Wimbledon: "Middle Sunday", istruzioni per l'uso. Biglietti in vendita dalle 16

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Wimbledon: “Middle Sunday”, istruzioni per l’uso. Biglietti in vendita dalle 16

I tagliandi per questa speciale giornata saranno venduti esclusivamente online attraverso Ticketmaster e sarà quindi inutile mettersi in coda ai botteghini. Nessun rimborso in caso di pioggia

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L’All England Club ha confermato le modalità di vendita dei biglietti per la domenica di mezzo (3 luglio) ed altri dettagli logistici.

  • I cancelli verranno aperti alle 8.45 (ora di Londra) e gli incontri inizieranno alle 11.30 su tutti i campi
  • Verranno venduti 22.000 biglietti a partire dalle ore 15 (ora di Londra, le 16 in Italia) di sabato 2 luglio attraverso Ticketmaster
  • Ogni famiglia (gruppo di persone che abita allo stesso indirizzo) potrà acquistare al massimo due biglietti
  • Nessun biglietto verrà venduto ai botteghini
  • Saranno disponibili 10.000 biglietti non numerati per il campo centrale a £70 (circa €83)
  • Saranno disponibili 8.000 biglietti non numerati per il campo n.1 a £40 (circa €47)
  • Saranno disponibili 4.000 biglietti per i ground, validi per i campi 2-19 a £20 (circa €23)
  • Gli spettatori sono pregati di evitare borse per quanto possibile; ci potranno essere code ed attese per i controlli di sicurezza
  • Soltanto le entrate 3, 7 e 12 saranno aperte al pubblico
  • Non è previsto alcun rimborso in caso di pioggia
  • Non sarà consentito rientrare dopo aver lasciato l’impianto
  • Non vi sarà nessuna rivendita dei biglietti per i campi principali all’interno dei Ground (nelle giornate tradizionali è possibile acquistare i biglietti per i campi principali degli spettatori che lasciano l’impianto per un prezzo simbolico)

Solamente due parcheggi saranno aperti, non vi saranno navette dai parcheggi stessi e le navette dalla stazione ferroviaria di Wimbledon funzioneranno a frequenza ridotta. Gli spettatori sono caldamente incoraggiati ad utilizzare i mezzi pubblici.

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Roland Garros: Tsitsipas non fa sconti a Ofner. Raggiunge Alcaraz ai quarti

Finisce la favola del qualificato austriaco Sebastian Ofner. Il greco rispetta il pronostico e si prepara ad affrontare il numero 1 Carlos Alcaraz

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Stefanos Tsitsipas - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

[5] S. Tsitsipas b. [Q] S. Ofner 7-5 6-3 6-0

Il match conclusivo sul Court Suzanne Lenglen, nonché del programma maschile, vedeva affrontarsi il numero 5 Stefanos Tsitsipas contro il numero 118 Sebastian Ofner. Il match ha regalato parecchi punti spettacolari, sia nella parte iniziale quando l’austriaco è sceso in campo senza troppe pressioni riuscendo a fare gioco pari con Tsitsipas, sia quando, dopo aver incamerato il primo set a fatica (7-5 recuperando un break e sventando la minaccia tiebreak), il greco ha potuto contare su una maggior fiducia che si andava ad unire ad un atteggiamento sempre più rilassato da parte di Ofner, consapevole della sconfitta ormai inevitabile.

Per la terza volta su sette partecipazioni al Roland Garros Tsitsipas raggiunge i quarti di finale (obiettivo che ancora gli manca sia a Wimbledon che allo US Open, mentre a Melbourne sono ben quattro le occasioni in cui ha raggiunte, e superato, i quarti). Adesso per lui ci arà la sfida più attesa da quando è stato sorteggiato il tabellone: affrontare il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz, dal quale ha perso tutti e quattro i precedenti. Partendo dalle qualificazioni invece, il torneo dell’austriaco Ofner si può considerare un grande successo: ha portato a casa sei incontri perdendo cinque set (due dei quali contro Fognini) e, a 27 anni, lunedì prossimo potrà festeggiare l’ingresso tra i primi 100 del mondo per la prima volta in carriera

 

IL MATCH – All’inizio del set si complicano un po’ le cose per Tsitsipas che si trova coinvolto in una vera e propria lotta fisica contro l’austriaco fatta a colpi di racchetta. Il match prende i binari di un classico da terra battuta, con il copione che prevede scambi duri da fondo risolti con colpi a tutto braccio. La testa di serie numero 5 rimonta da uno svantaggio 3-1, e pian piano fa breccia nella difesa di Ofner; l’austriaco prima rischia di cedere sul 5-4, e poi ad un passo da tiebreak arriva il passo falso che gli costa il primo set per 7-5. 

