José Perlas come la "Dama Bianca", forse era meglio stare zitti

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José Perlas come la “Dama Bianca”, forse era meglio stare zitti

Feliciano Lopez ha dichiarato di essersi impegnato al massimo per vincere il match contro Fognini perché voleva rispondere sul campo agli insulti di Perlas. Nel 1956 al Giro di Lombardia la compagna di Fausto Coppi (in fuga solitaria) insultò Magni che si impegnò al massimo per riprendere il Campionissimo che poi perse in volata

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Il match di ieri tra Feliciano Lopez e Fabio Fognini sarà purtroppo ricordato per la baraonda finale tra lo spagnolo ed il suo ex coach José Perlas (attuale allenatore di Fabio Fognini), reo secondo lo spagnolo (trattenuto a stento a fine match dal giudice di sedia Bernardes) di averlo insultato pesantemente a inizio terzo set. Per tutta risposta Lopez ha poi dichiarato (ma lo aveva detto anche sul campo) di essersi impegnato allo spasimo per vincere la partita proprio per rispondere a Perlas. Cosa vuol dire questo?

Che forse se Perlas fosse stato zitto (è chiaro che poi bisognerebbe capire se veramente l’allenatore di Fognini si è comportato in quella maniera) Lopez si sarebbe fatto scivolare via il match e avrebbe dato poca importanza (lui che ormai a 34 anni e crediamo giochi più per divertirsi) ad una eventuale sconfitta contro Fognini. Per amor di Dio, non stiamo qui dicendo che Fognini doveva vincere per l’arrendevolezza dell’avversario, anzi. Ma forse, se i toni fossero rimasti quelli di una partita normale, l’azzurro il match lo portava a casa. Invece, sentitosi punto nell’orgoglio, Feliciano Lopez ha provato sino all’ultimo (riuscendovi) a raddrizzare una partita che si era messa malissimo e nella quale stava giocando ben sotto i propri standard.

L’episodio accaduto ieri fa venire in mente un altro evento sportivo che, diciamo così, fu in parte deciso da comportamenti similari.

Siamo nel 1956, Fausto Coppi ha 36 anni, oramai a fine carriera. Il Campionissimo è reduce da un serio infortunio e partecipa al Giro di Lombardia. Verso la fine della gara parte in fuga e stacca il gruppo. La vittoria sembra oramai sua, anche perché il gruppo non sembra coeso ed oltretutto Coppi comunque gode del rispetto dei suoi rivali, che non hanno alcuna voglia di impegnarsi allo spasimo e con piacere pare gli vogliano lasciare la vittoria finale, ennesimo trofeo di una carriera sfavillante.

Fausto Coppi da qualche anno convive con Giulia Occhini, la famosa “Dama Bianca”, donna per la quale aveva lasciato la moglie. Relazione che aveva allora creato grosso scalpore nell’opinione pubblica. La Occhini non aveva un carattere facile, napoletana, passionale. La compagna di Coppi ebbe la “buona” idea, passando con macchina del team di Coppi nei pressi del gruppo, di iniziare ad insultare Fiorenzo Magni, il mitico “Leone delle Fiandre”, ciclista combattivo come pochi e gran rivale del Campionissimo.

In Magni scattò qualcosa, chiamo a sé un paio di suoi gregari ed altri corridori del gruppo e organizzò l’assalto a Coppi, perché aveva deciso viste le offese che si doveva fare di tutto per riprendere il fuggitivo. Coppi fu raggiunto a pochi metri dal traguardo, entrò in compagnia al Vigorelli di Milano e fu battuto in volata dal belga Darrigade. Il campionissimo scoppiò in lacrime dopo la corsa, non avrebbe più vinto alcuna gara in carriera prima della sua prematura scomparsa.

Insomma, la storia insegna che non bisogna mai pungolare l’orgoglio degli avversari, perché l’amor proprio ti porta ad arrivare ai tuoi limiti pur di rispondere alle offese, cosa che probabilmente è avvenuta ieri in Feliciano Lopez.

Per carità, Fognini non è a fine carriera, ma per tutta una serie di ovvi motivi sarebbe il caso in futuro che Perlas evitasse di andare oltre le righe. Ci vuole qualcuno che tenga a bada l’esuberanza di Fabio, non uno che lo “distragga” sul campo.

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