US Open interviste, Serena Williams: "Il tennis femminile ha fatto passi da gigante ma la strada è ancora lunga"

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US Open interviste, Serena Williams: “Il tennis femminile ha fatto passi da gigante ma la strada è ancora lunga”

US Open terzo turno, interviste: [1] S. Williams b J. Larsson 6-2 6-1. L’intervista del dopo partita a Serena Williams

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Aver raggiunto questo traguardo (maggior numero di vittorie negli slam ndt) cosa pensi ci racconta di te e dei tuoi successi?
Non so davvero non lo so. Che sia longeva va da sé. È solamente un altro traguardo, credo.

La tua spalla sembra del tutto a posto. Ma dicci le tue sensazioni a proposito.
Mi pare solida. Ci sto lavorando sopra molto e non rinuncerò a fare riabilitazione affinché non abbia ricadute. Va tutto bene.

C’è un colpo in particolare, una strategia o qualcosa d’altro, che ti dà maggiore soddisfazione nel corso di un incontro?
Nessuno più che fare un ace. È velocità, divertimento, semplicità e mi fa sentire bene. 

Hai parlato sul campo della differenza tra essere il più grande atleta o il più grande atleta donna. Nella tua testa c’è differenza nel modo in cui atleti ed atlete vengono trattati?
Penso proprio di sì. Penso che noi donne abbiamo ancora molta strada da fare. Le tenniste hanno fatto passi da gigante. Dobbiamo mantenere questo trend anche per le atlete degli altri sport.

Nella tua mente chi sono le due o tre più grandi atlete donne di sempre. Atlete tipo Althea Gibson, Nadia Comaneci, Billie Jean King, Jackie Joiner Kersee, Martina Navratilova.
Tutte quelle che hai nominato hanno fatto cose spettacolari nel loro campo. Jackie Joiner era una persona che durante l’adolescenza guardavi alle Olimpiadi e di dicevi ‘wow, grande’. Nadia Comaneci era una grande ginnasta. Lei era speciale. Giocando a tennis ovviamente guardi alla Navratilova. Puoi solo sperare di fare la metà di ciò che hanno fatto loro. È difficile confrontare tre atlete di diversi sport, ma sono state tutte grandi, grandi atlete.

Quando parli del diverso trattamento tra uomini e donne ti riferisci ai premi? A cosa esattamente ti riferisci?
In molti sport c’è un’enorme differenza di trattamento economico. Un po’ anche nel tennis. Ma come ho detto dobbiamo fare un passo alla volta. Le tenniste sono state fortunate ad avere delle pioniere come Billie Jean King a prendere posizione per le donne nel tennis. Siamo state molto fortunate ed ora possiamo beneficiarne e diffondere il messaggio. Speriamo funzioni anche in altri sport.

Prima hai parlato della tua longevità, ma secondo te che cosa ti ha maggiormente sostenuto? Perché credi di avere avuto una carriera così lunga e di successo?
Non so davvero rispondere. Molto ha a che fare con la mia mentalità. Non voglio mai mollare e voglio sempre competere al massimo livello. Non so come mi sentirei se non fossi più così competitiva.

Cosa ti attrae ancora e fa sì che tu sia qui dopo così tanto tempo?
Non sono ancora pronta per gettare la spugna e non ne ho ancora abbastanza. Mi diverto a giocare. Posso ancora vedermela con le migliori. Questo è ciò che più conta per me.

Dopo una settimana e tre incontri puoi darti un voto? Quanto sei soddisfatta o insoddisfatta di questa settimana?
Mi sento bene. Non sono ancora la vera Serena ovviamente, ma nella seconda settimana spero che si faccia viva.

La campagna pubblicitaria del più grande atleta è emotivamente molto toccante. Tra gli atleti uomini simbolo, Alì, Jordan, Federer, Bill Russell etc., chi ti impressiona di più?
È dura preferire qualcuno a Jordan ed Alì. Loro sono i più impressionanti, credo. Direi Alì non solo per ciò che ha fatto nel suo sport ma anche per ciò che ha fatto al di fuori. Credo che quello sia ciò che rende una persona davvero grande.

Traduzione di Roberto Ferri

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