US Open 2016, day 11: parole, parole, parole

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US Open 2016, day 11: parole, parole, parole

L’errore di valutazione della Wozniacki, la colazione di Delpo e l’odio degli Stati Uniti d’America per la Pliskova

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Karolina Pliskova: “Prima del match sentivo un po’ di pressione ma quando ho messo piede in campo tutto è passato. Non sentivo più nulla. Volevo solo vincere. Non volevo divertirmi, volevo vincere!”

Serena Williams: “Non ho nessuna intenzione di parlare del numero 1. Grazie!”

Jason Goodall (commentatore TV): “Ana Konjuh sembrava spaventata là fuori. E’ questa la differenza tra avere 18 anni e averne 24.”

Simone Eterno (Eurosport): “Propongo agli organizzatori di risparmiare carta e toner e non stampare il transcript della conferenza stampa di Angelique Kerber, tanto non dice mai nulla di interessante.

Juan Martin Del Potro: “Non so come mi organizzerò nelle prossime settimane. Non ho molto tempo per tornare a casa. Deciderò il programma domani mattina durante la colazione.”

Cathie Delaney (rappresentate USTA): “Alcuni incontri finiscono alle 2 della notte, non possiamo avere raccattapalle di 14 anni. Non potremmo farli andare da soli in metropolitana alle due di notte.”

Karolina Pliskova (2): “Prima ho eliminato Venus, questa sera Serena. Ora l’America mi odia!”

Caroline Wozniacki: “Ho ricevuto alcuni messaggi che mi dicevano che l’ultimo punto era fuori, ma mi fanno solo sentire peggio. Io ho visto la palla sulla linea, ecco perché non ho chiamato il Challenge.”

 

 

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