solare.

Vittorie: Rafael Nadal (1), Dominic Thiem (1).
Finali: Rafael Nadal (1), Nicolas Mahut (1), Philipp Kohlschreiber (1), Dominic Thiem (1).

Conclusioni

Concludiamo questo excursus con l’elenco dei giocatori in attività che possono vantare almeno un titolo o una finale su erba e dunque, se non necessariamente ”erbivori”, neppure inadatti a quella che oggi è diventata – purtroppo – la superficie più atipica. La tabella riporta tutti i giocatori in attività ad aver disputato almeno una finale. I numeri non tra parentesi indicano i titoli ottenuti in totale e associati ai vari tornei. Tra parentesi il numero di finali disputate.

 

TItoli e finali Erba

 

24 tennisti in attività hanno vinto almeno un titolo e 40 hanno disputato almeno una finale, con il recentissimo ingresso in questa lista di Gilles Müller e Dominic Thiem. Solo 13 hanno vinto almeno due tornei e, di questi, soltanto 5 hanno vinto almeno due tornei diversi: tre tornei diversi per Murray e Nadal, due per Federer, Mahut e Tursunov.
Della top-10 attuale, Wawrinka non ha mai vinto un torneo, Nishikori e Raonic non hanno mai raggiunto una finale. Stan ha un gioco che poco si presta all’erba, un gioco fatto di colpi pesanti ma molto preparati ed una scarsa propensione alla discesa a rete. Nonostante questo, ha raggiunto due volte i quarti di finale a Wimbledon, sfiorando la semifinale nel 2015, altro segno che lo svizzero predilige i tornei dello slam ed i match al meglio dei cinque. Thiem, pesce fuor d’acqua fino all’anno scorso, ha già mostrato enormi progressi a Stoccarda, nonostante giochi ancora troppo lontano dalla riga di fondo e tenda a commettere molti errori non forzati quando colpisce con i piedi ben dentro il campo. Per Raonic, un titolo potrebbe arrivare presto o comunque prima della fine della carriera: ricordiamo la semifinale persa dal canadese con un periodico 6-4 da Federer nel 2014; il suo servizio e la propensione alla rete possono sopperire una non ottimale mobilità da fondo ed una notevole carenza dal lato del rovescio. Dell’attuale top-10, il nipponico sembra il maggior candidato a non vincere un torneo sul verde né quest’anno, né nei prossimi anni, in parte a causa di un servizio non efficace sull’erba, in parte a causa del suo gioco d’anticipo che soffre particolarmente giocatori che scelgono scambi corti, un classico sull’erba.
Della top-20, anche Goffin, Simon e Anderson non hanno mai vinto un torneo, mentre Monfils e Kyrgios non hanno mai raggiunto una finale. Strano a dirsi, ad eccezione di Mahut, che ha disputato finali e vinto tornei soltanto su erba, dominano i Fab-4: e chi se no?

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