Fognini, l'Italia sulle spalle: "Rinascerò con la Davis" (Cataldo)

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Fognini, l’Italia sulle spalle: “Rinascerò con la Davis” (Cataldo)

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Fognini, l’Italia sulle spalle: “Rinascerò con la Davis” (Camilla Cataldo, Gazzetta dello Sport)

Italia-Argentina non ha una vera favorita e ognuno proverà a giocarsi le proprie carte. A quattro mesi di distanza, gli azzurri tornano a Pesaro per replicare un successo che varrebbe la semifinale. Dopo i fuochi d’artificio con la Svizzera indoor a marzo, da venerdì a domenica il TC Baratoff ospiterà i quarti di Coppa Davis. «Noi rispetto a quel match adesso abbiamo Fognini, ma i sudamericani sono migliori degli svizzeri e sarà dura», avvisa capitan Barazzutti, che nel 1983 contro l’Argentina giocò i quarti di finale uscendo sconfitto al Foro Italico.

Si gioca ancora sulla terra rossa, come nel 2014, l’unica volta in cui gli argentini furono messi k.o. in un primo turno di Davis. Proprio dall’Italia, da Fognini e compagni: «Però mancava Del Potro, che adesso rientra». Già, per il c.t. il pericolo numero uno è lui, l’ex 4 del mondo: «Il problema al polso mi ha limitato a lungo, ma ho sentito il supporto di tutti e sono felice del mio ritorno in Davis. Ho temuto di non poter vivere più queste sensazioni e questa convocazione la sento fortissima-mente. Non credo che il pubblico farà la differenza, la gente mi rispetta ovunque vada e l’energia che percepiamo possiamo usarla anche noi. Saremo tranquilli, mentre l’Italia potrebbe accusare la pressione», parola di leader Delpo, che dice di avere addosso la tensione come se dovesse giocare. Daniel Orsanic non ha sciolto le riserve in conferenza stampa: «La formazione? L’ho già decisa, ma voglio parlarne prima con i giocatori che con voi», ha detto il capitano ospite. L’incognita sarà su quante partite consecutive potrà avere sulle gambe De Potro. Tre sembrano troppe. Gioca a carte coperte pure Barazzutti, che sorride sornione: «Non ho deciso ancora chi giocherà. Usate l’immaginazione…».

Domani alle 12 il sorteggio, che si terrà al Conservatorio. Si parte venerdì con i due singolari dalle ore 12.30, sabato il doppio dalle 15 e domenica gli ultimi due singolari dalle 12.30. Una finale manca dal 1998 e l’Italia, se gli altri risultati aiuteranno, potrebbe tornarci giocando sempre in casa. Fabio Fognini ha rinunciato a difendere i punti di Amburgo per essere presente a Pesaro: «Tengo moltissimo alla Davis, ho sempre dato il meglio di me. Ho battuto Delbonis a Wimbledon, ma era un contesto diverso e non conta più, anche se sull’erba ho vinto parecchio più di lui. Riparto da lì, sono carico. Mi alleno bene ma per me è una brutta annata in quanto a risultati, comincerò a giocare bene da qui. Per ora l’unica cosa bella di quest’anno è l’11 giugno (…)

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