Il torneo di tennis a Rio: molto meglio del previsto, grande partecipazione emotiva. Quante lacrime!

Olimpiadi

Il torneo di tennis a Rio: molto meglio del previsto, grande partecipazione emotiva. Quante lacrime!

Qualità super delle fasi finali, da Andy Murray a del Potro e Nadal, e a… Monica Puig. Olimpiadi a Roma? Io penso…

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C’erano non pochi dubbi sul valore e la consistenza del torneo olimpico, sull’impegno dei giocatori, sulle loro priorità. Beh, direi che l’andamento del torneo dovrebbe averli in buona parte fugati.

È vero che il torneo è cominciato un po’ in sordina, complice anche la scarsa presenza del pubblico nei primi turni, eccezion fatta per i match che vedevano impegnati i tennisti brasiliani, ma questo era successo anche a Wimbledon 2012, quando l’All England Club pareva quasi deserto in rapporto con le normali edizioni dei Championships, brulicanti di appassionati fra campo e campo. Wimbledon, poi era da tutta altra parte rispetto a tutte le altre location olimpiche.

E quando ci sono tanti eventi sportivi in contemporanea non si può pretendere il tutto esaurito fin dai primi turni, quando poi diversi attori sono anche piuttosto modesti.

I bilanci però si fanno alla fine e alla fine il torneo di tennis è stato più che gradevole, ha fatto vivere semifinali e finali combattute, emozionanti e spettacolari. E, a ben vedere, anche per i tornei degli Slam alla fine sono le fasi finali quelle che tutti ricordano e che fanno dire se quel certo torneo è stato un bel torneo da ricordare oppure no.

Io stesso ricordo abbastanza vividamente le finali e i protagonisti di tutti gli Slam dal ’68 in poi, ma se mi chiedeste i primi turni sarei in difficoltà, con modeste eccezioni.

Se andiamo a vedere a chi sono arrivate le 15 medaglie possiamo constatare che sia per le gare maschili sia per quelle femminili di singolare e doppio, sono andate a tennisti di ottimo livello, almeno due su tre, e complessivamente direi superiore per quanto riguarda il “maschile”, ad esempio, rispetto ad alcune delle precedenti edizioni “tennistiche” dei Giochi. In particolare rispetto ad Atene dove i cileni fecero man bassa di medaglie senza essere veri campioni. Per il “femminile” dal momento che nelle precedenti edizioni avevano dominato le Williams, questo non si può dire compiutamente, però se la rivelazione Puig è stata capace di battere tre campionesse di Slam, Muguruza, Kvitova e Kerber giocando in modo fantasmagorico, assolutamente imprevedibile, non si può dire che il torneo sia stato debole o mal giocato. Ci sono comunque Kerber e Kvitova piazzate al secondo e terzo posto (più l’emergente Keys sotto al podio) a sottolineare che è stato un ottimo torneo.

Idem dicasi per il torneo maschile, perché Murray, del Potro e Nishikori (con Nadal medaglia di legno) sono un terzetto di tutto rispetto. Murray si è dimostrato di una regolarità pazzesca: da Madrid in poi mi pare abbia perso solo due incontri (anche se fa di tutto per complicarsi la vita, vedi match con Fognini, Johnson e lo stesso del Potro). Vero che il n.1 del mondo Djokovic ha perso al primo turno, ma non ha certo perso per scarso impegno o contro Cincirinella. Semmai è stata più sconfitta di Serena Williams con la Svitolina (poi battuta 6-2 6-0 dalla Kvitova) a stupirmi anche se ormai a 35 anni le giornate no di Serena vanno via via aumentando. Si è visto poi il valore del ritrovato del Potro, certo con la Puig la più piacevole notizia arrivata da Rio per il mondo del tennis che temeva di doversi rassegnare al duopolio Djokovic-Murray dopo tanti anni di “quadrumvirato”. Il “recupero” di Nadal è la terza buona notizia. Ha vinto l’oro del doppio, con Marc Lopez che non è un nome troppo noto al grande pubblico pur avendo vinto anche le ATP World Finals con Granollers ed essere fra i migliori specialisti, ma soprattutto Rafa ha mostrato…

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