Coppa Davis, Italia-Argentina: a Pesaro sarà dura, del Potro & co. fanno sul serio

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Coppa Davis, Italia-Argentina: a Pesaro sarà dura, del Potro & co. fanno sul serio

Nella cittadina marchigiana secondo appuntamento consecutivo con la Davis, ma stavolta sulla terra e outdoor. Gli ospiti guidati dall’ex campione degli US Open sembrano molto determinati a conquistare la semifinale, Barazzutti conta sull’esperienza di Fognini e Seppi, basterà? Deciderà il doppio?

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La Davis azzurra fa di nuovo capolino a Pesaro. Dopo la facile vittoria nel 1° turno a marzo contro la Svizzera orfana di Federer e Wawrinka (un 5-0 eloquente, seppur originato da una soffertissima vittoria di Paolino Lorenzi contro Marco Chiudinelli con tanto di match point annullati), arriva nella cittadina marchigiana la formazione argentina che ritrova dopo ben 4 anni Juan Martin del Potro, pronto a guidare il suo team alla conquista della semifinale (traguardo raggiunto anche l’anno scorso, dove poi i sudamericani furono sconfitti in Belgio per 3-2), step necessario per riuscire a vincere quella tanto agognata Coppa che nonostante ben 4 finali raggiunte l’Argentina non ha mai portato a casa.

È chiaro che la sfida con gli argentini, che si disputerà al Circolo Baratoff, sulla terra rossa, presente difficoltà ed incognite (su entrambi i fronti) ben diverse da quella contro gli elvetici al 1° turno.

In questo caso andremo ad affrontare una squadra che fa della conquista della Davis un vero e proprio credo e che quindi metterà in campo tutto quello che ha, mentre gli svizzeri ben sapevano di essere vittime sacrificali nel match disputato all’Adriatic Arena.

Vediamo allora come al solito formazioni e stato di forma delle due nazionali. Partiamo dagli azzurri.

ITALIA

Capitan Barazzutti ha dovuto forzatamente rinunciare a Simone Bolelli, operato un paio di settimane fa al ginocchio sinistro. Fuori gioco il bolognese, il quartetto era abbastanza ovvio. Fognini e Seppi “prime donne”, Paolo Lorenzi e la sua combattività alle loro spalle, Marco Cecchinato quarto uomo, sicuramente il più abile delle seconde linee sulla terra.

Barazzutti in conferenza non ha rivelato quali saranno i giocatori impiegati nella 3 giorni. Di base dovrebbero esserci Fognini e Seppi sia nei singolari che nel doppio, a meno che non si decida di preservare Andreas nella prima giornata e mettere in campo Paolo Lorenzi, che sulla terra la sua la dice sempre e sicuramente a dispetto dei 34 anni fa della tenacia uno dei suoi punti di forza. Crediamo difficile l’impiego a risultato non acquisito di Cecchinato, a meno che il tennista siciliano durante gli allenamenti di questi giorni non abbia sovvertito gli equilibri nella testa del nostro capitano.

Per ciò che riguarda lo stato di forma dei nostri, diciamo che Fognini ha dato a Wimbledon segni di risveglio dopo una stagione sulla terra rossa che gli aveva riservato fin troppe delusioni. Se Fabio è in palla, c’è partita sulla terra (una sola sconfitta in Davis su questa superficie, all’esordio contro Gulbis) contro chiunque e quindi da lui non si può prescindere.
Andreas Seppi sembra aver superato i problemi fisici di qualche mese fa (infiltrazione all’anca dolorante che lo ha tenuto fuori per qualche settimana dal circuito). A Wimbledon ha fatto quello che ha potuto, sconfitto solo dal futuro finalista Raonic. La terra rossa non esalta proprio a pieno le caratteristiche tecniche del tennista altoatesino che però sappiamo essere alquanto versatile. Il nr.2 è senza di dubbio lui, come scritto in precedenza, si potrebbe eventualmente preservarlo per il doppio ed allora ecco che Paolo Lorenzi dopo la splendida prova contro la Svizzera potrebbe essere ancora una volta chiamato a scendere in campo nella prima giornata. E siamo sicuri che se scelto per giocare Paolo darà l’anima prima di mollare la presa. Insomma, le alternative non ci mancano per rendere la vita difficile agli argentini

ARGENTINA

Daniel Orsanic sembra aver ricucito i rapporti in seno al team argentino, che nella rincorsa alla sospirata Davis ha sempre pagato attriti interni mai celati (questo già dai tempi di Vilas e Clerc a fine anni ’70). Risultato di tutto ciò il ritorno in squadra di un rinato (almeno psicologicamente) del Potro, parso sia nelle sue apparizioni su terra che a Wimbledon in buona forma. Certo, la continuità di rendimento è ancora lontana, ma è il minimo che gli possa capitare.

