Wimbledon, statistiche: la via per le semifinali

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Wimbledon, statistiche: la via per le semifinali

Giornata di quarti di finale maschili a Wimbledon. Cilic e Tsonga sfidano Roger Federer e Andy Murray. Berdych contro Pouille, Raonic affronta Querrey. Analizziamo i singoli match dal punto di vista statistico

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Dei 128 iscritti al tabellone principale maschile soltanto 8 sono ancora in corsa per vincere il torneo. Tra questi, soltanto due ci sono già riusciti, Federer 7 volte e Murray 1. I due sono anche gli unici ad aver disputato più di una finale (10 Federer, 2 Murray), mentre Berdych disputò la finale solo nel 2010. Tra gli altri, Tsonga ha raggiunto 2 volte le semifinali e Raonic 1. Dunque abbiamo ben tre tennisti che cercano la prima semifinale: Querrey e Pouille, al primo quarto di finale, e Cilic, al terzo quarto consecutivo (come Federer, ha perso da Djokovic negli ultimi due wimbledon). Presentiamo i singoli match analizzando le statistiche di questo Wimbledon 2016, ma guardando anche ad alcuni match del passato.

[28] Querrey vs [6] Raonic [6] (h2h 2-1, su erba 1-0)

I due nordamericani, forti di un servizio potente e di un gioco aggressivo, si sono incontrati tre volte ed in due occasioni ha avuto la meglio Sam Querrey. Quattro anni fa i due si incontrarono al secondo turno proprio a Wimbledon e la spuntò Querrey in 4 set (6-7 7-6 7-6 6-4) vincendo due dei tre tie break disputati. Il 29 giugno 2012 i due rimasero in campo 3h03’ terminando con lo stesso numero di punti (153-153) e statistiche molto simili: 80% di punti vinti con la prima per Querrey contro 78% per Raonic, 58% vinti con la seconda per Querrey e 56% per Raonic e 29% di punti vinti in risposta per entrambi. Nonostante Querrey servì una minor percentuale di prime (57% contro 71%), la differenza fu (quasi) tutta nella palla break sfruttata da Querrey nel quarto set, quando ottenne il suo secondo break su 6 opportunità, mentre Raonic si fermò ad 1 break su 5 opportunità. Nel loro precedente londinese, Raonic servì 4 ace in più (25-21) ed i due commisero lo stesso numero di doppi falli (3). Considerato che il match odierno dipenderà in larga parte dal servizio, vediamo come i due hanno servito sino a qui nei 4 turni disputati.

Ace/Doppi Falli – Querrey (97/12) Raonic (101/15)
Prime in campo – Querrey (61.6%) Raonic (70.3%)
Punti vinti con la prima – Querrey (85.0%) Raonic (82.3%)
Punti vinti con la seconda – Querrey (54.5%) Raonic (60.5%)
Break subiti/PB concesse (% annullate) – Querrey (8/26, 69.2%) Raonic (3/16, 81.2%)

Da questi numeri si evince che Raonic serve più prime, ma Querrey ottiene più punti con la prima, mentre Raonic con la seconda. Raonic ha concesso solo tre break, tutti a Goffin al quarto turno, mentre Querrey ha sempre perso il servizio almeno una volta in ciascuno dei quattro turni disputati. Altro dato interessante riguarda i tie break: Querrey ne ha vinti 3 su 5, Raonic 4 su 4. Querrey è stato in campo complessivamente 9h49’, Raonic 9h47’. Non si può certo dire che uno dei due giunga più stanco dell’altro al match di oggi.

[3] Federer vs [9] Cilic (h2h 5-1, su erba 0-0)

Federer e Cilic non si sono mai incontrati sull’erba ed il loro ultimo match risale alla semifinale agli US Open 2014, quando un devastante Cilic costrinse Federer a giocare costantemente due metri oltre la linea di fondo, giocando moltissimi colpi piatti e profondi ed adottando ripetutamente lo schema prima di servizio, dritto vincente. Quel giorno il match terminò 6-3 6-4 6-4 per il croato, con Federer sempre all’inseguimento ad esclusione dell’avvio del terzo set, quando riuscì a strappare il servizio a Cilic. In quel match, Cilic servì soltanto 1 ace più di Federer (13-12) e meno prime (56% contro 61%) ma lasciò a Federer soltanto 6 punti quando servì la prima, con un impressionante 87% contro il 71% di Federer. Cilic vinse anche più punti con la seconda (56% contro 48%), chiuse con un saldo vincenti/non forzati buono, ma non eccezionale (43/23 contro il 28/17 di Federer), ma soprattutto sfruttò 4 palle break su 8 concedendone soltanto 2. Ma un altro dato balza all’occhio: Federer andò a rete 23 volte, ottenendo soltanto il 48% dei punti. Oggi, due anni più vecchio e con molti acciacchi in più, riuscirà a difendere meglio la rete?

Vediamo come ha giocato a rete lo svizzero e quanto ha passato il croato nei primi quattro turni. Federer è sceso a rete 143 volte, ottenendo circa 3 punti su 4 (75.5%). 29 volte ha eseguito una volée vincente, soltanto 4 i non forzati a rete, 7 i forzati. Quante volte è stato passato? 15 volte, mentre i suoi avversari hanno commesso molti forzati e non forzati (13+1) con Roger a rete. Interessante notare che Federer ha fatto più volée vincenti di rovescio (17) che di dritto (12), probabilmente in virtù del fatto che i suoi avversari – sbagliando – hanno cercato di attaccarlo su quello che a rete non è evidentemente il lato debole.

