Il forfait di Murray a Toronto compromette la corsa al n.1?

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Il forfait di Murray a Toronto compromette la corsa al n.1?

Con la vittoria a Wimbledon, Andy Murray si conferma come unico concorrente di Novak Djokovic per il trono di numero uno del mondo. Qual è la strada che il britannico dovrà seguire per scalzare il sovrano serbo? La rinuncia a Toronto complica il suo percorso?

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Uno degli argomenti più dibattuti dopo la vittoria a Wimbledon di Andy Murray riguarda la sua possibilità di diventare, finalmente, numero 1. Questa discussione sembra paradossale, se si pensa che fino a un mese fa ci si domandava se Djokovic, reduce da 28 vittorie consecutive negli Slam, potesse fare il Grande Slam e se vi fosse qualcuno realmente in grado di fermarne la corsa. Si parlava del record di punti ATP, del massimo distacco tra primo e secondo, di un dominio mai tanto evidente, del record di settimane al numero uno di Federer non più irraggiungibile, oggi si parla di come e quando Murray possa scavalcare Djokovic. Ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo oppure Murray ha concrete possibilità?

Lunedì 6 giugno, quando finalmente il serbo poteva svegliarsi con la Coppa dei Moschettieri tra i suoi averi personali (una replica, certo), il ranking recitava Djokovic 16,950, Murray 8,915: un distacco monstre di 8,045 punti, assolutamente incolmabile in tempi brevi. Ma le ultime settimane hanno visto Murray vincere il Queen’s (500 punti confermati) e Wimbledon (2,000 punti) e dunque salire a 10,195, con un saldo positivo di 1,280 punti. Djokovic, che non gioca tornei di preparazione a Wimbledon da sei anni, quando perse da Malisse al Queen’s nel 2010, ha perso 1,910 punti a Londra, fermato per mano di Sam Querrey al terzo turno. Lunedì 11 luglio il ranking recitava Djokovic 15,040, Murray 10,195, gap ridotto di ben 3,190 punti e sceso a “soli” 4,845 punti. Quest’anno la Davis, come sapete, non assegna punti, quindi Murray ha “perso” 130 punti lo scorso weekend, di conseguenza oggi i due si trovano divisi da 4,975 punti. Sembrano ancora tantissimi, ma la riduzione percentuale è stata notevole (-38%), in pratica in un mese soltanto Murray ha quasi dimezzato lo svantaggio. Riuscirà a proseguire la rimonta? Analizziamo non soltanto i punti da difendere, ma anche quanto storicamente Murray e Djokovic siano competitivi dal Masters 1000 canadese al termine della stagione.

Abbiamo detto che il distacco tra i due è attualmente di poco inferiore ai cinquemila punti. Tuttavia, se guardiamo la Race to London, i due sono divisi soltanto da 815 punti. Se Murray avesse deciso di partecipare al mille canadese vincendo il titolo e se Djokovic fosse uscito al secondo turno, lo scozzese sarebbe diventato virtualmente numero uno secondo la race. Nonostante la mancata partecipazione di Murray, questa concomitanza di eventi sarebbe risultata altamente improbabile, non essendo mai accaduto in Canada che Djokovic uscisse al 2T e Murray vincesse; è invece accaduto il contrario nel 2007 e nel 2011, quando Djokovic vinse e Murray perse al secondo turno. Quanto difendono, torneo per torneo, i due? Sotto riportiamo i punti che difendono ed il gap aggiornato scalando i punti che di volta in volta i due perderanno. Non includiamo Washington, dato che Murray nel 2015 perse subito e dunque difende 0 punti.

Post-RG – Djokovic 16,950 ; Murray 8,915 ; Gap 8,045

Post-Wimbledon – Djokovic 15,040 ; Murray 10,195 ; Gap 4,845

Davis QF – Djokovic 0 ; Murray 130 ; Gap 4,975

Canada – Djokovic 600 ;  Murray 1,000 ; Gap 5,375

Cincinnati – Djokovic 600; Murray 360 ; Gap 5,135

US Open – Djokovic 2,000 ;  Murray 180 ; Gap 3,315

Davis SF – Djokovic 0 ; Murray 140 ;  Gap 3,455

Pechino – Djokovic 500 ;  Murray 0 ; Gap 2,955

Shanghai –  Djokovic 1,000 ;  Murray 360 ; Gap 2,315

Bercy – Djokovic 1,000 ;  Bercy 600 ;  Gap 1,915

Finals – Djokovic 1,300 ;  Murray 600 ; Gap 815

Davis F – Djokovic 0 ;  Murray 275; Gap 1,090

Murray difende più di Djokovic fino a prima degli US Open, poi il distacco si assottiglia sempre più fino a dopo le Finals, per risalire leggermente quando usciranno i 275 punti relativi alla finale Davis (150 per le vittorie, 125 di bonus per aver vinto tutti gli 8 match decisivi disputati), punti che attualmente fanno parte della Race to London 2016, che comincia a “contare” dal giorno dopo la finale delle Finals. Murray potrebbe decidere di andare a Pechino o Basilea per cercare di ottenere 500 punti che potrebbero essere decisivi, ma sembrerebbe che Murray abbia possibilità concrete di sorpasso soltanto durante le Finals, dove non è mai arrivato in finale.

Per superare Djokovic, Murray deve fare 820 punti più del serbo da qui alle Finals. Questo è possibile? Analizziamo il comportamento dei due nei tornei disputati da qui a fine anno.