Al suo fianco Orsanic ha chiamato l’esperto Monaco, Federico Delbonis (battuto da Fognini a Wimbledon ultimamente) e Guido Pella, giocatore di buon livello tennistico, emerso quest’anno con la finale a San Paolo (sconfitto da Cuevas) e che ha poi raggiunto due quarti, a Bucarest e Nizza, quindi non proprio uno sprovveduto.

Ora ci sarà da capire come Orsanic intende schierare i suoi uomini. Del Potro tutti e 3 i giorni? Oppure se lo riserva per i singolari e semmai in doppio pur di farlo riposare preferirà schierare una coppia inedita? Questo però significherebbe che del Potro avrebbe l’ingrato compito di dover assicurare almeno 2 punti e quindi tra doppio e gli altri due singolari l’Argentina dovrebbe cercare di conquistare il punto decisivo.
A chi affidarsi allora? Delbonis? Ottimi risultati quest’anno sulla terra, con la vittoria a Marrakech e le semifinali (consecutive) a Bucarest e Istanbul. Sicuramente la prima scelta per Orsanic al fianco di Delpo (e come vedremo dai precedenti, un osso duro per i nostri tennisti). E quindi eventualmente azzardare un Pella/Monaco (quest’ultimo non crediamo che a 32 anni verrà rischiato nei singolari) nel doppio. È chiaro che tutto dipenderà dalla forma fisica dei vari attori, ma come detto, la Davis per gli argentini è uno degli obiettivi primari della propria carriera, chi scenderà in campo darà tutto.

I PRECEDENTI TRA LE NAZIONALI

Sono solo 2 i precedenti tra Italia e Argentina.

Nel 1983 Vilas e Clerc posero fine alla carriera in Davis di Adriano Panatta e Paolo Bertolucci che dopo aver perso il doppio contro la coppia argentina in conferenza stampa annunciarono il loro addio alla manifestazione. Vilas massacrò letteralmente Panatta nel primo singolare, mentre il nostro attuale capitano fu sfortunato contro Clerc, contro il quale fu fermato dall’oscurità alla fine del quarto set dopo averne recuperati due di svantaggio. Il giorno dopo, l’argentino più fresco non ebbe problemi ad aggiudicarsi il quinto set. Il doppio fu vinto agevolmente dalla coppia argentina (a dispetto del fatto che Vilas e Clerc a stento si parlassero in campo).

Abbiamo però vendicato quella sconfitta vincendo a Mar del Plata nel 2014, anno nel quale poi abbiamo raggiunto la semifinale nella manifestazione. In un ambiente infuocato (uno spettatore addirittura arrivò a minacciare dalle tribune Fognini nell’ultimo singolare prima di essere cacciato dal campo) dopo l’iniziale sconfitta di Seppi contro Berlocq, ci pensò Fognini nei restanti due singolari ed in coppia con Bolelli a rovesciare le sorti della sfida ed a portarci nei quarti (vinti poi contro la Gran Bretagna, guarda caso la nazionale che quest’anno ci potremmo ritrovare in semifinale).

ITALIA-ARGENTINA 1-1

8-10 luglio 1983, Quarti di Finale, Roma, Foro Italico, terra rossa
Italia-Argentina 0-5

Vilas-Panatta 6-2 6-2 6-1
Clerc-Barazzutti 12-10 6-2 7-9 3-6 6-4
Clerc/Vilas-Bertolucci/Panatta 7-5 6-3 6-4
Vilas-Barazzutti 6-3 6-1
Arguello-Cancellotti 7-5 6-4

31 gennaio – 2 febbraio 2014, Ottavi di finale, Mar del Plata, terra rossa
Argentina-Italia 1-3

Berlocq-Seppi 4-6 6-0 6-2 6-1
Fognini-Monaco 7-5 6-2 6-2
Bolelli/Fognini-Berlocq/Zeballos 6-7(6) 7-6(8) 7-6(3) 6-4
Fognini-Berlocq 7-6(5) 4-6 6-1 6-4

I PRECEDENTI TRA I CONVOCATI

Del Potro ha con cesso ben  poco agli azzurri, solo una sconfitta con Fognini (ma datata 2007, durante le qualificazioni agli Internazionali di Roma)) mentre l’ultima sfida è stata giocata tra i due l’anno scorso e coincise con il rientro dell’argentino nel circuito dopo una delle 3 operazioni al polso (vinse del Potro in 3 set).

Anche con Seppi del Potro ha perso solo 9 anni fa ed in un challenger.  Epiche invece le sfide tra Fognini e Delbonis, come non ricordare la finale di Amburgo del 2013 ed il quarto di finale dell’anno scorso a Rio de Janeiro, dove l’azzurro annullò più di un match point al proprio avversario. I due si sono scontrati due settimane fa a Wimbledon, Fabio ha vinto in 5 set, ma Delbonis sull’erba non è un test probante.