Di fatti il match termina lì perché nella successiva ora di gioco, Ofner riuscirà a portare a casa solamente tre game contro i dodici di Tsitispas che gli permetteranno di chiudere col punteggio di 7-5 6-3 6-0.

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Musetti dopo la batosta con Alcaraz: “La cosa più difficile è lottare, oggi ho scelto la via comoda: lasciarsi andare”

“Ho fatto tutto quello che non dovevo fare” così Lorenzo Musetti, eliminato al Roland Garros dal n.1. “Lui è stato più grintoso, non c’è da stupirsi del suo gioco”

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Lorenzo Musetti - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Risultato decisamente netto quello con cui il numero 1 del mondo Carlos Alcaraz ha raggiunto i quarti di finale del Roland Garros, estromettendo Lorenzo Musetti, battuto 6-3 6-2 6-2. Di seguito le risposte date in italiano dal 21enne Musetti:

D: Quando la situazione sembrava un po’ compromessa ti abbiamo visto tirare delle manate. È forse un rimpianto di qualcosa che non hai fatto all’inizio?

Lorenzo Musetti: Sicuramente potevo fare molte altre cose rispetto a quelle che ho fatto, ho fatto forse tutto quello che non dovevo fare (sorride). Ci eravamo prefissi di avanzare sul suo rovescio o comunque imporre un gioco su qeul’angolo dove fa meno male. Col dritto muove molto bene la palla, spesso viene a rete e si avvicina molto. Credo che i piani di gioco erano simili per tutti e due, il primo che riusciva a prendere il controllo con il dritto provava ad imporre il gioco per vincere il punto. Io oggi non mi sono espresso come avrei voluto. Non credo si tratti di emozione, ma più che altro devo avere consapevolezza di me stesso e del livello che ho; non devo fare confusione quando sono di fretta. A volte mi faccio prendere troppo da chi c’è dall’altra parte. Ci sto lavorando e speriamo che già dai prossimi tornei questa sconfitta mi sia da lezione.

 

D: Comunque in passato hai battuo anche Djokovic quindi si possono ripartire da queste belle sensazioni per andare avanti.

Lorenzo Musetti: Non serve ripartire dal passato perché è una cosa poco realistica. Una cosa che mi serve è proprio vedere, analizzare questo match giocata in maniera sbagliata sin dall’inizio e vedere cosa avrei dovuto fare, sicurmente anche nei match precedenti, per valutare cos’è il mio gioco e cosa sarà in futuro. Partendo da questo torneo, i match con Shevchenko e Norrie sono state giocate da manuale quindi andranno osservate anche queste che rappresentano un cambio di marcia, senza ombra di dubbio.

D: Sei stato sorpreso da certe giocate di Alcaraz? Discese a rete, palle corte ecc
Lorenzo Musetti: Sicuramente certi numeri, certi gesti atletici altri giocatori non li fanno, però ecco sei numero 1 al mondo, il più giovane della storia del tennis, un significato ce l’abbia. C’è poco da sorprendersi. Ovvio che in campo, soprattutto per la situazione di svantaggio si tende a meravigliarsi un po’. Più che altro mi sono sorpreso in maniera negativa di quello che facevo io, troppe volte uscivo dallo scambio, magari con una palla corta che non c’entrava nulla, servito sempre male, di fretta, non mi sono mai caricato. Un atteggiamento non positivo che reputo influente sul mio gioco. Ovvio che se al numero 1 al mondo gli lascia anche questo, dà il megio di sé come ha fatto vedere. Su qualsiasi superficie sta imponendo il suo gioco su chiunque.

D: Da una partita di questo tipo cosa ti resta per capire cosa fare per raggiungere quel livello?

Lorenzo Musetti: Questa partita mi serve non dico come bagno di umiltà perché non ho avuto la sfacciataggine di dichiarare qualsiasi che non fosse vera. Oggi mi sento solo di accettare che lui ha giocato meglio, è entrato più grintoso, con più voglia di vincere e mi ha battuto tre set a zero. La cosa più difficile credo sia proprio lottare, io oggi ho scelto la via più comoda che è quella di lasciarsi andare, arrendersi un po’; la prossima volta sceglierò di lottare. Ma proprio da queste partite imparo a scegliere la via più dura che darà i suoi frutti.