Canada // W: Djo-Mur 3-3 ; F: Djo-Mur 4-3; SF: Djo-Mur 6-5; h2h: Djo-Mur 0-2

Cincinnati // W: Djo-Mur 0-2 ; F: Djo-Mur 5-2; SF: Djo-Mur 5-4; h2h: Djo-Mur 0-2

Complessivamente, Murray ha fatto meglio di Djokovic nei mille americani che precedono gli US Open, avendo vinto entrambi i tornei (Djokovic ha perso 5 finali su 5 sul velocissimo centrale di Cincinnati) ed avendo battuto 4 volte su 4 Djokovic: in Canada nel 2008 e nel 2015, a Cincinnati nel 2008 e nel 2011, gli ultimi tre casi in finale. Se analizziamo i tornei in cui entrambi risultavano iscritti, 10 volte Murray ha finito più avanti di Djokovic, che ha finito più avanti 8 volte.

A Flushing Meadows Djokovic ha risultati nettamente migliori, arriva almeno in semifinale da 9 partecipazioni, ha disputato ben 6 finali ed è arrivato più avanti di Murray 8 volte su 11. Però i due sono pari nei confronti diretti, con Murray che ha vinto la finale nel 2012 e Djokovic i quarti nel 2014. Se consideriamo l’intera estate americana, Murray ha battuto 5 volte su 6 Djokovic e 4 volte su 4 in finale.

US Open // W: Djo-Mur 2-1 ; F: Djo-Mur 6-2; SF: Djo-Mur 9-3; h2h: Djo-Mur 1-1

Da qui in poi la situazione si ribalta e Djokovic diventa dominatore assoluto: 6 titoli a Pechino, 3 a Shanghai, 4 a Bercy, 5 alle Finals, 1 a Moselle, 1 a Vienna ed 1 a Basilea. Ai 21 titoli di Djokovic (escludendo la davis per entrambi), Murray risponde con sole 3 vittorie pesanti (1 a Madrid e 2 a Shanghai) ed una manciata di titoli minori (2 San Pietroburgo, 2 Valencia, 1 Bangkok, 1 Vienna, 1 Shenzhen). A Pechino Djokovic ha addirittura un bilancio perfetto: 6 partecipazioni e 6 titoli, con Murray che ha solo 2 partecipazioni senza finali e la sconfitta nello scontro diretto ai quarti nel 2014. Vediamo in dettaglio gli altri tornei:

Madrid/Shanghai // W: Djo-Mur 3-3 ; F: Djo-Mur 3-4; SF: Djo-Mur 7-5; h2h: Djo-Mur 3-0

Bercy // W: Djo-Mur 4-0 ; F: Djo-Mur 4-1; SF: Djo-Mur 4-1; h2h: Djo-Mur 2-0

Finals // W: Djo-Mur 5-0 ; F: Djo-Mur 5-0; SF: Djo-Mur 6-3; h2h: Djo-Mur 1-0

Complessivamente, in questi tre tornei, Djokovic ha finito più avanti di Murray ben 12 volte, Murray soltanto 7. Inoltre, Djokovic non ha mai perso contro Murray dopo gli US Open: includendo anche Pechino, il bilancio è 7-0 (4 di queste vittorie negli ultimi 2 anni). Storicamente, Murray non ha molte possibilità di fare più punti di Djokovic nei tornei dopo gli US Open: è successo soltanto nel 2011, quando Djokovic – stanchissimo dopo una stagione estenuante e ricca di trionfi – non raggiunse neppure le semifinali negli ultimi tre tornei, mentre Murray vinse a Shanghai. Contro Murray gioca anche il suo pessimo ruolino di marcia alle Finals: solo tre semifinali, di cui una lottatissima (sconfitta 76 al terzo contro Nadal nel 2010) e due perse in due set (con Davydenko nel 2008 e Federer nel 2012).

Ricapitolando: Murray difende più punti di Djokovic prima degli US Open, periodo in cui storicamente fa meglio. Poi tocca a Nole difendere più punti dagli US in poi. Djokovic ha numeri impressionanti da Pechino fino a Miami: dei 65 titoli vinti in carriera, 21 sono concentrati tra fine Settembre ed inizio Novembre, addrittura 24 tra Gennaio e Marzo. In pratica il serbo ha vinto il 32% dei titoli da Pechino alle Finals ed il 69% tra Pechino e Miami. Per questo motivo l’assenza di Murray nel torneo canadese rende altamente improbabile l’aggancio al numero 1 entro il 2016, soprattutto considerando che Djokovic dovrebbe partecipare e si troverà un draw molto facilitato dai forfait – tra gli altri – di Federer, Nadal, Ferrer, Gasquet e Tsonga. Nel 2012, quando Federer, Nadal e Ferrer saltarono l’appuntamento canadese in vista delle olimpiadi (e Murray si ritirò dopo due match), Nole affrontò un cammino piuttosto semplice: Tomic, Querrey, Haas (contro cui perse l’unico set), Tipsarevic e Gasquet. Tra l’altro, lasciò soltanto 10 game per strada tra semifinale e finale. Poi però Nole perse proprio da Murray sia in semifinale olimpica che in finale agli US Open, dunque Murray potrebbe sperare in un percorso simile, ma evidentemente le priorità di Murray sono le Olimpiadi e forse soprattutto gli US Open, dove partirà quasi alla pari del campione in carica serbo.

Murray può sperare di superare Djokovic proprio tra gli Australian Open e Miami, dato che il serbo difende tre titoli pesanti (oltre a Doha) che ammontano a 4,000 punti, mentre Murray ha pochi punti da difendere oltre i 1,200 della finale in Australia ed invece può contare su quasi 2000 punti più di Djokovic tra Monte Carlo e Wimbledon.

Voi che dite, riuscirà Murray a diventare numero uno? Se sì, quando?

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