Fognini-del Potro 1-3 (1-2 nei challenger/qualificazioni)

2005 Montevideo, clay, R16, Del Potro 6-1 6-4
2005 Guayaquil, clay, R32, Del Potro 4-1 rit.
2007 Masters Series Roma, Qual., Fognini 6-4 rit.
2015 Sidney, hard, R16, Del Potro 4-6 6-2 6-2

Fognini-Delbonis 3-2 (0-1 nelle qualificazioni)

2011 Masters Series Madrid, clay, Qual., Delbonis 3-6 7-6(4) 6-2
2013 Amburgo, clay, F, Fognini 4-6 7-6(8) 6-2
2015 Rio de Janeiro, clay, QF, Fognini 6-4 6-7(10) 7-6(9)
2016 Buenos Aires, clay, R32, Delbonis 6-7(4) 6-4 6-4
2016 Wimbledon, grass, R128, Fognini 6-4 1-6 6-7(3) 6-2 6-3

Fognini-Monaco 1-3

2007 Roland Garros, clay, R128, Monaco 3-6 2-6 6-1 6-2 6-4
2010 Indian Wells, hard, R64, Monaco 6-4 7-5
2011 Valencia, hard, R16, Monaco 6-3 6-1
2014 Mar de la Plata Coppa Davis, clay, Fognini 7-5 6-2 6-2

Fognini-Pella 1-1 (1-0 nei challenger)

2010 Challenger B.Aires, clay, R32, Fognini 6-3 6-4
2013 San Paolo, clay, R32, Pella 7-6(6) 1-6 6-1

Seppi-del Potro 1-4 (1-0 nei challenger)

2007 Sunrise, hard, R16, Seppi 7-5 6-4
2009 World Team Championship, clay, RR, Del Potro 6-3 6-4
2011 Cincinnati, hard, R64, Del Potro 4-1 rit.
2012 Wimbledon (Olimpiadi), grass, R32, 6-3 7-6(2)
2013 Wimbledon, grass, R16, Del Potro 6-4 7-6(2) 6-3

Seppi-Delbonis 1-0

2014 Winston Salem, hard, R32, Seppi 7-5 6-7(4) 6-2

Seppi-Monaco 3-3

2008 Amburgo, clay, R16, Seppi 6-0 6-3
2011 Masters Series Roma, clay, R64, Monaco 6-1 4-6 6-2
2011 US Open, hard, R128, Monaco 7-6(1) 6-2 6-2
2014 Roland Garros, clay, R64, Seppi 6-2 6-4 6-4
2014 Amburgo, clay, R32, Seppi 1-6 6-0 7-6(3)
2014 Kitzbuhel, clay, QF, Monaco 6-2 3-6 6-3

Non ci sono precedenti tra Seppi e Pella.

Lorenzi-del Potro 1-0 (1-0 nei challenger)

2006 San Luis Potosi, clay, R16, Lorenzi 6-2 1-6 7-6(2)

Lorenzi-Delbonis 3-3 (3-0 nei challenger)

2010 Rimini, clay, F, Lorenzi 6-2 6-0
2011 Orbetello, clay, Lorenzi 3-6 6-2 6-1
2011 Como, clay, Lorenzi 6-4 6-7(5) 6-3
2014 San Paolo, clay, F, Delbonis 4-6 6-3 6-4
2015 B.Aires, clay, R16, Delbonis 6-4 6-2
2016 Rio de Janeiro, clay, R16, Delbonis 6-3 6-0

Lorenzi-Monaco 1-1

2014 San Paolo, clay, QF, Lorenzi 7-6(6) 6-7(4) 6-4
2014 Mosca, hard, R32, Monaco, 6-3 5-7 6-3

Lorenzi-Pella 1-1 (1-1 nei challenger)

2012 Salinas, clay, F, Pella 1-6 7-5 6-3
2014 Irving, hard, R32, Lorenzi 6-1 3-6 6-4

Cecchinato-Delbonis 0-1

2016 Bucarest, clay, QF, Delbonis 6-2 6-2

Cecchinato-Monaco 0-1

2016 Buenos Aires, clay, R32, Monaco 6-1 6-3

Cecchinato-Pella 1-0 (1-0 nei challenger)

2015 ATP Challenger Finals, clay, RR, Cecchinato 1-6 0-1 rit.

Non ci sono precedenti tra Cecchinato e del Potro.

PRONOSTICO

Per quanto visto sin qui nella stagione 2016, data la superficie, visto il rientro di del Potro, una leggera preferenza nel pronostico (contro i sentimenti e anche un po’ per scaramanzia) ci sentiamo di darla agli argentini. Però l’ago della bilancia penderà molto dall’una o dall’altra parte a seconda della condizione fisica dei vari attori. E allora davvero basterà poco per far girare la sfida. L’importante sarà anche (come al solito) come sarà chiusa la prima giornata. Un 2-0 da una o dall’altra parte segnerebbe probabilmente la sfida.
Una nuova semifinale di Davis per i nostri colori non è così improba, ma per conquistarla servirà tanto sudore.

Italia 48%-Argentina 52%

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