Se Federer andrà spesso a rete, troverà un Cilic abituato a passare? Stakhovsky lo ha attaccato a rete ben 63 volte, ottenendo il 60% dei punti con Cilic in grado di eseguire ben 13 passanti vincenti, ma gli altri tre avversari (2 e mezzo, visto il ritiro di Nishikori) sono scesi a rete pochissimo: 22 volte in 3 incontri. Se sommiamo i dati relativi ai quattro match, quando Cilic ha dovuto affrontare una discesa a rete, ha ottenuto soltanto il 37.6% dei punti (32/85). Questi dati sembrerebbero incoraggiare Federer a scendere spesso a rete.

Una curiosità: negli ultimi 7 slam disputati, Federer ha perso sei volte contro il futuro campione in carica (Djokovic W14, Cilic US14, Wawrinka RG15, Djokovic W15, Djokovic US15, Djokovic AUS15). Se esiste la maledizione di Nadal, forse esiste la benedizione di Federer. Cilic è avvisato: vincere oggi potrebbe significare qualcosa più della semplice semifinale.

[10] Berdych vs [32] Pouille (h2h 0-0, su erba 0-0)

Primo match tra il veterano Berdych (13 Wimbledon, 3 QF, 1 F) contro il novizio Pouille (2 Wimbledon + 1 tentativo fallito di qualificarsi, 0 match vinti prima di quest’anno).

Berdych ha affrontato match ostici: 4 set con Dodig, 3 con Becker, 4 con Zverev e 5 con Vesely. Pouille ha beneficiato di un inizio favorevole (Copil, Young) e successivamente ha affrontato due match complicati (Del Potro e Tomic). Prendiamo in esame vincenti e non forzati.

Berdych – vincenti/non forzati (di cui al servizio): 54/24 (18/6) ; 43/16 (14/3) ; 44/34 (14/2) ; 52/31 (7/3). Totale: 193/104 (+89), di cui 51/14 (+37) con il servizio e 142/90 (+52) durante gli scambi.

Pouille – vincenti/non forzati (di cui al servizio): 35/28 (16/4) ; 34/25 (12/2) ; 73/29 (21/2) ; 71/42 (30/4). Totale: 213/126 (+87), di cui 79/12 (+67) con il servizio e 144/124 (+20) durante gli scambi.

Possiamo dedurre alcune cose: i due hanno un saldo totale simile, ma Berdych ottiene un miglior saldo durante gli scambi, mentre Pouille compie moltissimi errori durante gli scambi e dunque è fondamentale che ottenga molti punti con il servizio se vuole vincere il match. Tuttavia, Pouille ha visto il proprio saldo migliorare nettamente contro giocatori propositivi (Del Potro e Tomic), quando ha giocato oltre 70 vincenti in ciascuno degli ultimi due match. Berdych è un giocatore più simile a Del Potro e Tomic (con molte differenze, sia chiaro) rispetto a Copil e Young, pertanto il ceco dovrà alzare il livello se vorrà approdare alla sua seconda semifinale a Wimbledon. Ricordiamo che Tomas Berdych nel 2010 sconfisse prima Federer e poi Djokovic, per arrendersi soltanto a Nadal in finale. Quest’anno sembra avere un tabellone meno complicato, nonostante Murray sembri essere un ostacolo insormontabile in una eventuale semifinale.

[12] Tsonga vs [2] Murray (h2h 2-12, su erba 0-5)

Il quarto di finale tecnicamente più interessante è anche quello che lascia meno spazio alle sorprese: Murray ha affrontato 5 volte Tsonga sull’erba e ha vinto in tutte le occasioni. Ecco il dettaglio delle sfide sull’erba:

Wimbledon 2010 (QF) – Murray b. Tsonga 6-7 7-6 6-2 6-2
Queen’s 2011 (F) – Murray b. Tsonga 3-6 7-6 6-4
Wimbledon 2012 (SF) – Murray b. Tsonga 6-3 6-4 3-6 7-5
Queen’s 2013 (SF) – Murray b. Tsonga 4-6 6-3 6-2
Davis 2015 – Murray b. Tsonga 7-5 7-6 6-2

Nonostante il confronto sia impietoso, ad esclusione dell’ultimo incontro in Davis Tsonga ha sempre strappato un set a Murray, ma sempre soltanto uno, non riuscendo mai ad arrivare al quinto nei due precedenti a Wimbledon. I due hanno disputato quattro tie break sull’erba ed il bilancio sorride allo scozzese (3-1).

Tra i due la chiave di volta e quasi sempre la diagonale di rovescio, con Murray troppo superiore a Tsonga. Come hanno giocato i due durante questo Wimbledon? Analizziamo i dati relativi agli scambi, escludendo i colpi giocati al volo.

Murray – dritto e rovescio (vincenti/non forzati): 46/27 (+19) e 24-42 (-18)
Tsonga – dritto e rovescio (vincenti/non forzati): 71/28 (+43) e 17-27 (-10)

Questi numeri mostrano chiaramente che Tsonga spinge molto con il dritto, tuttavia i numeri con il rovescio di Murray lasciano degli spiragli al transalpino. In particolare, Murray ha commesso ben 23 errori non forzati di rovescio (non al volo) contro Millman, contro soli 6 vincenti. Murray ha un saldo positivo di rovescio (da fondo) con con Lu e Kyrgios, negativo con Broady e Millman. Molto dipenderà da Murray, anche se Tsonga è capace di raggiungere picchi di gioco molto alti (Australian Open 2008, Wimbledon 2011, Finals 2011, Canada 2014), speriamo i due diano vita ad una grande battaglia.

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