ATP Basilea: Nishikori si sveglia e domina, possibile secondo turno con Lorenzi

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ATP Basilea: Nishikori si sveglia e domina, possibile secondo turno con Lorenzi

Il giapponese trova la chiave per battere Lajovic nell’ultimo game del primo set. Secondo parziale di passerella. Aspetta Mahut o Lorenzi. “Rafa e Roger torneranno, ma è il momento dei giovani”. Marin Cilic supera Youzhny senza fatica

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da Basilea, il nostro inviato

Si spara lo start a Basilea, per la 46esima edizione degli Swiss Indoors: programma esiguo, con i riflettori puntati su due delle prime quattro teste di serie. L’inizio degli incontri è previsto per l’ora di pranzo, c’è quindi occasione per una passeggiata nell’elegante grossBasel, Basilea grande, la parte storica e culturalmente più ricca della città, sulla riva sinistra del Reno. Otto gradi raffreddano la frizzante mattinata mentre si sveglia la Marktplatz, la centralissima piazza del mercato, dove troneggia il Rathaus, il municipio. Splendido esempio di architettura gotica, con il suo rosso accesso che fa pendant con degli eleganti e romantici tavolini in ferro battuto che vi si trovano di fronte. Nel mezzo della facciata un enorme e bellissimo orologio che risale al ‘500 (come l’intero edificio), e una serie di anacronistiche bandiere blu scuro che garriscono con il logo, neanche a dirlo, del torneo di tennis. L’inizio settimana e la temperatura rigida contribuiscono a diradare la quantità di persone che si incontrano per le strade, e allora meglio risalire per FreieStraβe, una delle più rinomate vie dello shopping, fino ad una intrigante svolta sulla sinistra: è Munsterberg, che si inerpica sinuosa e dal gusto retro, con i suoi ciottoli incastonati e gli infissi colorati delle casette che la popolano. Si giunge fino alla Munsterplatz, la piazza della cattedrale, anch’essa dotata di caratteristiche gotiche (le torri laterali presentano le tipiche guglie verticali, che nell’idea della corrente artistica dovevano ricongiungere alle divinità): all’interno dell’edificio, tre navate piuttosto povere ospitano sul lato nord una cripta, che contiene la tomba di Erasmo da Rotterdam. A qualche giovane del circuito, e non solo, una lettura del magnifico Elogio della follia potrebbe servire.

L’antipasto del tennis giocato è una stupenda esibizione di Katherine Jenkins, mezzosoprano britannica che concilia la musica classica con country e pop: lo sfondo acustico è fornito dalla Compagnia Rossini e dall’Orchestra Sinfonica di Basilea, nelle loro elegantissime divise scure a risaltare sotto un elaborato ma sobrio gioco di luci proveniente dal soffitto del Centrale. Mezz’ora di estremo livello artistico.

A un quarto alle sette scende in campo Kei Nishikori, che vince il proprio match di esordio aprendo la scatola sul finale di primo set. A farne le spese è il serbo Dusan Lajovic, numero 77 ATP, apparso in gran condizione per tutta la frazione d’apertura ma poi scioltosi sul più bello e di fatto collassato nella seconda. Nishikori spicca con il suo completino giallo fluo a contrastare il luminoso suolo celeste della St. Jakobshalle, e sciorina la solita tenuta da videogame con i colpi a rimbalzo. Un paio di sbavature in lunghezza non danno comunque adito a Lajovic di pensare a condurre, per quanto Dusan regga spesso il confronto con il rovescio ad una mano, e basta la seconda marcia per rimbalzarne l’irruenza e l’entusiasmo iniziali. Si risolve tutto nel dodicesimo game, quando il giapponese riesce a martellare dal suo lato preferito, quello destro, e costringere l’avversario in preda alla fretta: travolto da un risposta in centro, infatti, Lajovic spara fuori di metri al secondo set point concesso e va a sedersi con la testa bassa, mentre Dante Bottini e Michael Chang, vestiti come due gemelli in culla Uniqlo, applaudono il loro pupillo. Il rubinetto resta aperto, il serbo perde anche la certezza del suo pregevole slice, e Nishikori ne approfitta dominando lo scorato avversario, andando a confezionare un parziale di sette giochi consecutivi fino al 5-1: insolito e inaspettato il ruggito con cui sottolinea il punto che lo manda a servire sul 4-0. Al secondo turno avrà uno tra Nicolas Mahut e il nostro Paolo Lorenzi.

In conferenza stampa, a cui si presenta infilando solo la parte anteriore dei piedi nelle scarpe da ginnastica, Nishikori parla del match e della situazione nel circuito: “Primo set duro, lui spingeva atutta e sono stato bravo a cogliere le poche occasioni che mi ha lasciato. Poi è crollato e si è visto, io sono stato più costante. Mette tristezza non vedere Federer e Nadal, ma so che torneranno il prossimo anno: difficile dire se ad alti livelli, questo potrebbe essere il momento giusto per i più giovani per provare a stabilirsi tra i top”.

In chiusura di programma, Marin Cilic dispone con agio del vecchio leone russo Mikhail Youzhny, salvando due palle break al momento di servire per il primo parziale. L’incontro non decolla mai, eccezion fatta per qualcuna delle solite soluzioni di fino del moscovita, che ad inizio anno si è convinto a ripartire dai Challenger vincendone tre consecutivi in Asia. Le variazioni di ritmo non confondono le idee di Cilic, che ricorre al servizio per cavarsi dagli impacci nei rari momenti di inciampo. Poco più di un’ora senza squilli particolari basta per garantirsi un posto al secondo turno, dove attende il vincitore del derby spagnolo tra Verdasco e Carreno Busta, recente trionfatore a Mosca.

Risultati:

[3] K. Nishikori b. D. Lajovic 7-5 6-1
F. Delbonis b. A. Kuznetsov 6-4 6-4
D. Young b. I. Marchenko 6-4 6-2
[4] M. Cilic b. M. Youzhny 6-4 6-2

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