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Roland Garros, Muchova ai quarti: “Il piacere è escogitare un piano che poi funziona”

Fermata l’ottima corsa della qualificata Avanesyan, Karolina Muchova parla di come una grande varietà di colpi porti con sé degli svantaggi, della prossima avversaria Pavlyuchenkova e della terra battuta, “non la mia superficie preferita”

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Karolina Muchova - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

Finisce dopo sette incontri il Roland Garros di Elina Avanesyan, ventenne di Pjatigorsk città di quasi 150.000 abitanti a 200 km da Vladikavkaz (famosa per aver dato i natali ad Aslan Karatsev), non lontano dal confine con la Georgia. Sette match come quelli che disputano i finalisti per la qualificata Elina e anche per questo può dire che il suo torneo lo ha comunque vinto e pure abbondantemente.

A battere la n. 134 WTA (residente in Spagna ad Alicante e ora virtualmente in top 80) è stata Karolina Muchova, che continua la sua marcia iniziata con la vittoria su Maria Sakkari. 6-4 6-3 in più di un’ora e mezza il punteggio a favore della ventiseienne di Praga che ha dominato sul piano del gioco forse raccogliendo meno di quanto prodotto, al netto dell’ormai solita prestazione generosa dell’avversaria.

Muchova raggiunge per la prima volta i quarti di finale a Parigi, risultato Slam già ottenuto due volte a Wimbledon (2019 e 2021), mentre già vanta la semifinale all’Australian Open due anni fa. Precipitata oltre il 200° posto a causa di diversi problemi fisici, Karolina sembra ora avviata verso prestazioni e zone di classifica che più le si addicono. In attesa della sfida che mette in palio la semifinale contro un’Anastasia Pavlyuchenkova capace di girare il match contro Mertens, Muchova spiega la chiave del match: “Ho cercato come sempre di essere aggressiva, lasciare andare i colpi. Non conoscevo bene l’avversaria, ma ho avuto l’impressione che migliorasse con il protrarsi del match. Mi sembrava che, se le avessi dato spazio, se lo sarebbe preso. Prendeva tante righe, spostandomi da una parte all’altra”. Nessuna sorpresa, sappiamo che Karolina è colpitrice elegante ed efficace in ogni zona del campo quando in controllo, ma non ama la parte difensiva. Per riuscire ad essere offensiva anche sulla terra battuta (“non la mia superficie preferita” dice ridendo) spiega ancora, “cerco di adattarmi, aggiungere spin, prendermi spazio e, quando l’altra accorcia, entrare a tutta”.

 

Nell’intervista in campo, Fabrice Santoro le ha detto che possiede tutti i colpi, al che Muchova ha risposto che con tante opzioni la mente gira a mille. Mantenere la mente lucida nel fervore del match pare complicato… “Mente lucida? Per me è difficile sempre, non solo in campo. Ma cerco di andare con la prima scelta anche se a volte non è la migliore. Succede che giochi la terza o la quarta opzione, esce una cosa orribile e penso ‘spero che nessuno abbia visto’. Ci sto ancora lavorando”.

Karo dice che con il team ha lavorato parecchio per preparare lo swing sul rosso con l’obiettivo di essere testa di serie a Wimbledon. La proiezione del ranking la mette al n. 27, lei che è stata diciannovesima. La parte per cui tutti questi colpi che sa giocare, queste opzioni, le possono creare difficoltà non convince affatto un giornalista che la incalza sull’argomento. “È una cosa molto positiva” replica lei, “ma può anche essere una maledizione nel momento in cui scegli la soluzione sbagliata. Ma sono felice di avere questo – non lo chiamerei problema –, questo che non è un problema, un bel problema da avere [risate]. Scusate il mio inglese”. Questo falso problema, oltre che potenziale fonte di confusione in campo (e certo quando lo deve spiegare non nella lingua madre), le porta anche parecchie gioie, per esempio “quando ho in mente un piano, non lo cambio e funziona. È quello che mi dà più piacere. Certo, belle le smorzate e gli slice, ma mi piace proprio quando negli scambi lunghi mi concentro sul mio piano”.

C’è però scambio lungo e scambio lungo, evidentemente, visto che, ammette, la difficoltà principale della terra è la durata dei punti: “Se gioco su una superficie più rapida, so che tirando un dritto forte lungolinea al 90% è fatta, al limite vado a chiudere a rete. Qui, se trovo una che macina bene, diventa più una gara fisica, che è complicata per me”.

Al prossimo turno, dicevamo, Pavlyuchenkova, anch’ella con un ranking più basso del livello che sta esprimendo. Anastasia è avanti 2-1 e ha vinto con doppio tie-break l’unico match sul rosso, due anni fa a Madrid. “Nastia ha una gran mano ed è potente, sarà un gran match” promette Karolina.

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