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Editoriali del Direttore

Andy Murray e i suoi record sottovalutati. Ma la vera delusione è Nick Kyrgios

Lo scozzese ha “staccato” nettamente tutti i “non Fab-Four”. L'australian-greco doveva diventare un top-player, ma è ancora n.18. Un match patetico. I suoi limiti. Il tennis dei giganti “battitori” noiosi

Ultimo aggiornamento: 05/07/2016 18:56
Di Ubaldo Scanagatta Pubblicato il 05/07/2016
11 min di lettura 💬 Vai ai commenti

Ubaldo e Beh Rothenberg commentano la giornata appena conclusa (in inglese)
Guarda Ubaldo e Steve Flink  (in inglese)

WIMBLEDON – Andreas Seppi ha detto che smetterebbe di giocare se tutti i suoi avversari fossero come Milos Raonic, “perché io a giocare a tennis mi diverto, ma contro lui no”. E io non credo che pagherei un biglietto di 250 euro per vedere il quarto di finale fra Raonic e Querrey. Sarà un’esercitazione al poligono di tiro. Al piattello, ora che credo che ai piccioni finalmente non si tiri più.

Ho qualche dubbio sull’appeal di un tennis che porta nei quarti di finale giganti “battitori” implacabili e noiosi come Raonic, Querrey, Cilic e magari Vesely se questi vincerà il quinto set con Berdych che non è riuscito a sfruttare cinque matchpoint sul campo 3. Vesely ha trasformato il settimo setpoint quando ormai non ci si vedeva più, nel tiebreak chiuso sull’11-9. Berdych ha chiesto di poter giocare il quinto set sul centrale, com’era successo diverse volte in passato (ricordo un Radwanska-Kirilenko e un Monfils-Simon trasferiti da campi laterali a quello con il tetto…), ma Lars Graff non ha inteso ragioni e non gli ha dato retta. Se perde ne dirà delle belle.

Querrey, una volta sorpreso clamorosamente il fantasma di Djokovic, non ha perso un set con il francese Mahut che a 34 anni compiuti a gennaio si consolerà la settimana prossima quando avrà ottenuto la sua miglior classifica di sempre. Comunque sia Mahut, che pure le sue soddisfazioni sull’erba ha saputo togliersele un po’ dovunque, non verrà ricordato per quel ranking, ma soprattutto per la sua maratona con Isner qui nel 2010 (70-68, 11 ore e 5 minuti diluiti in 3 giorni sul campo n.18, dove è stata apposta una targa a ricordo del memorabile evento).

Mentre Raonic, che non aveva ancora perso un servizio nei primi 3 round, ne ha persi finalmente tre nei primi due set con Goffin – e tanto gli è bastato perché li perdesse entrambi – prima che il fragile belga evaporasse come gli accade troppo spesso a questi livelli e perdesse terzo, quarto e quinto set con un periodico 6-4.

Due soli giocatori fin qui non hanno perso neppur un set nel torneo maschile: Roger Federer e Andy Murray. Per quanto riguarda lo svizzero, sette volte campione nel “suo giardino”, fino a un paio di anni fa questa non sarebbe stata certo una sorpresa. E nemmeno lo sarebbe stato il dato che segnala che ha ceduto appena due servizi su 58 turni di battuta. Roger ha avuto un tabellone superfavorevole, ma questo Johnson aveva vinto 8 giorni fa un torneo a Nottingham. Era il primo vero test e Roger lo ha superato brillantemente. Con Cilic sarà più dura: il gigante croato che lo battè in semifinale dell’US Open nel 2014 (dopo cinque sconfitte di fila) qui ha perso soltanto tre volte il servizio ed è certamente più solido e pericoloso di Johnson.

Se Federer lo batte allora significa che…..

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TAGGED:Andy MurrayNick KyrgiosRoger FedererWimbledon 2016
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